giovedì 16 maggio 2024

RAI: le trappole dell'incertezza ... o viceversa


“Nella vita come gioco dei consumatori post moderni, le regole del gioco cambiano continuamente nel corso della partita. La strategia più ragionevole è quindi quella di chiudere ogni partita velocemente. In questo modo il gioco della vita, affrontato con intelligenza, porta a dividere la grande sfida onnicomprensiva, dalle enormi poste in gioco, in una serie di partite veloci e brevi con piccole poste in palio”. Z. Baumann, La Società dell’incertezza

Di punti fermi, granitici, nella vita ce ne sono ben pochi. Figuriamoci quando si parla di RAI. In questo momento, oggi, nessuno è in grado di ipotizzare nemmeno lontanamente quale potrà essere il suo futuro, quale che esso possa essere e quando esso possa concretizzarsi.

Banale e superfluo ripeterlo: le risorse economiche incerte allo stato puro, lo sviluppo tecnologico una magnifica fantasia filosofica, il contesto normativo tutto da inventare, specie dopo il MFA. Quella “sciocchezza” fors’anche essa banale e superflua del Contratto di Servizio parcheggiato in seconda fila come una macchinetta qualsiasi mentre il proprietario è a fare la spesa al supermercato. Ovviamente, of course, non ne parliamo proprio: il Piano Industriale che ne discende è metafisica trascendentale in forma primordiale. Il tutto, mentre l’attuale Cda sta preparando gli scatoloni in vista della sua prossima uscita da Viale Mazzini mentre si chiacchera amenamente sulla possibilità che Rossi, fortemente voluto dalla Meloni (forse, ma nemmeno poi tanto) possa diventare il prossimo AD, con buona pace di buon senso e ragionevolezza.

Con altrettanta poca buona pace e ragionevolezza, assistiamo a questa triste vicenda del dibattito in Tv divenuto l'arena metafisica dell'incertezza e della confusione in cui naviga il Servizio Pubblico. Inizialmente previsto tra la Meloni e la Schlein che ora, dopo il pronunciamento di AgCom, sembra tutto saltato. Il PD potrebbe stappare champagne: l’autotrappolone in cui era autocaduta la segretaria si è disinnescato. Tutto sommato, gli conviene che AgCon gli abbia tolto una castagna dal fuoco molto perniciosa. Alla Meloni non sembrava vero di aver portato a casa il risultato di farlo svolgere in “casa Vespa”, notoriamente un luogo “neutro” della prima ora. E anche alla Schlein tornava utile rappresentare se stessa coma unica rappresentante dell’opposizione. Errore fatale! Ancora una volta la visione strategica della competizione non sembra essere il suo forte: vedi la sua candidatura alle europee con il “si, no, forse” fino all’ultimo minuto dove ha evidenziato la rappresentazione fotografica delle sue difficoltà.

Traduciamo tutto in soldoni: l’Azienda RAI è sull’orlo di una crisi esistenziale e, proprio nel momento più incerto e difficile, non sembra azzeccarne una che dir si voglia. Ad oggi, l’unico punto fermo è che il prossimo lunedì 20 maggio si voterà per eleggere il rappresentante di dipendenti che rimarrà parcheggiato in attesa di quando avverrà analoga votazione alla Camera e al Senato che NON avverrà certamente prima delle elezioni europee. Se ne parlerà con il caldo di giugno. Forse.

bloggorai@gmail.com

ps: da leggere un articolo su Domani che è tutto un paradigma astrofisicotrascendentale, altro che incertezza RAI! Il titolo è "La partita di Ciannamea. Sacrificato dalla Lega sull'altare della RAI".

 


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