In attesa di sapere qualcosa fresco di giornata … facciamo il
punto della situazione sulla scadenza più rilevane che interessa la RAI in questo
momento: il rinnovo del suo Cda.
Punti fermi.
A- La capigruppo della Camera NON ha calendarizzato
il voto per i due candidati consiglieri per maggio. La capigruppo del Senato si riunisce la
settimana prossima. Il voto deve avvenire congiuntamente tra i due rami del Parlamento.
Potrebbe darsi il caso che il Senato possa decidere di votare entro maggio e allora anche la Camera si adeguerebbe.
B- Il prossimo20 maggio si dovrebbe svolgere la
votazione per l’elezione del rappresentante dei dipendenti che è autonoma
rispetto al Parlamento.
C- Il 29 maggio è prevista l’udienza al TAR per esaminare il ricorso.
LLe variabili possibili.
a- Camera e Senato decidono di votare entro la fine
di maggio.
b- Camera e Senato rinviano a subito dopo le elezioni.
c- Il TAR accoglie il ricorso e sospende il procedimento.
d- Il TAR non accoglie il ricorso e si potrebbe procedere con le vecchie norme della 220.
LLe Variabili subordinate.
Sub a. Si può compiere un passo
giuridico avverso a questa possibilità.
Sub b. Il Parlamento elegge i
quattro consiglieri e i dipendenti il loro rappresentante. Il Cda si può
formare, mancano solo i due designati dal Governo.
Sub c. I due rami del Parlamento dovranno decidere come recepire l’ordinanza del TAR. L’attuale Cda potrebbe entrare in prosecuzio.
Le Variabili “politiche”.
Area di maggioranza. Non ci sono segnali di chiarezza e unità di intenti, oggi i e ancora più nella prospettiva del dopo elezioni europee. I tre soggetti, FdI, Lega e FI, hanno interesse comune solo nell’intento di mantenere saldo il controllo della RAI ma sul come e sul chi sembrano avere idee alquanto confuse. Il punto fermo è l’AD ma non è per nulla fermo il nome: Rossi sa bene di non avere certezze come pure Sergio che, seppure ascrivibile sommariamente all’area, non è riconducibile ad un partito in particolare. Altro tema di tensione è la Presidenza: come noto deve avere 28 voti su 41 in Vigilanza e la Maggioranza questo numero non lo ha. Si pongono due possibilità: cerca di tenerselo con un accordo con la Minoranza o lo cede alla stessa in cambio di un terzo posto in consiglio (vedi schema di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, denominato “cappotto”). Giocoforza, tutto si potrà “misurare” con i reali rapporti di forza che usciranno dalle urne europee.
Area di minoranza. Cosa
intendono fare PD e M5S? rispetto alle variabili anzidette, sappiamo solo che
sono propensi a rinviare comunque il voto a dopo le europee. Non si sono pronunciati
sul ricorso. Per inciso: questo silenzio è rilevante!!! Delle due l’una: o
si professano sostenitori dell’autonomia della RAI dalla politica e quindi lo sostengono
oppure fanno i pesci in barile e “attendono .. vediamo …”. Formalmente, si ricordano solo le dichiarazioni
di Schlein e Floridia: generiche. Per quanto si è letto, il PD potrebbe puntare
al “presidente di garanzia” e sperare in un altro posto. Le opposizioni possono
ambire ad avere due soli posti e uno, giocoforza, sarebbe oggetto di attenzioni
del M5S. C’è poco da girarci intorno.
Area intermedia. Si riferisce a
quella zona grigia tra maggioranza e opposizione. I nomi sia dei consiglieri
sia di AD e Presidente possono essere oggetto di trattative trasversali anche
esterne al gioco RAI. Si può cedere “sovranità” in un ambito per consolidarne
un altro. Le poltrone in ballo sono tante e si possono accontentare diversi
appetiti. Ad esempio, da tempo gira un nome di un “manager esterno” di area
governo ma non riconducibile al giro dei parenti o amici stretti della Meloni. Sembra
si auna ipotesi non sgradita.
Infine, c’è un capitolo a parte
sui nomi, sulle persone candidate. La maggior parte sono indipendenti e al di
fuori di alcun progetto. Altre invece si possono considerare pura espressione di un disegno politico. Merita di essere approfondito.
bloggorai@gmail.com
ps: al Circolo non sono ancora arrivati i giornali...magari più tardi ci aggiorniamo
Nessun commento:
Posta un commento