Cosa c’è nel mezzo tra lo stupore e lo sconforto? Forse, lo
sgomento.
Lo stupore, forse, ce lo riserverà Fuortes quando (forse) oggi parteciperà al dibattito sul Contratto di Servizio (vedi più avanti).
Lo sconforto e in parte lo stupore lo abbiamo provato ieri sera, al termine di un solito giro di commenti tra i tanti lettori di Bloggorai quando uno di loro mi scrive: “Di cosa ti stupisci?”. Il riferimento era a quanto appena andato in onda su Rai Uno con uno “speciale” dedicato all’11 luglio del 1982 con la vittoria dell’Italia ai mondiali, realizzato in coproduzione tra Rai Cinema, una società di produzione esterna (One More Pictures) e RaiCom e la collaborazione della Regione Lazio. Allora: anzitutto come è mai possibile che con 13 mila dipendenti non si trovano due montatori, una regista, una voce narrante, un autore e un ricercatore distaccato alle Teche Rai in grado di mettere in piedi un programma (attenzione: classificato come Documentario, per il cui genere è stata creata una apposita direzione con il fantasmagorico budget di 3 mln) di un’ora senza dover ricorrere a soggetti esterni? e poi: che c’entra Rai Cinema che dovrebbe produrre per le sale e non per la Tv? e poi: che c’entra Rai Com che si dovrebbe occupare di distribuzione e non di produzione? e, infine, la Regione Lazio ha partecipato prendendo o dando un contributo?
Già, di cosa ci si stupisce se la Rai non è più quella di
Angelo Guglielmi, non è più la Rai che inventa e produce ma è ormai territorio
di predazione e saccheggio di agenti e società esterne? Ieri abbiamo pubblicato
una sua frase recente: “La Rai non attrae, è diventato un mondo delle vecchie
ombre”.
Di cosa ci si stupisce se per vedere un film che raccoglie
ascolti significativi su Rai Uno si deve rivedere per la 12a volta Pretty Woman
o attendere l’ennesima replica di Don Matteo? Di cosa ci si stupisce se le
immagini del Giro d’Italia non sono realizzate dalla Rai ma da una società esterna
(la EMG)? Di cosa ci si stupisce se ogni volta che esce il Report Auditel Total
Audience si legge che più dell’80% dei telespettatori sono compresi tra i 45 e
gli oltre 65? Di cosa ci si stupisce se le immagini della guerra in Ucraina,
per quanto ci hanno riferito nostre fonti, sembra che siano in “appalto” cioè realizzate
da “service” esterni e disponibili solo per la messa in onda ma non per essere
immagazzinate come proprietà Rai come è avvenuto per le guerre precedenti
quando gli operatori Rai tornavano dal fronte con i bagagli carichi di cassette
del “girato”? Di cosa ci si stupisce se dal prossimo settembre andrà in onda su
Rai Tre un approfondimento gentilmente concesso ad un esterno contro ogni
logica e progetto e quasi nessuno ha battuto ciglio?
A proposito di Angelo Guglielmi, questa mattina La Stampa
riporta la sua ultima intervista sul tema Rai. Riportiamo una frase “Penso che
la direzione di una tv vada data a chi di tv ne capisce: e non è successo”. Il
riferimento diretto ed evidente è rivolto a Fuortes ed alla possibilità (nota)
che ci possa essere stato un “errore” nella sua nomina laddove, sempre forse, era
prevista la Soldi al suo posto e viceversa.
L’AD però, ne siamo certi, da uomo di teatro (!!!) saprà certamente stupire questa mattina i suoi interlocutori alle 9.30 quando, forse, gli presenterà ufficialmente la Bozza di “Contratto di servizio 2023-2027. Processo e linee guida” già disponibile dallo scorso gennaio e già frutto di rielaborazione del documento elaborato a novembre da un apposito gruppo di lavoro. Chissà se l’Usigrai ne era a conoscenza? Ne hanno dibattuto prima? è stato oggetto di confronto e discussione interna?
Oggi, date le circostanze e la qualità dei partecipanti (Vigilanza con Barachini e AgCom con Lasorella) forse l’AD potrà far cancellare quel piccolo testo in calce al documento “Strettamente riservato e non divulgabile” e renderlo finalmente pubblico e confrontabile. Siamo fiduciosi.
Fra poco ne sapremo, forse, qualcosa di più. Se però qualche
partecipante volesse chiedere e portarsi avanti il lavoro, Bloggorai è qui per
questo: svolgere un piccolo ruolo di Servizio Pubblico … ovviamente
dietro modesto compenso... un caffè è sufficiente.
bloggorai@gmail.com
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