giovedì 29 ottobre 2020

Emergenza

Da ieri è disponibile su richiesta mail a bloggorai@gmail.com il Report sulla CDN. Anzitutto grazie ai lettori che lo hanno prenotato e già ricevuto. Si tratta di 4 pagine sommarie, introduttive, essenziali ma speriamo utili e sufficienti almeno ad introdurre un argomento tanto complesso quanto strategico per il futuro del Servizio Pubblico radiotelevisivo nel nostro Paese.



Veniamo ad oggi. Come ormai succede da diverso tempo, non ci sono notizie rilevanti sulla Rai, a meno che non siate interessati agli ascolti di qualche singola trasmissione, ai gossip aziendali, alla possibilità che Sanremo possa andare in onda o meno etc etc.. Noi non ci interessiamo di tutto questo, ci sono altri colleghi che lo fanno meglio. Ci limitiamo alle retrovie, a tutto ciò che costituisce l’architettura del Servizio Pubblico. Evidente che si tratta di temi che non si prestano ad essere affrontati come notizie di cronaca. Per quanto parliamo sempre di informazione, educazione e divertimento, cioè pilastri fondamentali della vita civile e democratica, specie in queste drammatiche circostanze. Le nostre fonti sono anzitutto quelle dei contati diretti tramite conversazioni, scambi di mail e di messaggi su What’sUp, frutto di oltre 40 anni di onorato servizio, dentro e fuori la Rai. È una buona agenda, ricca e articolata, dove compaiono persone di varia natura ed estrazione e competenza. Poi ci sono le fonti ufficiali, uffici stampa, siti istituzionali, documentazione pubblica di varia natura. Poi ci sono i giornali quotidiani, i periodici, stampati e on line. Insomma, abbastanza per avere un quadro sufficientemente articolato di quanto succede. Magari può sfuggire qualcosa, ma sostanzialmente, il flusso principale viene rilevato.

Ora, se in questo flusso, la Rai non compare o compare sempre meno qualcosa sta a significare. Quello che, a nostro giudizio sta a significare è uno stato di grave crisi, ai limiti dell’emergenza. Ribadiamo, è come se improvvisamente, tutto ciò che interessa la qualità e la quantità di informazione radiotelevisiva, tutto ciò che interessa la quantità e la qualità  di cultura, di scuola, di spettacolo, di sport e di intrattenimento, sia pure “leggero” non avesse alcuna rilevanza. Salvo poi dover leggere sul Messaggero di ieri che “Rai, Sky e Ansa.it…  si sono messe a disposizione per divulgare in ogni modo, già dalla prossima settimana, spettacoli ed eventi culturali su tutte le reti”.  Già dalla prossima settimana ??? Forse, c’è qualcosa che a noi sfugge: perché finora cosa è successo? E da domani  e per il prossimo futuro non era già previsto e scontato che debba essere così? Come pure, all’articolo del Foglio dei giorni scorsi dove si dava notizia dell’intenzione di realizzare una Netflix italiana che, in altri tempi e in altre circostanze, avrebbe dovuto sollevare un ‘ondata di commenti e invece nulla, silenzio totale (a parte questo piccolo Blog).

Purtroppo, stiamo attraversano un altro drammatico momento, dove la maggior parte dei cittadini attende con ansia di sapere cosa sarà della loro vita. Lo attende dalla televisione e dalla radio anzitutto e non è irrilevante dunque avere attenzione sulla quantità e la qualità dell’informazione che viene fornita dal Servizio Pubblico.  

                                                                        bloggorai@gmail.com

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