sabato 16 luglio 2022

Politica, Società e RAI: la grande fuga degli ...ori

Nei giorni scorsi hanno sollevato un briciolo di attenzione due piccoli fenomeni televisivi: il significativo numero di telespettatori per la trentesima replica di Pretty Woman (21% di share) e di converso il flop dello speciale Tg1 sulla crisi politica (8,9% di share con poco più di 1 mln di telespettatori in prima serata). Per un verso quando si tratta di ripescare fondi di magazzino (Montalbano, Don Matteo, La principessa Sissi etc) il pubblico è garantito e invece, per altro verso, quando si tratta di scendere sulla terra e “partecipare/leggere/ascoltare” le vicende sociali e politiche incombenti è tutto un fuggi fuggi.

Dove ricercare le cause? Nella debolezza dei “contenuti” o nell’incapacità dei “contenitori” a raccontare? Sono le idee, le proposte, le visioni che non attraggono più le persone o sono chi li rappresenta (partiti, giornali, televisione) che non sanno più come rendere leggibili e coinvolgenti i fenomeni che pure li riguardano direttamente? Chi sono e dove stanno andando i vari “…ori” che compongono buona parte della nostra società contemporanea? Ci riferiamo agli “elettori” che disertano le urne in numero progressivamente crescente. Ci riferiamo ai “lettori” dei quotidiani o della carta stampata in genere che vedono il numero delle copie in edicola ormai contate con il contagocce e ci riferiamo infine ai “telespettatori” che ormai si dovranno tutelare come patrimonio del WWF in quanto in via di estinzione e non solo per la loro veneranda età. Questi tre gruppi di “…ori” sono in qualche modo connessi tra loro? Seguono percorsi comuni? C’è una relazione tra il disimpegno politico, la disattenzione, forse anche la repulsione, e la spina staccata dalla conoscenza di quanto avviene intorno a loro?

Dobbiamo ammettere anzitutto che ci troviamo di fronte ad una grave carenza di analisi e noi stessi fatichiamo a reperire dati. Non ci risultano studi, analisi e riflessioni pubbliche in proposito. Non ci risultano convegni, confronti o dibattiti. Se qualcosa avviene rimane rigorosamente celato nei cassetti dei vari ricercatori o Uffici studi e/o Marketing che si prendono la briga di leggere i dati e incrociarli tra loro.

Nell’introduzione del Libro bianco sull'astensionismo (aprile 2022) si legge: “Nel corso degli ultimi anni si registra un costante declino della partecipazione elettorale: alle prime elezioni repubblicane per la Camera dei deputati partecipò al voto oltre il 92% della popolazione, alle elezioni del 2018 meno del 73%. Alle elezioni europee del 2019 ha partecipato al voto meno del 55% degli elettori”. Aggiungiamo noi: alle recenti consultazioni amministrative il calo degli elettori è stato di cica il 4,5% rispetto alle precedenti votazioni. e non va meglio negli altri paesi: vedi la Francia dove alle elezioni del 12 giugno ha votato il 47,5% degli aventi diritto.

Per quanti riguarda i lettori” dei quotidiani” ormai siamo sull’orlo della crisi drammatica: secondo i dati aggregati di Audipress “Dal 2014 al 2021 i lettori dei quotidiani nel giorno medio calano di ben il 40.81%. Circa 7,9 milioni in meno”.  Mentre per quanto riguarda i Telespettatori di tutte le emittenti, da un anno a questa parte sono “emigrati” verso destinazioni sconosciute circa 4 mln di persone: ad aprile 2021, nella fascia 20.30/22.30 erano circa 26.650.000 mentre nello stesso mese e nella stessa fascia di quest’anno sono stati 22.750.000. Evidente che la comparazione temporale necessita di essere contestualizzata (Covid,  guerra etc) ma rimane che i macrofenomeni sono evidenti e preoccupanti.

bloggorai@gmail.com

 

 

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