Questo Governo va di corsa: gli va riconosciuto il merito di saper spingere, di imprimere forza e di poter cogliere risultati anche grazie, spesso e volentieri, alla mancanza di ostacoli robusti.
Questo atteggiamento è stato particolarmente evidente per quanto riguarda la Rai: da subito ha posto il tema del cambio dell’AD (via Fuortes e dentro Sergio) e altrettanto subito è riuscito a convincere tutti che la Vigilanza dovesse chiudere il nuovo Contratto di Servizio al più presto possibile. Salvo poi doverlo pubblicare in GU otto mesi dopo. Cosa poi avvenuta senza che nessuno battesse ciglio.
Vedi poi il tema RAI Way: dopo che per anni il “dossier” polo delle torri è rimasto chiuso nel cassetto e dopo che il Cda ha messo la fiche “vendita” di una parte della quotata per un controvalore di 190 mln sul tavolo del supporto al nuovo Piano Industriale ecco che, zacchete, arriva il DPCM con il quale invece si autorizza una manovra di tutt’altro segno: scendere al 30% per consentire la fusione con EiTowers. Stamattina si legge che Fedele Confalonieri, Ad di MFE già Mediaset, gongola e va “ … in pressing sul dossier delle torri auspicando tempi brevi per le possibili nozze tra Ei Towers (di cui il 40% è di Mfe e il 60% del fondo F2i) e appunto Raiway. Un matrimonio di cui si parla da tempo che ora potrebbe concretizzarsi, dando vita a un campione nazionale delle torri di trasmissione da 2 miliardi di euro. «Speriamo, sarebbe logico e utile per tutte e due le società, per la creazione di ricchezza e anche utile perché non occorre che siano separate” (Il Giornale di oggi).
Ora, al di la di necessari ragionamenti sull’opportunità e il vantaggio che pure Rai potrebbe avere da una operazione del genere (ancora incompiuti) balza subito agli occhi una banale considerazione: le due aziende, RAI e Mediaset, dovrebbero operare in contesti diversi e spesso alternativi dove pure gli interessi editoriali ed economici sono divergenti. Non è un gioco a somma zero dove nessuno vince e nessuno perde. In un mercato ristretto e sempre più competitivo qualcuno vince e qualcuno perde. Dal nostro modesto punto di vista, se Mediaset vince RAI perde ovvero se Mediaset da qualche parte risparmia/guadagna da qualche altra parte Rai ci rimette. Questa insolita accelerazione del governo in questa direzione con il DPCM appena varato puzza sospetta da lontano e ancora più se letta nelle circostanze politiche di oggi, alla vigilia delle europee e alla vigilia del nuovo Cda RAI che si andrà a costituire. Il messaggio è forte e chiaro: il Governo sostiene Mediaset e sosterrà gli uomini e le donne che si adegueranno a questo orientamento. Punto. Rimane però insoluto il mistero dei 190 mln già messi in bilancio per la vendita del differenziale tra il 64 e il 51%. Le due operazioni sono o dovrebbero essere in contrasto tra loro come ebbero a scrivere recentemente e molto nervosamente i “fondi”. A Viale Mazzini qualcuno sostiene che “si possono fare entrambe le operazioni”. Mah !!! Comunque, di una cosa possiamo stare tranquilli: la battaglia su questa operazione non sarà di alchimia finanziaria ma di controllo societario: chi avrà la maggioranza di controllo e come sarà composta la governance della futura società delle torri. Qualcuno ha le idee molto chiare e, a suo tempo, lo fece capire chiaramente: non sarà certo RAI.
A proposito di andare di corsa, oggi la notizia è l’avvio della riforma della magistratura approvata dal Governo. Autonomia e indipendenza dal Governo e dalla politica sono i perni di un essenziale problema di democrazia. Con le debite differenze e proporzioni, si tratta dello stesso problema del Servizio Pubblico: garantire la necessaria distanza dal Potere politico in ogni sua forma ed evitare ogni possibile ingerenza. Bloggorai si occupa del nuovo Cda e, come ben sapete, sostiene fortemente che il nuovo consiglio NON debba essere nominato con le vecchie norme della Legge 220 del 2015. Torniamo alle prime righe di questo Post: il Governo va di corsa e non trova ostacoli insormontabili: vedi le prossime nomine RAI. Siamo ancora in attesa che qualcuno dica forte e chiaro: A che si dovrà applicare da subito il MFA e B che NON proporrà nomi usciti dal cilindro di accordi sottobanco e clandestini. Siamo in attesa …
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