Oggi non c’è pressoché nulla da leggere e da proporre. Ne approfittiamo per una riflessione per un verso marginale, per altro aspetto centrale. Si tratta della Pausa, ovvero una tregua momentanea, che è sempre una fase cruciale di ogni conflitto. La sua stessa natura, i presupposti che la configurano, saranno gli stessi che, successivamente potranno incidere sull’esito stesso del confronto finale. In genere, si tratta di punto di equilibrio raggiunto dalle forze avverse, quando una delle due parti non ha consapevolezza di quale possa essere lo sviluppo futuro e la conclusione della tensione.
Come vi abbiamo proposto qualche giorno addietro, può essere utile ricordare un esempio, forse il migliore in assoluto, di come si imposta, si gestisce e si risolve una battaglia: Napoleone a Waterloo. Sintesi della sintesi: l’offensiva dei francesi doveva iniziare intorno alle 9,30 del 18 giugno ma, viste le avverse condizioni del tempo (aveva piovuto tutta la notte), i generali francesi decisero di rinviare le operazioni di un paio di ore, sperando che il terreno si potesse asciugare e così le prime mosse della fanteria, della cavalleria e dell’artiglieria ebbero inizio intorno alle 11.30. Per diverse ore la situazione sul campo volgeva decisamente a favore di Napoleone che stava applicando il perno della sua strategia: dividere le sue armate in due grandi schieramenti sui fianchi del campo di battaglia e una riserva al centro, pronta ad intervenire in supporto dell’una o dell’altra. Gli inglesi e i prussiani non erano ancora in grado di compattarsi per respingere l’offensiva francese e fino intorno alle 15 Napoleone era ancora ottimista sull’esito finale. Sennonché, giocoforza, intervennero diversi fattori che modificarono il corso degli eventi, alcuni di carattere strettamente militare ed altri di natura umana: anzitutto la stanchezza. La notte precedente le truppe non avevano dormito per la pioggia incessante e gli spostamenti sul terreno fangoso del mattino avevano messo a dura prova tutte le residue energie di cui disponevano. Fatto sta che, intorno a quelle prime ore del pomeriggio, la pausa dei combattimenti che si venne a determinare consentì a Wellington di riorganizzare le sue truppe e di guadagnare tempo in attesa dei rinforzi del generale prussiano Gebhard Von Blücher che, puntualmente, sarebbero giunti intorno alle 16, cambiando fatalmente il destino di Napoleone e l’esito della battaglia che il Generale corso riteneva vinta per certo al 90%. Gli storici ancora si chiedono quanto quella pausa possa avere inciso nella vittoria della coalizione anglo prussiana. La Storia, come è noto, non si scrive per quanto si auspica ma per quanto avviene. Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più su Waterloo in questi giorni è in edicola un libro interessante, a cura di Alessandro Barbero.
Molti lettori, supponiamo, si chiederanno: cosa c’entra Napoleone con il Servizio Pubblico, con la Rai? C’entra… c’entra. Proprio per quanto scritto in premessa: ci troviamo esattamente nel centro della battaglia il cui esito segnerà il futuro dell’Azienda e, appunto, nella specifica fase della pausa dove tutto e tutti sono sotto il segno dell’incertezza e, ci sia consentito, della confusione. Gli uffici di Camera e Senato, dovrebbero essere al lavoro per “vagliare” i Cv inviati dai candidati aspiranti consiglieri di amministrazione (criteri, modalità, tempi ???) che dovranno poi essere votati in aula. Draghi e il ministro Franco al MEF dovrebbero essere al lavoro per individuare due nomi da sottoporre all’Assemblea degli azionisti (non ancora convocata) e a Viale Mazzini si stanno concludendo le fasi preliminari per l’elezione del rappresentante dei dipendenti (oggi è stato ufficializzato il nome dell’avversario di Laganà: Fabrizio Tosini). Nel frattempo, come si legge quasi di sfuggita, il Senato dovrebbe avviare un lavoro di confronto sulle proposte di riforma della governance di Viale Mazzini, con la recondita e inconfessabile certezza che, almeno per questa legislatura e con questo Governo, una proposta del genere non ha futuro per i noti motivi dei quali spesso vi abbiamo parlato.
Ecco allora che la Pausa prende forma e sostanzializza un passaggio cruciale: in queste ore, in questi giorni, si dovranno mettere in posizione i pezzi sulla scacchiera. Alcuni tra questi si potranno sacrificare, altri invece saranno quelli sui quali puntare maggiormente in vista dello scacco finale. Man mano che ci avviciniamo alle scadenze naturali, alcuni nomi si “bruciano” da soli, come ad esempio Andreatta, per noti e validi argomenti, mentre altri ancora annaspano tra i gradimenti e i veti dei partiti e, ancor più delle correnti al loro interno. Ci sono "sorprese” dentro il cilindro del mago tutte ancora da scoprire e vedremo, come abbiamo scritto ieri, quale sarà tra i cinque che vi abbiamo proposto il “metodo Draghi” che verrà applicato.
Per quanto ci riguarda, il SPB (Servizio Pubblico Bloggeristico) ci siamo impegnati a favorire il confronto tra i CV dei candidati interni per il ruolo di AD dei quali si è avuta notizia pubblica sulla stampa e di quelli che ci hanno suggerito alcuni fedeli lettori. È tornata on line la pagina Rai sulla trasparenza ed ecco di chi parliamo:
Roberto Cecatto: https://www.rai.it/trasparenza/persone/Roberto-Cecatto-c3c38899-b1ce-4334-a1f0-9be3da841039.html
Alberto Matassino: https://www.rai.it/trasparenza/persone/Alberto-Matassino-3bdf64ee-d933-4af6-ba6c-a399a33859ea.html
Giuseppe Pasciucco: https://www.rai.it/trasparenza/persone/Giuseppe-Pasciucco-3a30c098-085a-41ab-b5b8-64b32af80321.html
Infine, ieri vi abbiamo dato notizia di una riunione dell’Ufficio di Presidenza della Vigilanza Rai che avrebbe dovuto incontrare la Direzione Relazioni Istituzionali per “chiarimenti” sul livello delle risposta fornite alle interpellanze dei commissari. Come vi abbiamo scritto, siamo tutti (o quasi) tifosi e teniamo famiglia: la riunione è stata rinviata. C’è la Pausa in corso e forse molti questo aspetto lo avevamo dimenticato.
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