Per chi ha tempo, suggeriamo di rileggere il Post di ieri,
specie nella parte finale perché ne riparleremo a lungo.
Nell’aprile del 2016 è andato in scena a Roma uno spettacolo
molto suggestivo, firmato dall’artista sudafricano William Kentridge. Lungo i
muraglioni del Tevere, lato Lungara, ha “sottratto” la fuliggine a la polvere
accumulata e ne ha fatto emergere dei graffiti di grandi dimensioni, circa 10
metri, con immagini di grande impatto simbolico, tra le quali una a noi molto
cara: la Vittoria alata con lo scudo, ripresa dal bassorilievo della Colonna
Traiana con la scritta “Inse et Stilo” ora scomparsa. Per l’inaugurazione della mostra, in occasione
del Natale di Roma, è stata organizzata la processione “trionfi e lamenti” con
un sapiente gioco di ombre gigantesche proiettate sui muri e l’audio dei due cortei
contrapposti dove l’uno rappresentava la propria parte contrapposta all’altra. Fintanto
che, ad un certo punto, i due cortei si incontravano e si mescolavano, formando
un solo coro e fondendo le lodi e le lamentazioni. È stata una grande opera non
solo di arte “pubblica”, gratuita e universale, ma anche un lavoro sociale e
politico per quel tanto che ha potuto rappresentare, sinteticamente, tutte le “contraddizioni”
(ricordate il post di alcuni giorni addietro?) non solo della città ma del Paese
intero. Di tutto questo, oggi, non c’è più traccia. La pioggia, nuova polvere e
fuliggine hanno steso un nuovo strato grigio e compatto.
Oggi, da segnalare solo l’intervista del Presidente Foa sul
Corriere della Sera con il titolo: “La politica non condizioni la Rai. Bisogna
rispondere solo al MEF. Il presidente uscente: la tv generalista rischia di
diventare marginale. Più forza al digitale” e segue di pochi giorni quella dell’AD,
Fabrizio Salini. Entrambi hanno cantato le lodi del loro operato: il coro dei “trionfi”.
Non una parola di “lamenti” e, nel migliore degli stili nostrani, la colpa è
sempre di qualcun altro: della politica, dei tre governi che si sono succeduti,
della Pandemia, delle cavallette, del traffico, del tubo dell’acqua che si è
rotto, della gomma della macchina bucata senza preavviso etc etc etc.
Care lettrici, cari lettori… che altro dire? Finalmente è
arrivata la primavera vera, profumata, colorata e ventilata. Aria nuova. Speriamo
presto anche a Viale Mazzini. Non siamo molto ottimisti, ma un pizzico di fiducia
non fa male. Vedremo. Buona domenica.
bloggorai@gmail.com
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