Quali sono le poste in gioco? Ammesso e non concesso che la
situazione possa precipitare verso quella sciagurata “avventura” delle elezioni
(sic !!! pure questa ci tocca sentire: il voto fa paura … è diventato improvvisamente
pericoloso), la prima e forse quella più fondamentale è il possibile indebolimento
del “patronage” di cui godono Fuortes e Soldi. L’un per l’altro hanno la rete
di protezione garantita sia da Palazzo Chigi che dal partito più rilevante che
lo sostiene: il PD. Enrico Letta, nonostante la sua apparenza mite e
dialogante, avverte uno spiffero d’aria alle sue spalle che non lascia
intravvedere nulla di buono. Su Draghi e la Rai le carte sono chiare da tempo:
è stato letto più volte che non ne vorrebbe sentire parlare e che il “dossier”
Viale Mazzini gli brucia come il fuoco di S. Antonio (oggi ci si può
vaccinare). Se dunque mai dovesse succedere che Draghi cade che ne sarà dei
nostri? Se mai i tre uomini che hanno ben chiaro i problemi di Viale Mazzini (Garofoli,
Funiciello e Giavazzi) dovessero traslocare verso altri lidi con chi mai potrebbero
interloquire i nostri amici del VII piano?
La prima posta in gioco è la vexata questio Contratto di
Servizio/Piano industriale. Insieme ed organici tra loro o l’uno scombinato
dall’altro? Chi potrà guidare la regia qualora il Governo salta? e se salta il
Governo e si marcia verso le elezioni anticipate che ne sarà della Vigilanza
dove tutti hanno convenuto che debba passare preventivamente ogni scelta di
carattere industriale che interessa la Rai (compreso il Piano immobiliare)? Pare, forse, dicono che si dovrebbe convocare il prossimo 21 luglio.
Altra nota dolente: la vendita di parte delle quote di Rai Way.
Del tutto evidente che è necessaria una “presenza” da parte del Governo visto
che Rai da sola non riesce ad esprimerla. Da giorni si ripetono banalità e
luoghi comuni sugli esiti della possibile vendita ma, al momento, non ci sono notizie.
Last minute: nei giorni scorsi AD ha incontrato i sindacati
per illustrare il PI. Riportiamo la sola frase che racchiude tutto: “… il
vero punto interrogativo di tutto il Piano Industriale illustrato, è la
assoluta mancanza di certezza delle risorse che dovrebbero finanziare questo
ambizioso programma”. Proprio quanto scriviamo e sosteniamo da tempo,
segnatamente sul tema canone.
vedremo … vedremo
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