martedì 30 aprile 2024

RAI: i "rapporti umani" dal buco della serratura

Foto di Thomas da Pixabay

La vicenda di Franco Di Mare, come abbiamo scritto, racconta molto e ancora non tutto di cosa è la “RAI” vista dal suo interno. Racconta come si vivono, si sviluppano, si coltivano le relazioni professionali, amicali e, talvolta, umane. Umane sta a dire semplicemente prive di interessi o tornaconti, libere da vincoli di lobby o di appartenenza a “quote” politiche o di altro genere. È probabile, è possibile, che anche in altre società, in altri contesti aziendali più o meno simili possano succedere dinamiche analoghe. Dentro la RAI c’è qualcosa di specifico e peculiare che forse non sempre si trova da altre parti. Si tratta di una sensazione di relatività pressoché assoluta dove tutto si circoscrive allo spazio, al tempo e alle persone con cui si dialoga in quel momento. Oltre quella siepe c’è il buio. Franco dice: “Con alcuni prendevo il caffè ogni mattina. Ero un dirigente come loro, direttore ad interim di Raitre. Gli ho scritto messaggi sul cellulare chiamandoli per nome: "Ho una malattia terminale". Mi hanno ignorato. Ripugnante, dovrebbero vergognarsi”. Avviene esattamente così: dentro Viale Mazzini “esisti” solo se sei parte di un “giro” quale che esso sia. Non appena ne esci per qualsiasi motivo sei cancellato pure dall’elenco telefonico. Bloggorai dopo quasi 35 anni di RAI conosce bene l'argomento.

Bene, oggi leggiamo che l’AD Sergio e il e il DG Rossi (!!!) “non ne sapevano nulla”. Non sappiamo quanto sia verosimile o credibile questa posizione ma occorre prenderne atto. Leggiamo però (La Stampa) che “Secondo la ricostruzione gli "accusati", di scarsa umanità, sarebbero Fabrizio Salini (2018-2021) e Carlo Fuortes (2021-2023), insomma le precedenti gestioni dell'azienda, ma anche il direttore del personale Felice Ventura e il direttore dell'ufficio affari legali, Francesco Spadafora, entrambi in carica. Quindi sembra strano che questo carteggio non sia passato da vertice a vertice, o comunque agli uffici competenti che avevano l'obbligo di riferire ai nuovi "capi". La domanda allora è: se è vero come verosimile credere sia vero, che Ventura e Spatafora sapevano, perché non hanno riferito anche a Sergio e Rossi della situazione di Franco Di Mare? Indagheranno e faranno sapere… as usual!

A proposito di “rapporti umani” non si è spenta l’eco dell’intervista a Lucio Presta che, è possibile, possa avere anche conseguenze sempreché qualcuno voglia capire e sapere come funziona la macchina RAI dal suo interno, di come funzionano i rapporti tra interni ed esterni, di come si allestiscono spettacoli e trasmissioni, di come si scelgono gli ospiti e i conduttori, a seconda di quale “scuderia” appartengono e a quale società di produzione fanno riferimento. È un sottobosco logoro e losco che, a quanto sembra, nessuno vuole affrontare.  

Veniamo allora alla notizia di oggi che, almeno questa, non si presta ad equivoci di interpretazione. Leggiamo i titoli de Il Messaggero “Agcom, gli ascolti medi diminuiscono del 2,6%. Mediaset supera la Rai”, Gazzetta del Sud con “Agcom: "sorpasso" Mediaset sulla Rai” e Italia Oggi con “Agcom: nel 2023 ascolti tv in calo del 2,6%. Mediaset supera la Rai. I telegiornali perdono 830 mila ascoltatori”. Da tempo lo scriviamo e riportiamo questa tendenza che ormai sembra inarrestabile: diminuisce la platea complessiva, muta la composizione del pubblico sempre più anziano e tra i due concorrenti, Rai e Mediaset, la seconda perde meno e supera la prima. Significa meno soldi, meno capacità di essere sul mercato, meno di tutto, meno di tutti  e magari anche questo “a loro insaputa”.

Infine, ancora a proposito di “rapporti umani” non riusciamo a distogliere l’attenzione da una trasmissione che riteniamo un paradigma insolito di “questa RAI”: si tratta di Belve su Rai Due. Seguiamo con attenzione un notevole lavoro svolto dal suo ufficio stampa che riesce ad inondare di anticipazioni e anteprime sui personaggi che si prestano ad essere “sbranati” dalla conduttrice delle smorfiette e dei sorrisetti sadici (ora pure sotto tiro dall'Ordine dei Giornalisti per pubblicità occulta e non sappiamo se pure RAI ne sa qualcosa). Tutti e tutto ruota sempre intorno ad un perno, o meglio, ad un buco: quello della serratura della camera da letto. Un sottile e perfido senso di appagamento sembra apparire sui volti di chi è vittima e di chi è carnefice: i primi gioiosi di liberarsi di sassoloni intimi, intimissimi e privati mentre la seconda di gaudente soddisfazione per essere riuscita a far emergere il peggio di ognuno. Un fenomeno, non c’è che dire e raccoglie pure successo di telespettatori tanto a confermare che ad alimentare, educare, al peggio non c’è mai fine. Una volta si diceva: educare, informare e divertire … si … si diceva  della BBC ma la RAI no, non è la BBC.

bloggorai@gmail.com

 

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