mercoledì 8 maggio 2024

Trame e Complotti tra i giardini di Viale Mazzini... e dintorni


La guerra vera, drammatica, crudele e infame ancor più quando massacra civili innocenti ci priva di tutto e annebbia la ragione. Tra quello che ci sottrae c’è anche un certo “linguaggio”, un modo di ragionare per parafrasi o metafore, una serie di termini di stampo bellicista.

Difficile scrivere o usare termini come “battaglia”, di “assalto” o di “strategie” per argomenti “frivoli”, come ad esempio il futuro della RAI, quando si scrive di politica e quando si è costretti a pensare alle guerre vere in corso in questi giorni. Pur tuttavia, è giocoforza usarli: “La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi”.

Intendiamoci in premessa: non c’è nulla di nuovo sul fronte occidentale. I giardini di Viale Mazzini sono come la giungla vietnamita: pieni di buche, trappole e cunicoli da anni, decenni.

Eccoci allora proiettati nel cuore della battaglia per il rinnovo del Cda RAI prossimo venturo, come perno assoluto del futuro del Servizio Pubblico. Si sta facendo guerra di guerriglia ora, in modo palese e in modo sotterraneo. Quella palese è chiara e facilmente percettibile. Al primo punto c’è che è stato presentato un ricorso al TAR per chiedere il rispetto della normativa nazionale e comunitaria che richiede l’adozione di criteri aperti, trasparenti e non discriminatori. Al secondo punto, notizia di ieri, la conferenza di capigruppo della Camera NON ha calendarizzato il voto per la nomina dei 2 consiglieri di sua competenza per il corrente mese di maggio. Quella del Senato si riunisce la settimana prossima. Punto.

Poi c’è la guerriglia sottotraccia, quella delle trame e dei complotti, silenziosa e strisciante.

Ribadiamo alcuni punti che riteniamo fermi: A- non ci dovrebbe essere alcun spazio di manovra per sottoscrivere accordi oggi, da nessuna parte, dentro la maggioranza e ancor più dentro l’opposizione per non dire tra maggioranza e opposizione prima dalle elezioni europee. B- non è un mistero che il Governo possa o voglia cercare, manovrare, per avere un Cda quanto più possibile a sua immagine e somiglianza, possibilmente più blindato del precedente. C- l’opposizione, o ciò che si percepisce di essa, è divisa e sul tema con le idee che non appaiono sufficientemente chiare (eufemismo).

È del tutto verosimile che in ognuna delle parti in causa ci possano essere interessi variegati, convergenti o divergenti a seconda della poste in palio e dei tavoli dove vengono spostate le fiches. Vedi i partiti di maggioranza: la Meloni non mollerà la poltrona di AD ma potrebbe cedere su quella della presidenza che non necessariamente sarebbe assegnata “a priori” alla Agnes come tante volte si è letto. Anzi: si tratta di importante merce di scambio sia con i partiti alleati (es. Lega) oppure con l’opposizione (abbiamo letto nomi). Da non dimenticare che la presidenza deve avere il voto obbligatorio della Vigilanza Rai e che la maggioranza da sola non raggiunge il numero dei parlamentari necessari (28) e che è necessario trovare altri voti in altri partiti (voto segreto). Quali e in cambio di cosa si concederebbero? A suo tempo abbiamo riferito di una interessante teoria denominata “cappotto”: AD al governo, Presidente all’ opposizione (di garanzia!!!), 3 consiglieri al governo, uno 5S e l’ultimo … si vedrà. E' stata obiettata una variante: perché al 5S e non al PD? Già, acuta osservazione.

Dunque, c’è una guerriglia interna tra i partiti di opposizione e, a sua volta, una interna agli stessi. Tra PD e M5S, da tempo, non sembrano correre relazioni proprio idilliache. Come intendono comportarsi su questo tema della proposizione di propri candidati al Cda? Abbiamo riferito di posizioni della Schlein e della Floridia. Ancora un po’ poco. Sappiamo poi che al loro interno si confrontano “anime” con visioni diverse. C’è chi si propone come alfiere del “fuori dalla RAI” e chi invece vorrebbe apparire come “pragmatico” ovvero intanto entriamo in Cda, seppure con la vituperata Legge e poi … si vedrà … magari tra 15 mesi. In questa area qualcuno si muove anche in modo  palese.

Poi ci sono partite di rilevo assolutamente personale (che, come noto, è anche politico): che fine farà Sergio? Non è tanto la persona in quanto tale ma ciò che rappresenta oche potrebbe rappresentare un necessario futuro di “continuità”. È noto che è difficile supporre che possa tornare a dirigere la radio ed è parimenti noto che gode di maggiore consenso e simpatia nel “partito RAI” non apertamente schierato con il Governo rispetto ad altri “candidati amici” della Meloni.

C’è infine, una teoria non del tutto fantasiosa che vorrebbe ipotizzare un rimescolamento delle carte dove l’asso principale potrebbe essere un nome come AD uscito dal cilindro dei manager esterni, di area destra destra ma con crismi di efficienza e capacità. Ipotesi suggestiva e gira anche qualche nome.

Come abbiamo riferito e come sostengono molti: “vediamo”…”vedremo” … “ragioneremo” …

bloggorai@gmail.com


ps: ieri sera, quasi sul far della notte, ci dicono che da Floris su La 7 si è parlato di RAI ... sul far della notte ... 

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