martedì 26 luglio 2022

Rai: lo SCOOP e la Mandrakata




La scorsa settimana, sul far della sera, si stava consumando il cosiddetto “Draghicidio”. Il giorno precedente, un signore che la sapeva lunga, aveva previsto: “Assolutamente sereno. Domani sarà una bella giornata, ne sono sicuro”. Un vero Profeta inascoltato. Se le sorti del PD sono nelle sua mani… sicuro che può stare sereno.

Se non che, quella stessa sera, si stava apparecchiando un appuntamento importante per la Rai: il giorno successivo, alle 8 del mattino, era prevista la famigerata audizione in Vigilanza Rai dove l’Ad avrebbe dovuto illustrare la sua visione del nuovo Piano Industriale e del collegato (subordinato) Piano Immobiliare. Era tutto pronto e i documenti erano stati già inviati a San Macuto. Se non che, lungo la strada, al povero corriere incaricato del trasporto da Viale Mazzini, complice il caldo, gli cade una busta dalla cesta e un nostro lettore, fortunosamente, la trova. E cosa ci trova dentro? Il discorso della Presidente Soldi e le slides che Fuortes  avrebbe presentato ai parlamentari della Vigilanza. Il nostro lettore ha pensato “Si tratta di Cosa Pubblica visto che è destinata ai parlamentari e allora, tanto vale dare un contributo alla sua pubblicità”.  Cosi i due documenti finora debitamente occultati, sono arrivati fino a noi. Grazie lettore !!!   

Eccoli:






Se non che, ora si corre il serio rischio che possa avvenire una delle più formidabili mandrakate (*) della storia della Rai. È stato detto e ripetuto fino alla noia che 1: Contratto di Servizio e Piano Industriale dovevano viaggiare insieme e 2) che prima di approvarlo in Cda sarebbe stata necessaria una presentazione in Vigilanza (non è previsto un voto).  Ora si da il caso che alla fine del famoso 20 luglio, intorno alle 20, si viene a sapere che la Vigilanza del giorno successivo è stata sconvocata e nessuno oggi è in grado di sapere se e quando mai potrà essere riconvocata.

Dunque, il necessario e dovuto passaggio “istituzionale” del Piano non è avvenuto e non si sa se e quando mai potrà avvenire. Ciononostante, forse, pare, dicono, che il prossimo 28 il Cda Rai potrebbe votare almeno il suo derivato complementare, il Piano immobiliare del valore esatto di 465 mln (investimenti cumulati 2023-31). Importante osservare che il documento prevede che “Il Piano prevede in parallelo una profonda evoluzione di tutti i principali Fattori Abilitanti: immobiliare, risorse umane, tecnologie ed organizzazione” cioè, se intendiamo bene l’italiano, che  il “piano immobiliare” sia un “fattore abilitante” del Piano industriale, ovvero che questo sia la cornice del secondo e non viceversa. Sempre che intendiamo bene l’italiano mancano almeno due passaggi: anzitutto quello “istituzionale”. Non è che visto che in parlamentari sono in tutt’altre faccende affaccendati, si approfitta del momento per fare il colpaccio e intestarsi un colpetto sempre utile per dire “abbiamo fatto qualcosa”??? Il secondo passaggio che manca e la contestualizzazione del Piano industriale con il nuovo Contratto di Servizio che, purtroppo, giocoforza, non sarà certo questo Governo ad occuparsi non configurandosi certo come “ordinaria amministrazione”.

Adesso non ci resta che attendere che passa la calura per metterci a studiare le 20 pagine del documento:  10 slides dedicate alle linee guida, in parte già note e da noi pubblicate,  e le altre 10 al “focus” sul Piano Immobiliare.  Ad una prima lettura, ci sono molte osservazioni meritevoli di attenzione. Il testo della Presidente Soldi, in verità, non ne merita più di quanto già non gli è stata data: il suo testo ripete argomenti già noti, a partire dal teorema sulla composizione del pubblico Rai:  “… la Rai ha un pubblico con una età media di oltre 63 anni sui canali lineari, non intercetta regolarmente il pubblico sotto i 55 anni ed è tendenzialmente sconosciuta al pubblico sotto ai 20 (eccetto Sanremo e a volte lo sport). Non possiamo dire di essere un servizio pubblico per tutti, se escludiamo questa fetta di popolazione. Per raggiungere tutti gli utenti, tutti i cittadini, dobbiamo assolutamente trasformarci in una media company digitale” … Nulla di nuovo, appunto… la Media company digitale … un grande futuro dietro le spalle della Rai: quante volte abbiamo sentito questo nobile proposito?

bloggorai@gmail.com


(*)  "mandrakata": "Definita come una “trovata ingegnosa che permette di risolvere una situazione difficile”, la mandrakata ha assunto anche il significato di “furbata” e “imbroglio”. Ha insomma una connotazione non del tutto positiva, anche se il carattere goliardico che sta alla base del suo significato la rende utilizzabile in svariate situazioni, anche diverse da quella di origine. Ma se la “mandrakata” è la furbata per eccellenza, chi è “mandrake”, il suo autore?

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