martedì 13 ottobre 2020

La Fantapolitica di Viale Mazzini e dintorni

Lo abbiamo scritto tante volte: la politica è arte del possibile, talvolta del necessario, in alcune occasioni dell’opportuno. I lettori di questo blog sono tutti sufficientemente esperti e navigati per sapere bene che un progetto, un pensiero espresso ora potrebbe non valere più tra cinque minuti. Tutto questo, spesso, induce a ragionare in termini di immagini e suggestioni su ciò che ci piacerebbe che fosse piuttosto che su quanto è concretamente possibile realizzare.

Allora oggi, in mancanza di meglio (salvo che non vi possa interessare il prossimo regolamento di Sanremo), vi proponiamo un ardito quanto maldestro esercizio di fantapolitica che lega fatti e personaggi forse distanti tra loro ma non tanto distinti. In alternativa, oggi è una splendida giornata d ottobre e (con la mascherina, camminando a velocità sostenuta) potete fare una bella passeggiata e dimenticare queste faccenduole.

Un piccolo passo indietro: ieri abbiamo riportato la notizia secondo la quale a Viale Mazzini “sarebbe” stato dato l’incarico di organizzare una specie di Stati Generali dell’audiovisivo per il 18 di novembre (“ .. la data potrebbe anche essere diversa” si è lasciato sfuggire una fonte Rai che conosce il tema). Ovviamente la notizia è troppo ghiotta per esser subito confermata o smentita e, infatti, oggi non ne parla nessuno. Per tranquillizzare qualche nostro lettore sospettoso, gli possiamo dire di avere riscontri di quanto abbiamo scritto e che non ci siamo fumati una canna di cicoria. Dunque, nel frattempo, è proseguito il lavoro di ricerca e documentazione. A questo punto inizia un altro racconto, appunto fantapolitico ma nemmeno poi tanto.  A chi gioverebbe questa iniziativa? Certamente alla Rai farebbe molto bene. Sarebbe molto utile essere riportata al centro del villaggio. Il Servizio Pubblico è la Chiesa che da un pò di tempo a questa parte si cerca di spingere ai margini e questo non è bene. Ma la domanda che molti ci hanno posto è stata: è farina del sacco Foa/Salini o viceversa a tirare fuori questo colpo di genio? Autorevoli lettori dei piani medio/alti di Viale Mazzini se lo chiedono stupiti e commentano scettici “… non hanno la forza e la capacità politica di gestire una cosa del genere .. a meno che .. a meno che …”. Questo “a meno che” ci porta verso una pista tutta esterna che ieri vi abbiamo appena accennato: la richiesta (ci è stato detto) verrebbe direttamente ed espressamente da Giuseppe Conte e nemmeno poi tanto in accordo con i partiti che lo sorreggono. Cosa c’è in ballo??? Cose grosse, appunto, da fantapolitica.

Il dubbio ha cominciato a circolare ieri mattina leggendo La Repubblica, con un fondo di Claudio Tito sul tema Presidenza della Repubblica. Prima di procedere, prendete un calendario: a fine giugno inizia il semestre bianco di Mattarella e, contemporaneamente, scade il Cda Rai. I due fatti, seppure lontani tra loro, in qualche modo si intersecano. Come noto, al momento, le candidature per il Quirinale sono tutte coperte ma alcuni punti fermi sembrano esserci: il primo riguarda lo stesso Presidente che ha più volte ripetuto di non essere disponibile ad un suo rinnovo. Il secondo riguarda le manovre necessarie a “preparare” la pista ad un possibile candidato sostenuto da uno schieramento quanto più ampio possibile. Ovvio che già da tempo impazza il totonomine. Nel pallottoliere non può mancare il nome di Conte. C’è da dire che se i partiti non riescono a trovare un accordo sulla candidatura a Sindaco di Roma, come è possibile che possano già da ora trovarlo per il nuovo presidente della Repubblica? Vero. Ma intanto questo non esclude che ognuno cerchi di fare la sua parte. Veniamo ora la notizia di ieri. Un lettore obietta: “questa kermesse non si potrà fare se non c’è l’accordo di Franceschini”. Verosimile. Ma il punto è proprio questo: una iniziativa del genere fa comodo a molti, in prima battuta al Governo e, in particolare allo stesso Conte che potrebbe portare a casa ottimi risultati con poca spesa. Primo: riprendere il giro della riforma del sistema TLC dove di mezzo c’è anche il ruolo del Servizio Pubblico; secondo, garantirsi una specie di “neutralità” dell’informazione e comunicazione Rai proprio nel periodo in cui la battaglia politica potrà essere più aspra, a partire dal prossimo giugno. Allora cosa ci sarebbe di meglio che togliere subito una castagna dal fuoco e sostenere l’ipotesi di proroga di questo Cda? In soldoni: voi date una mano a me e io ne do una a voi. Ora se è verosimile o meno che Franceschini (da più parti e da tempo indicato come papabile al Quirinale) possa avere la forza di interdizione su queste iniziative è tutto da verificare. Certamente ne a lui, ne a buona parte del PD, fanno molto piacere queste attività auto promozionali.

Ora, se gli Stati Generali si faranno o meno dipende tutto da questi delicati quanto sottili, imperscrutabili equilibri che, appunto, si legano tra loro per opportunità, necessità e convenienza.

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