Bene, oggi leggiamo che l’AD Sergio e il e il DG Rossi (!!!)
“non ne sapevano nulla”. Non sappiamo quanto sia verosimile o credibile questa
posizione ma occorre prenderne atto. Leggiamo però (La Stampa) che “Secondo la
ricostruzione gli "accusati", di scarsa umanità, sarebbero Fabrizio
Salini (2018-2021) e Carlo Fuortes (2021-2023), insomma le precedenti gestioni
dell'azienda, ma anche il direttore del personale Felice Ventura e il
direttore dell'ufficio affari legali, Francesco Spadafora, entrambi in carica.
Quindi sembra strano che questo carteggio non sia passato da vertice a vertice,
o comunque agli uffici competenti che avevano l'obbligo di riferire ai nuovi
"capi". La domanda allora è: se è vero come verosimile credere
sia vero, che Ventura e Spatafora sapevano, perché non hanno riferito anche a
Sergio e Rossi della situazione di Franco Di Mare? Indagheranno e faranno
sapere… as usual!
A proposito di “rapporti umani” non si è spenta l’eco dell’intervista
a Lucio Presta che, è possibile, possa avere anche conseguenze sempreché qualcuno
voglia capire e sapere come funziona la macchina RAI dal suo interno, di come
funzionano i rapporti tra interni ed esterni, di come si allestiscono
spettacoli e trasmissioni, di come si scelgono gli ospiti e i conduttori, a
seconda di quale “scuderia” appartengono e a quale società di produzione fanno riferimento.
È un sottobosco logoro e losco che, a quanto sembra, nessuno vuole affrontare.
Veniamo allora alla notizia di oggi che, almeno questa, non
si presta ad equivoci di interpretazione. Leggiamo i titoli de Il Messaggero “Agcom,
gli ascolti medi diminuiscono del 2,6%. Mediaset supera la Rai”, Gazzetta
del Sud con “Agcom: "sorpasso" Mediaset sulla Rai” e Italia
Oggi con “Agcom: nel 2023 ascolti tv in calo del 2,6%. Mediaset supera la
Rai. I telegiornali perdono 830 mila ascoltatori”. Da tempo lo scriviamo e
riportiamo questa tendenza che ormai sembra inarrestabile: diminuisce la platea
complessiva, muta la composizione del pubblico sempre più anziano e tra i due
concorrenti, Rai e Mediaset, la seconda perde meno e supera la prima. Significa
meno soldi, meno capacità di essere sul mercato, meno di tutto, meno di tutti e magari anche questo “a loro insaputa”.
Infine, ancora a proposito di “rapporti umani” non riusciamo
a distogliere l’attenzione da una trasmissione che riteniamo un paradigma
insolito di “questa RAI”: si tratta di Belve su Rai Due. Seguiamo con
attenzione un notevole lavoro svolto dal suo ufficio stampa che riesce ad
inondare di anticipazioni e anteprime sui personaggi che si prestano ad essere “sbranati”
dalla conduttrice delle smorfiette e dei sorrisetti sadici (ora pure sotto tiro dall'Ordine dei Giornalisti per pubblicità occulta e non sappiamo se pure RAI ne sa qualcosa). Tutti e tutto ruota
sempre intorno ad un perno, o meglio, ad un buco: quello della serratura della
camera da letto. Un sottile e perfido senso di appagamento sembra apparire sui
volti di chi è vittima e di chi è carnefice: i primi gioiosi di liberarsi di sassoloni
intimi, intimissimi e privati mentre la seconda di gaudente soddisfazione per
essere riuscita a far emergere il peggio di ognuno. Un fenomeno, non c’è che
dire e raccoglie pure successo di telespettatori tanto a confermare che ad
alimentare, educare, al peggio non c’è mai fine. Una volta si diceva:
educare, informare e divertire … si … si diceva della BBC ma la RAI no, non è la BBC.
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