martedì 26 novembre 2019

Alla una de la tarde


Utilizzare un linguaggio guerresco ed evocare battaglie, colpi di cannone, rumore di sciabole e pugnali non è sempre divertente. Però, purtroppo, rende bene l’immagine di quanto succede o potrebbe succedere.

Questa mattina sul Fatto Quotidiano, a firma di Gianluca Roselli, compare un’intervista al senatore Primo Di Nicola che nei giorni scorsi è stato promotore di un interessante incontro sul tema governance Rai. Torna alla carica sostenendo che  “la strada obbligata è una riforma con l'istituzione di un organismo autonomo…” e pensa ad un nuovo modello di formazione degli organi dirigenti del Servizio Pubblico, magari riprendendo e sintetizzando proposte già formulate nel passato. L’argomento è sempre di scottante attualità e la ricorda bene  già nell’apertura dell’intervista dove Di Nicola sostiene che sui “Conflitti d'interessi, basta con i silenzi” forse riferendosi a quanto potrebbe emergere stamattina (sempre che non ci siano sorprese) in Vigilanza, della quale è pure Vicepresidente. Infatti, oggi si dovrebbe presentare in aula l’AD Fabrizio Salini dove gli verranno poste, forse, domande “complicate” che lo interessano direttamente, a partire dal suo trascorso nella Società Stand By Me dove ha ricoperto incarichi di responsabilità e che attualmente risulta essere una Società fornitore Rai di un certo peso. Recentemente è scoppiato pure il caso Giannotti, suo uomo di fiducia, sul quale  pesano interrogazioni da parte dei parlamentari per chiarire il suo ruolo con la società MN dove lavorava fino al suo ingresso in Rai.

Cosa legano questi due argomenti? Facile: il ruolo e il futuro dell’AD,  del suo Piano Industriale e delle relative nomine che si appresterebbe a fare, forse, già dal prossimo Cda. Partiamo dalla riforma della governance, tanto cara a Di Nicola. È giusto, è doveroso, prendere in considerazione ogni progetto in grado di scardinare l’attuale modello di gestione del Servizio Pubblico così come la Legge attuale lo ha impostato: sotto il tallone del Governo in carica. Ma, ponendo l’accento su questa parte del problema Rai si affronta il problema dalla coda e non dalla testa che rimane sempre e comunque  cosa dovrebbe essere il Servizio Pubblico nel suo prossimo futuro e come questo debba essere finanziato. La formazione degli organi di gestione verrebbe molto più semplice da definire una volta chiarita essenzialmente la missione della Rai e delle modalità con le quali può esercitare il suo mandato. Il senatore Di Nicola è autorevole rappresentante di un Movimento che è al Governo dove albergano diversi punti di vista che vanno da chi sostiene che il canone debba essere abolito del tutto a chi lo vorrebbe almeno ridurre, per non dire che il programma del Governo che lui sostiene vorrebbe anzitutto affrontare la riforma dell’intero sistema delle telecomunicazioni. Ottimo !!! eccellente !!! se non che, proprio in questi ultimi giorni, si affacciano due esponenti dello stesso Governo dove il primo, il ministro Patuanelli, prima “bollina” il Piano industriale e poi lo azzoppa ritenendo che il canone possa essere ridotto. A dargli manforte accorre il ministro Boccia che, senza mezzi termini, sostiene che “Non penso sia più tollerabile un canone, al tempo della società digitale, interamente assorbito dalla Rai". Difficile non interpretare tutto questo come colpi diretti a mettere in difficoltà Salini, proprio alla vigilia di nomine tanto sofferte e “pressate” dai partiti. I quali, a quanto sembra, faticano ad uscire dal cono d’ombra della loro confusione. Vedremo cosa succede oggi alle 13 in Vigilanza. Già...ma rimangono interrogativi ...perchè tutto questo dati causa e pretesto? a chi giova?

Torniamo per un momento a RaiPlay e all’entusiasmo ormai quasi scemato sull’effetto dirompente dell’iniziativa Fiorello (non ne parla più nessuno, salvo il CTO per dovere tecnologico). In attesa del rilascio del nuovo report settimanale di Standard Auditel Digitale, abbiamo osservato che nelle due settimane di avvio del programma del comico siciliano il numero totale dei LS nella platea Rai aumenta da 15.964K a 17.128K mentre i numeri specifici di RaiUno diminuisco e passano da  5.911K  a 5.476K. Amen.
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