sabato 22 maggio 2021

Rai: briscola, scopa e tresette

 

È ormai una consuetudine antica e consolidata: quando è tardo pomeriggio, estate o inverno che sia, ci si vede al Circolo ARCI dove da sempre si gioca a briscola. Qualche volta c’è un torneo e in palio c’è qualche bottiglia di vino buono e salcicce. Ambiente rustico, gente di pala e piccone, da poco scesa dal trattore.  A disposizione di chi non gioca ci sono molti giornali, tra i quali Der Spiegel, The Wall Street Journal, Le Monde Diplomatique, El Pais insieme a tante riviste più o meno specializzate in affari internazionali, mercati delle materie prime, fondi sovrani etc. Proprio avendo a mente questo tipo di stampa e questo genere di interlocutori che abbiamo avuto l’illuminazione di dare vita a BloggoRai. Purtroppo, ancora non ci siamo riusciti e nemmeno lontanamente avvicinati a quei modelli ma non disperiamo: magari con il prossimo Cda Rai potremo avere maggior fortuna e avere interlocutori più interessati e interessanti. Per ora a, siamo ben felici di avere i nostri lettori così come sono: attenti informati, curiosi e partecipi. Magari pochi ma molto buoni. Poi, proprio pochi forse no: abbiamo da poco superato quota 110 mila.

Oggi è sabato giorno di riposo, e ci viene in mente questa riflessione perché la domanda che abbiamo posto ieri sembra aver riscosso molta attenzione: la Rai che ci lasciano questi amministratori in uscita è migliore o peggiore di quella che hanno trovato quando sono arrivati a luglio del 2018? Le prime risposte che abbiamo ricevuto non sono incoraggianti. Però, si sa, Honi soit qui mal y pense. Magari, se il mitico e potente Marketing Rai potesse rendere pubblici i dati pubblicati sul Report settimanale “Monitoraggio dell’opinione pubblica” realizzato dal Consorzio Opinio dove a pag. 21 si leggono i dati relativi al “sentiment” degli italiani verso la Rai potremmo avere qualche indicazione utile.

Evidente che la stessa domanda si sarebbe potuta porre anche ai tanti che li hanno preceduti. Tanto per dire, vogliamo citarne due a caso tra i tanti: Celli o Cappon, che Azienda hanno lasciato in eredità? Ai posteri l’ardua sentenza ma, grosso modo, ci viene da pensare che i grandi fenomeni aziendali non nascono a caso e che ogni storia ha un suo prologo e un suo svolgimento. La situazione in cui versa la Rai non è frutto di un meteorite caduto casualmente su Viale Mazzini.   

Bene, veniamo alla cronaca quotidiana e non a caso abbiamo citato un Direttore generale del passato. Oggi è domenica e a molti colleghi evidentemente risulta faticoso uscire dal giochetto del totonomine con i soliti della partita di giro. Ci vogliamo rilassare anche noi e ci prestiamo al gioco. Non li citiamo tutti per carità di Patria ma ne proponiamo due, sempre a caso: Marcello Ciannamea e Paolo del Brocco. Per quanto ci riguarda, stimabilissime persone, seri professionisti e aziendalisti consolidati con meriti indiscutibili. Ma perché molti giornali si ostinano a concentrarsi sui loro nomi? Cosa li rende più interessanti rispetto ad altri loro colleghi e colleghe non meno di pari livello? Evidente che ci sarà un qualcosa che a noi sfugge perché altrimenti non si spiega a quale titolo si continua a leggere che l’uno o l’altro sono in pole position rispetto ad altri. Cioè? A chi? e perché? Sono stati confrontati i CV, da chi e con quali criteri di pesatura? Comunque, per non correre rischi di atteggiamento prevenuto, ci limitiamo a riportare qualche frammento di quello che si trova in rete semplicemente digitando il loro nome. Del primo si legge dalle pagine del Corriere a firma Antonella Baccaro dello scorso 3 maggio: “…il leader della Lega spingerebbe almeno per entrare nella partita della nomina dell’AD. Il nome da lui caldeggiato sarebbe interno: l’attuale responsabile dei Palinsesti Marcello Ciannamea”.  Amen. 

Del secondo riportiamo quanto ha scritto su di lui Monica Setta, giornalista esperta di vicende Rai, nel lontano 2017: “…Perché Del Brocco ha vinto su tutti? (ndr alla nomina a capo di Rai Cinema) … Raccontano fonti vicine a palazzo Chigi che la nomina - salvo blitz dell'ultima ora – è stata benedetta ieri dal segretario del Pd Matteo Renzi & dal premier Paolo Gentiloni che apprezza il manager fin dai tempi d'oro della Margherita … Ma Del Brocco ha, pure attraverso la moglie, una ragnatela di contatti importanti nel centro destra. Non serve arrivare direttamente a Silvio Berlusconi, é sufficiente ricordare l'appoggio di Gianni Letta che, proprio in questi giorni, sulla vicenda Rai, è tornato a giocare un ruolo strategico nell'head quarter berlusconiano…” Doppio Amen. Per leggere il quadretto completo: https://rassegnastampa.tiscali.it/cronaca/articoli/rai-del-brocco/  .  

Evidente che si tratta di pennellate, qualche volta graffietti innocenti, tratti che magari saranno anche cambiati nel corso del tempo e, chissà, forse anche migliorati. Già, chissà??? Però, intanto, questo passa il convento e con questo dobbiamo fare i conti.

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento