martedì 9 aprile 2024

3 (tre) grandi Misteri sul prossimo futuro di RAI e RAI Way


L’umanità, da millenni, si cimenta con misteri alquanto “misteriosi” senza venirne a capo. Ne citiamo alcuni:

Il Triangolo delle Bermude funziona ancora?

Dove si trova la tomba di Alarico, re dei Goti?

Le linee di Nazca le hanno tracciate i marziani?

Perché la fila che scelgo alla cassa del supermercato è sempre la più lenta?

Figuriamoci in RAI quanti misteri sono e rimarranno sepolti e insoluti. Non ci occupiamo di quelli del passato ma di quelli del prossimo e immediato futuro, magari c’è speranza di risolverli. Ma ciò che più è rilevante osservare è la consapevolezza che questi “misteri” graveranno in capo al prossimo Cda, posto che non succeda qualcosa che lo possa mettere in prorogatio.

Mistero n. 1: il Contratto di Servizio. È stato approvato in Vigilanza lo scorso 3 ottobre, è stato ratificato in Cda RAI il 18 gennaio, è stato convalidato dal Consiglio dei ministri lo scorso 20 marzo e ancora non vede la luce in Gazzetta Ufficiale. Ieri ci siamo divertiti con alcuni colleghi esperti e navigati a cercare di capire perché, cosa ci può essere sotto per tenerlo così misteriosamente secretato a tal punto che, a quanto ci risulta, anche i parlamentari dalla Vigilanza sembrano non saperne nulla (ed è molto grave). Ne è venuto fuori che un solo punto può essere quello su cui il Contratto si può “incarcagnare”: la transizione al DVB-T2 inizialmente prevista a gennaio e ora rinviata a settembre. Ricordiamo che i punti di contrasto sono sostanzialmente due: l’asimmetricità del provvedimento (interessa solo RAI e non Mediaset) e il contenuto editoriale (quali canali nel nuovo MUX si spostano e, di conseguenza, dove si potrebbero verificare le emorragie di telespettatori paventate anche da Ciccotti (CFO Rai) lo scorso 27 settembre?). Provate ad immaginare il nuovo AD che di questi temi non sembra essere proprio un Nobel della tecnologia delle TLC alle prese con una grana del genere. “Ma non si potrebbe cercare di rinviare ancora un po’???” sembra sia stato detto al VII piano. Sintesi probabile: il Contratto di Servizio come arma di ricatto politico.

Mistero n.2: la vendita di Rai Way. Oggi il Sole 24 ore, a firma Andrea Biondi, pubblica interessanti notizie. Titolo “Rai avanti con la cessione di una quota Rai Way” e leggiamo “Quello che, a meno di sorprese dell'ultima ora, dovrebbe avvenire è una sorta di via libera ultimo all'iter di vendita dopo che il 19 gennaio scorso Viale Mazzini ha dato l'ok a un Piano industriale Rai che fa perno sulle risorse del Piano immobiliare varato a novembre come, appunto, sulla vendita di una quota di Rai Way per ottenere circa 190 milioni di risorse” ovvero l’esatto contrario di quanto richiesto dai “fondi” che proprio recentemente hanno scritto al Cda Rai sostenendo che “Rai Way, i fondi azionisti scrivono alla Rai: «Ridurre la quota è dannoso» (Sole del 12 gennaio) e, a seguire, Palazzo Chigi ha chiarito il concetto e ha dichiarato chiaro e tondo “Il governo benedice la fusione delle torri. Via alle nozze tra Ei Towers e Rai Way. In arrivo un Dpcm che toglie la soglia del 30% per il socio pubblico aprendo a Mediaset” (Repubblica del 26 marzo).

E allora? Che facciamo? Si vende subito per dare una stampella al Piano industriale perché altrimenti diventa carta straccia e si fanno felici SergioRossi o si avvia un processo lungo e complesso di fusione dagli esiti molto molto incerti e dai vantaggi per RAI ancora tutti da definire? Per l’ipotesi fusione tre sono i problemi di cui si parla a malapena: la governance della nuova società (chi la controlla?), il Contratto di servizio tra Rai e Rai Way del valore di oltre 200 mln/ann e i 400 dipendenti di Via Teulada. Per tradizione, conoscenza dei “polli” e dei rapporti di potere che si stanno ponendo, fatichiamo a pensare che possa vincere la prima ipotesi: il Governo e i “fondi” si vedrebbero sconfessati a favore di chi e di cosa? Uhmmmmmm…Si accettano scommesse.

Viceversa, provate ad immaginare il nuovo AD che non appena insediato (lo stesso Nobel per le tecnologie delle TLC) che si trova a sbrogliare una matassa del genere. uhmmmmmmm...

Bene, mescoliamo questi due misteri con il terzo che li racchiude, li mescola e li sintetizza: come verrà nominato il prossimo Cda RAI? Come verranno ripartiti i rapporti di forza e sanate le contraddizioni interne ala maggioranza e tra questa e l’opposizione?

Ecco palesarsi il Mistero n. 3: la nomina del nuovo Cda RAI. Ieri abbiamo letto una dichiarazione di Conte “Tutto questo avviene in un momento in cui a livello europeo il Media Freedom Act ci impone di voltare pagina superando l'attuale regolamentazione e recuperando la più autentica vocazione del servizio pubblico...”. Come  si legge, cosa significa? Che il M5S cambierà metodo e si adeguerà subito ai criteri del MFA oppure come la volta precedente farà uscire il nome del suo candidato dal cilindro di Mago Magò? E Il PD ha deciso cosa farà? Il Governo lascia intendere di avere fretta di chiedere questa partita, consapevole che poi una volta insediato il nuovo Cda passeranno mesi e mesi prima che si possa supporre l’avvio di un meccanismo di revoca inconseguenza del MFA. Nel frattempo, i misteri n. 1 e numero 2, forse, saranno svelati e poi vagli a mettere il sale sulla coda  con i possibili ricorsi.

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