giovedì 8 ottobre 2020

Il vuoto e il pieno

A meno che siate in fibrillazione emotiva per sapere quanto ha fatto di ascolti Temptation Island oppure se Maria De Filippi ha battuto Ballando con le stelle, sappiate che anche oggi sui temi di nostro interesse non c’è nulla.

Ci stiamo ancora chiedendo la ragione di una inattesa impennata di contatti su questo blog negli ultimi giorni che coincide proprio con il momento in cui abbiamo ristretto il raggio di attenzione al mondo Rai, alle vicende del Servizio Pubblico. Eppure, la stragrande maggioranza dei nostri lettori appartiene direttamente o indirettamente proprio a questo mondo. Eppure, sono lettori molto attenti ai quali non mancano accessi a diverse altre fonti. Non abbiamo una spiegazione convincente su perché questo avviene ma ne prendiamo atto con piacere e, come al solito, ringraziamo per l’attenzione. Intanto, proviamo a seguire questa strada di andare oltre l’attualità, le contingenze, e la cronaca quotidiana che non offrono nulla  di significativo sulla Rai e il Servizio Pubblico se non beghe di bassa cucina e allora tanto vale tenerci fuori e proporre altri temi.  

Come abbiamo scritto tante volte, nella fisica e nella politica il vuoto non esiste. Se si crea uno spazio libero qualcuno lo occupa. Questo principio si può applicare anche alla letteratura e, in particolare, alla narrativa.

Quando nel racconto sociale, nel diario civile di un Paese cominciano ad apparire solo pagine bianche c’è anzitutto da preoccuparsi, ma si può essere certi che qualcuno ci scriverà sopra. Certamente non hanno la penna in mano  politici che, anzi, hanno la mano tremante e incerta. Non scrivono pagine edificanti gli scienziati, divisi e confusi tra loro, la cui sola unica soluzione a far fronte alla pandemia è semplicemente l’obbligo della mascherina. Cento anni addietro, in condizioni ben peggiori, usavano lo stesso strumento e, da allora non sembra che ci siano stati passi avanti significativi. Ogni tanto qualcuno ci dice “speriamo che il Virus attenui la sua carica aggressiva”… Già … ha da passà ‘a nuttata !!! stiamo messi bene, in attesa di un vaccino che non si sa ancora chi e quando lo produrrà, con quali verifiche e a quali costi. Ricordate le scorte di vaccino acquistate per la pandemia precedente? Milioni di dosi poi andate al macero, inutili e costose: esattamente "Ventiquattro milioni di dosi acquistate dall'Italia contro il virus H1N1 al prezzo di 184 milioni di euro, 10 milioni di dosi ritirate dalle fabbriche e distribuite alle Asl, 865mila effettivamente inoculate".

In questi giorni il solo soggetto in grado di esprimere pensieri estesi e compiuti, come abbiamo scritto, è Papa Francesco e lo strumento utilizzato, l’Enciclica, è il segno distintivo. Per tutto il resto, sembra navigare in un lago nebbioso, senza un rumore o senza una luce su una sponda quale che essa sia. Tanto per capirci, non siamo in preda ad una crisi mistica o un improvviso afflato religioso. Semplicemente, annotiamo riflessioni interessanti che vale la pena tenere in conto e magari, proprio per “esercizio spirituale” o se preferite “intellettuale” proviamo a sottoporre queste riflessioni sulla griglia dei problemi della Rai, appunto, e di cosa significa o dovrebbe significare “servizio pubblico”.

Allora: “La politica di cui c’è bisogno. 177. Mi permetto di ribadire che «la politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia”. Provate a riportare questo concetto nel perimetro delle relazioni tra la Rai e la politica. Più avanti: “Quello che oggi ci accade, trascinandoci in una logica perversa e vuota, è che si verifica un’assimilazione dell’etica e della politica alla fisica. Non esistono il bene e il male in sé, ma solamente un calcolo di vantaggi e svantaggi. Lo spostamento della ragione morale ha per conseguenza che il diritto non può riferirsi a una concezione fondamentale di giustizia, ma piuttosto diventa uno specchio delle idee dominanti. Entriamo qui in una degenerazione: un andare “livellando verso il basso” mediante un consenso superficiale e compromissorio. Così, in definitiva, la logica della forza trionfa”. Anche in questo caso, provate ancora a sovrapporre questa frase con quanto avviane ogni giorno introno ai grandi temi che il Servizio Pubblico dovrebbe affrontare e tirate le somme. Bene, ditemi voi se c’è in giro qualcuno in grado di esprimere qualcosa di meglio. Magari, in particolare, sulla Rai.


bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento