Oggi abbiamo inserito la parola "sinistra" e ci è stata proposta questa immagine e, significativo, è catalogata con il termine "confusione".
Sarà capitato anche a voi … di essere protagonisti o di assistere ad una vicenda umana solitamente dolorosa: una separazione, un divorzio, dove si usa anche dire “caro/cara .. voglio fare altre esperienze, non che l’amore con te sia finito ma sono entrato in una fase della vita dove devo riflettere, capire cosa voglio fare da grande, tutto quello che abbiamo vissuto insieme è stato bellissimo ma … etc etc.”. Come quasi sempre avviene, dentro la coppia ci sono segreti inconfessabili che nessuno saprà mai svelare con assoluta certezza. Di chi la colpa? Noi lo sappiamo e anche buona parte dei lettori di Bloggorai lo sanno il cui prodest. Qualcuno, complice, ha soffiato sul fuoco e non in modo disinteressato.
La faccenda Amadeus somiglia alquanto a una storia di ordinaria separazione. Ma solo “alquanto” perché invece la differenza sostanziale è tutta nella lettura “politica” e solo politica di quanto avvenuto. Il fuoco covava sotto la cenere, tutti sapevano e tutti facevano finta di non sapere. Ora che il “volto RAI” è scappato da casa tutti a lambiccarsi su cosa potrà succedere ora per i “pacchi”, per Sanremo, per chi lo sostituirà etc. oggi il Corriere, che su questa vicenda ha dato i numeri, ha scritto che “E da Palazzo Chigi è partita una telefonata «Fiorello deve restare a qualsiasi costo»… E Meloni disse: «Resti Fiorello»”. Non è cosetta da poco che il Governo si occupi di queste faccende e, se lo fa, evidentemente, ci sono tante buone ragioni. Si accompagna bene a quanto abbiamo letto nei giorni prima sul presunto incontro della Meloni con Minoli che avrebbe l’ambizione di fare il presidente RAI. Tutto torna e si mescola in un minestrone che odora di bruciato prima ancora di iniziare a bollire.
Chiudiamo: per dettagli e i velenucci post separazione e per lo schierarsi da una parte o dall’altra, per quanto ci riguarda, può anche finire qui mentre questa vicenda non finisce, anzi, è solo l’inizio di una lunga storia per quanto potrà avvenire da questa settimana in poi.
Domani è previsto il Cda a Viale Mazzini e potrebbe non essere un ameno scambio di affettuosi saluti. Lo abbiamo accennato: ci sono in ballo l’approvazione della bozza di bilancio e la questione RAI WAY. Infine, questa settimana, si chiudono le candidature per il prossimo Cda.
Oggi siamo brevi, in attesa di sviluppi che non tarderanno ad arrivare.
Nel frattempo, osserviamo un curioso fenomeno. In Italia di persone che si occupano solitamente e costantemente di RAI, di Servizio Pubblico, di audiovisivi etc ce ne saranno, ben che vada, un paio di centinaia. Succede che molti tra costoro dibattono, si confrontano, propongono tanto quanto difficilmente riescono a portare a casa un risultato significativo. Il tratto comune tra queste persone consiste proprio nel fatto che è difficilissimo segnare un “tratto comune” ovvero costruire, condividere, aggregare le diverse correnti di pensiero. Molti appartengono alla vecchia scuola di una antica sinistra dove la trama e il complotto, la corrente, il gruppetto di amici degli amici prevale sull’interesse generale. Abbiamo saputo che in questi giorni, a ridosso dell’MFA, qualcuno si sta agitando per proporre una nuova Associazione (forse chiamata Art.5 …???).
Ci stiamo chiedendo quale può essere la sua finalità e però, nel frattempo, benvenuta a bordo … come si dice a Roma: più semo e mejo stamo!
Osserviamo solo che nel mentre e nel dunque si richiede trasparenza, condivisione e partecipazione su tutti i fenomeni che interessano il Servizio Pubblico, nel nostro piccolo mondo antico invece succede tutt’altro. Purtroppo.
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