L’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi è da considerarsi chiusa. Ora inizia il periodo delle azioni che producono delle conseguenze. (Winston Churchill)
Io non sono fatto per le mezze misure. (Napoleone Bonaparte)
Tutto ciò che è “di mezzo” si presta a confusione e difficoltà di interpretazione. Anche la Primavera come stagione di transizione è complicata: non fa freddo ma non fa ancora caldo, le gemme sono in fiore ma, come successo lo, scorso anno, potrebbero essere gelate da una ondata di maltempo. La mia mamma per affrontare questo periodo ci faceva bere un bibitone amaro di “complesso vitaminico B12”. Sosteneva che ci vuole forza, tanta forza e tanto coraggio.
Cominciamo dai risultati in Basilicata dove il dato più evidente è stato “Elettori: 567.939 | Votanti: 282.886 (49,81%)” cioè ha votato meno della metà degli aventi diritto e il voto decisivo per la vittoria del centro destra è stato di Calenda e Renzi. Un laboratorio interessante per intuire cosa potrà succedere prossimamente.
Po la vicenda Schlein. Si .. no … forse … non ora.. ci ho ripensato … dipende ... vedremo. Se c’erano poche speranze che qualcosa potesse andare bene (ovvero andare male), secondo il teorema di Murphy andranno certamente male, ovvero peggio (Se c'è una possibilità che varie cose vadano male, quella che può arrecare il danno maggiore sarà la prima a farlo; Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto; Lasciate a se stesse, le cose tendono ad andare di male in peggio”.
Ecco allora che facciamo scendere il cielo sulla terra e affrontiamo la “RAI di mezzo” tracimata dalla valanga che è solo all’inizio del suo precipitare e che non si sa dove potrà mai fermarsi. Paradossale ma è “di mezzo” anche lo scontro previsto tra le due ali del VII piano di Viale Mazzini: da un lato l’AD e dall’altro il DG oramai accumunato da un insolito destino: salvare il salvabile (se stessi). Per il resto, si vedrà. La presidente si è smarrita nei corridoi. Chissà, forse sta pensando al suo futuro alla BBC.
Ieri sono stati pubblicati gli elenchi dei candidati che il Parlamento dovrà eleggere per il prossimo Cda. Ancora però non è dato sapere con chiarezza cosa intendono fare il PD e il M5S. Nei giorni scorsi la segretaria del PD ha dichiarato che non avrebbe presentato “suoi” rappresentanti mentre la Floridia (presidente Vigilanza M5S) ha dichiarato che il prossimo Cda potrebbe essere illegittimo se non applica il MFA. Poco, troppo poco e non ancora del tutto chiaro. La domanda è semplicissima: intendono pescare nel sacchetto ed estrarre a caso un nome oppure provare ad applicare i criteri di selezione aperta e trasparente?
Oggi è previsto il Cda e si presume che possano volare stracci, magari sotto il tavolo per evitare di fare ulteriori danni più di quanto non ne siano stati fatti. Sono attesi “provvedimenti” come ha minacciato Sergio e vedremo quali saranno. Ieri la Repubblica, a firma di Giovanna Vitale, ha scritto “Un clima che rischia di aggravare lo scontro in corso in Viale Mazzini. Dove nessuno ha più la certezza di mantenere la poltrona. Non l'ad Sergio, da mesi intento a prendere le distanze da Rossi e soci, per proporsi come unico argine alla catena (nera) di comando Rai, nella speranza di restarne alla guida. Non il dg Rossi, intellettuale organico a FdI piazzato alla testa di una schiera di fedelissimi che fin qui ha collezionato solo flop: format sbagliati e conduttori incapaci di produrre ascolti. Il suo direttore di staff, Davide Di Gregorio, sospettato di aver trattato la cancellazione di Scurati senza dir nulla al suo capo”. Il capo staff di un DG agisce “senza dir nulla al suo capo”??? A chi si riferiva Sergio quando ha sostenuto di”non essere stato informato”? Ora si va “ai materassi” (M. Puzo, il Padrino)???
Ieri è successo un fatto inedito, inusuale: Rossi (amico di .. candidato a … etc etc) si è lanciato in una intemerata avventura. Ha rilasciato dichiarazioni come se fosse lui il responsabile editoriale dell’Azienda e, ci dicono, la cosa ha fatto girare qualcosa a qualcun altro “Si è portato avanti il lavoro o altrimenti ha messo le mani avanti per non cadere indietro. La sua certezza traballa” ci dicono). Lasciamo perdere il merito di quanto ha scritto (irrilevante) perché vale di più il metodo: la comunicazione diretta, frontale e in prima persona tipica di chi avverte il pericolo incombente che, questa volta ha nomi, cognomi e indirizzo: l’accoppiata Rossi e Agnes non sembra più essere scritta nel libro del destino ineluttabile e precostituito. Altri e agguerriti concorrenti sono alle porte, tra le file del governo e tra quelle sparpagliate dell’opposizione.
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