sabato 24 ottobre 2020

La Rai che non sarà più come prima

 

Oggi nulla da segnalare, silenzio su tutti i fronti, nessuno parla, nessuno dibatte, nessuno propone. La cappa di piombo che ci sta calando addosso è preoccupante.

Proviamo a mantenere il punto. Ieri abbiamo proposto un elenco di argomenti che è necessario affrontare e ve li riproponiamo:

 1) il bilancio Rai alla luce dell’ultimo Cda dove sono presentate ipotesi di contenimento dei costi

2) il Piano  Industriale: il suo stato di avanzamento, gli impegni previsti e quelli disattesi

3) il Contratto di Servizio in particolare gli articoli 17 e 25

4) le scadenze normative (legge di delegazione, TUSMAR e revisione della 112)

5) i vincoli tecnologici (transizione al DVB-T2 e rete unica/UBB)

6) Rai Way e CDN proprietaria Rai

7) il calendario prossimo venturo a partire dalla prossima audizione di Gualteri in Vigilanza

Un nostro attento lettore ci ha proposto un altro punto. Il Servizio Pubblico radiotelevisivo nell’era della pandemia: cosa è cambiato e cosa cambierà ancora nelle modalità di fruizione da parte dei telespettatori, nel mercato dei contenuti, nelle modalità di produzione e distribuzione. Non vi è dubbio infatti che, come si usa dire, nulla sarà come prima, per tutti e anche per la Rai.

Sarebbe inoltre opportuno aggiungere un punto relativo alla scrittura della geografia politica, economica e sociale nella quale si trova oggi il Servizio Pubblico. Sarà forse utile sapere quali forze sono in campo e da che parte dirigono le loro azioni, verso quali obiettivi puntano. Sarà utile capire e sapere chi ha interesse a difendere la logica, il senso generale del Servizio Pubblico e chi, invece, punta ad indebolirlo, a marginalizzarlo, renderlo meno rilevante.

Abbiamo molto, molto da scrivere ancora. Abbiamo molto tempo a disposizione.

bloggorai@gmail.com

 

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