Gli eventi, i fatti e le cose avvengono per opera delle persone. Semplicemente, sono gli umani che producono gli accadimenti che li riguardano e non viceversa. Si tratta di una affermazione sommaria, forse anche eccessivamente sintetica ma racchiude un rilevante frammento di verità.
Oggi compare su Il Giornale una lunga intervista al noto manager di spettacolo Lucio Presta.
La sintesi, per come noi la interpretiamo, è lapidaria: il Festival di Sanremo degli ultimi anni è stato ideato, prodotto è realizzato non dalla Rai ma lui medesimo. Il Servizio Pubblico ha solo gentilmente prestato le telecamere, i tecnici e l’organizzazione. Atti di indirizzo della Vigilanza??? Boh!!! Amen.
Quando il giocattolo si è rotto e il presentatore Amadeus, a suo dire ingrato, ha cominciato a volersi mettere in proprio i rapporti tra i due si sono interrotti e sappiamo poi come è andata a finire.
È un’intervista che merita essere incorniciata non tanto per la sua ricostruzione delle loro vicende private, personali, ma per quanto si legge sullo sfondo: la Rai e le persone che la dirigono che si muovono dietro le quinte, nelle cene a casa sua, negli incontri riservati, nelle trattative più o meno occulte, negli accordi informali tra soggetti indefiniti.
In questo senso riprendiamo quanto abbiamo scritto nei giorni scorsi: anche la Rai ha partecipato a quel vasto processo di degrado culturale e sociale di cui il Festival di Sanremo è un segno iconico oltre le luci del palco e dell’esultanza per gli ascolti. È sufficiente ricordare le bizzarrie dei meccanismi di voto, le pubblicità più o meno occulte e così via.
Da tempo siamo abituati al peggio strisciante e permeante, occulto e misterioso.
E ora, che ne sarà di noi, di questa Rai, del prossimo Sanremo? “The future is unwritten”. Però, qualcosa possiamo fare e nei prossimi giorni.
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