domenica 10 novembre 2019

Le balle e le bolle ... o viceversa


Come si misura la credibilità di una persona, di un soggetto? Anzitutto dalle cose, dai pensieri che propone. Poi dalla qualità con cui espone e, infine, dal modo in cui tutto questo viene percepito.

Cio' detto, veniamo ad oggi con un semplice schemino: le opinioni e i fatti. Parliamo non tanto di Fiorello che, per fortuna di Rai Uno ha abbandonato il campo, tanto delle intenzioni del Servizio Pubblico di competere nel campo della diffusione streaming. Progetto condivisibile: la Rai non può restare ai margini di una società, di un mercato, dell’innovazione tecnologica e, anzi paga grande pegno per il suo ritardo. Quando si sostiene che l’operazione Fiorello era destinata a far avvicinare i due pubblici (giovani e anziani) alla nuova piattaforma RaiPlay si opera correttamente. E qui entriamo nel mondo della credibilità. Come si può ritenere che il dialogo possa essere contemporaneamente rivolto, nello stesso contenitore, e nello stesso arco di tempo, ha in mente Netflix, Youtube o TikTok e chi non sa neppure quale possa essere la differenza tra uno smartphone e una lavatrice? Il risultato è che nessuna delle due parti riesce a intendere cosa è diretto all’uno e cosa all’altro.
Queste le opinioni:
“A Fiorello bastano 15 minuti, gli spettatori ne avrebbero voluti un po' di più” Massimo Franco,  Corriere
“Un concentrato di rapidità e ironia, Fiorello a 59 anni ancora una volta inventa la sua tv, la piega alle nuove esigenze” Silvia Fumarola, Repubblica
“Non c'è niente da fare, ha il tocco. Il tocco della grazia e  del talento. Non è soltanto questione di ascolti. Intrattenitore eclettico e trasversale, uomo di televisione e di mare…” Alessandra Comazzi, La Stampa
“Dopo numerose operazioni di tallonamento tutte regolarmente fallite, la Rai è miracolosamente riuscita ad acchiappare per la coda il talento più straordinario della tv italiana” Piero degli Antoni, gruppo Carlino, Carlino Nazione
“Eppure ha avuto più idee Fiorello ieri sera in un quarto d'ora scarso che non i suoi colleghi, presi tutti insieme, in oltre due ore di prime time” Francesca D’Angelo Libero Quotidiano
“Fiorello ha fornito un assaggio di quello che si annuncia come un varietà innovativo per contaminazione di stili e di linguaggi” Andrea fagioli, Avvenire
6 novembre
“… numeri prodigiosi in quindici minuti ..il “Sergio Mattarella dell'intrattenimento” è stato mobilitato per l'operazione più interessante della Rai del nuovo millennio. Solo Fiorello poteva firmare l'ingresso a pieno regime del servizio pubblico nell'era dello streaming” Aldo Grasso,  Corriere
“La posta in gioco è tutta qui: servire il pubblico che per ragioni varie sfugge al flusso del video tradizionale. E dunque Fiorello serve a indicare la novella piattaforma on demand dove la Rai cerca un futuro "colloquiando" con i gusti dei singoli clienti o meglio, con gli apparati (smartphone, tablet, pc), per fornire suggerimenti di titoli e, non da ultimo per capire meglio cosa, come e quando produrre” Stefano Balassone, Repubblica
Questi i fatti:
4 novembre       6 milioni 532 mila persone pari al                    25,1 di share
5 novembre       6 milioni 310 mila e il                                      23.8 di share
6 novembre       5 milioni 599 mila pari al                                 22,1 di share
7 novembre       5 milioni 625 mila pari al                                 22,3 di share
8 novembre       5 milioni 352 mila  e                                        21.6 di share
Ognuno libero di farsi la propria opinione. I numeri dicono chiaramente che oltre 1 milione e 200 persone non hanno apprezzato ed hanno cambiato canale.

E veniamo ad un passaggio delicato: in calce al comunicato Stampa dell’AD Salini del 5 novembre si legge “Secondo i dati Auditel, la diretta della prima puntata di VivaRaiPlay! trasmessa su RaiPlay ha fatto registrare un incremento record del 417% (sempre solo browsing) rispetto al lunedì precedente.” Ma, per quanto risulta, anzitutto Auditel sul suo sito non pubblica i dati giornalieri ma solo settimanali e gli ultimi dati pubblici, verificabili e disponibili  sono quelli della settimana compresa dal 27 ottobre al 2 novembre. Da dove esce fuori questo dato di +417%? come è stato formulato? Come è possibile metterlo in relazione ad un dato precedente (il lunedì) quando non c’era lo stesso prodotto in diffusione?

In parziale soccorso di questo interrogativo, che ieri pomeriggio (pioveva a Roma) ci ha visti discretamente impegnati a cercare verifiche, oggi viene in soccorso un articoletto sul Corriere. Leggiamo: “… ci si aspettava quanto poi si è registrato: 5.874.000 spettatori medi per la diretta di RaiUno, una share media del 23% …” e poi “La sfida consisteva nel «guidare» il pubblico adulto nel mondo digitale, e risultati sono positivi: 2 milioni e mezzo di visite di utenti nuovi a RaiPlay e oltre 10 milioni di «utenti di ritorno». Gli utenti registrati attivi tra il 4 e il 7 novembre sono stati i milione 100 mila, con una crescita del +59%. La fascia di età che registra il maggior incremento è la classe 45-54 anni, con +188% rispetto allo stesso periodo del mese precedente”. Per quanto siamo riusciti a capire, si tratta di dati rielaborati da più fonti ma, ripetiamo, privati e non verificabili. Sta a dire che, fintanto che Auditel non completerà la sua espansione con le APP e  giungerà al Total Audience, i numeri ognuno se li canta e se li suona come gli pare come, appunto, il 417%. Per quanto poi a “quanto ci si aspettava…” appare un argomentazione alquanto bizzarra. Perché fare una operazione così impegnativa e costosa per ottenere un risultato “nella media”???

Un elemento che, per quanto scritto in precedenza, sarà oggetto di particolare attenzione è la profilatura degli utenti. Abbiamo già sollevato il problema: come sono raccolti i dati? come vengono gestiti? Come vengono tutelati? Auditel Standard Digitale, sola fonte ufficiale, non rileva e non fornisce questi numeri che invece Rai sembra di possedere. È un argomento molto delicato, sul quale si gioca non solo la credibilità del Servizio Pubblico.
bloggorai@gmail.com

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