mercoledì 3 novembre 2021

Un pericoloso Bla, bla, bla intorno, dentro e fuori alla Rai


Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto… o meglio… nelle plumbee giornate di novembre. Brrrrrr, che freschetto che tira sui giardinetti di Viale Mazzini. Un venticello sottile, perfido e leggero che si insinua nei meandri delle coscienze, che ottenebra il pensiero e rincitrullisce i ragionamenti. Non parliamo poi dell’umidità che, si sa, ad una certa età è peggio della cicuta presa a merenda insieme con un stracotto di coccodrillo. Alquanto indigesta. Il Meteo per i prossimi giorni non promette nulla di buono. Tirate fuori le maglie della salute, quelle di cotone sulla pelle a lana fuori.

In queste ore, in questi giorni, si avverte uno sgradevolissimo “bla...bla...bla” intorno alla Rai che fa apparire quello avvenuto al G20 o a Glasgow sui temi dell’ambiente come il coro di una compagnia di chierichetti in vacanza di Pasqua al lago di Piediluco.

Ovviamente il primo “bla...bla...bla” riguarda il famigerato “modello organizzativo per generi” che ogni giorno che passa si smonta da solo come la panna fuori dal frigorifero in attesa di una risata che lo seppellirà (leggi ieri Freccero, oggi Vincenzo Vita). Già si preparano i pop corn e le patatine per quando il prossimo 9 novembre il Cda Rai si dovrebbe cimentare con le nomine dei relativi direttori. Ci aspettiamo di leggere di qualche consigliere che, prima di iniziare i lavori, possa chiedere conto dei “presunti” incontri avvenuti tra Fuortes prima con Salvini e poi con Di Maio. Come noto, per essere credibili e autorevoli è necessario a priori essere trasparenti. Altrimenti rimane solo il “bla..bla..bla” inutile e confuso, ambiguo e dannoso.

Bloggorai è stato profeta: da oltre 2 anni abbiamo anticipato quanto stiamo per leggere. La notizia del giorno (ripresa con attenzione solo dal Messaggero) si riferisce ai dati pubblicati ieri dall’ANSA e forniti dallo Studio Frasi Di Francesco Siliato: “E' fuga dal prime time: a ottobre gli ascolti della tv calano di ben 2,5 milioni nella fascia 20.30-22.30 rispetto a un anno fa, raggiungendo in media i 23,1 milioni. Tutti gli editori registrano il segno meno e la diminuzione investe anche l'intera giornata: 9,5 milioni, 1 milione in meno su ottobre 2020, ma anche il dato più basso degli ultimi 11 anni (dal 2010 non si scendeva sotto i 10 milioni). A crescere sono soltanto le 'Altre', con + 10,6%: il dato premia soprattutto gli over the top, Netflix (trascinata sicuramente dal fenomeno Squid Game), Amazon Prime, Disney+, come dimostra il raddoppio degli ascolti tra i possessori di smart tv connesse (+93,9%). "Anche se lentamente, le famiglie stanno acquistando i nuovi televisori: tra ottobre 2020 e ottobre 2021 l'ascolto per almeno un minuto da tv connesse è quasi raddoppiato, passando da 11,6 milioni a 21,8 milioni". Nota finale: "A vedersela peggio - stando alle rilevazioni dello Studio Frasi - sono le reti tematiche del servizio pubblico, penalizzate tra l'altro dal non essere più visibili sui vecchi televisori ..."

Se volete irrobustire questi dati, consigliamo di leggere un interessante articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore a cura della Fondazione Visentini con il titolo “Nell’era digitale va rivisto il concetto di mercato rilevante” dove si legge che questo possa essere definito in relazione al tempo effettivamente speso dall’utente/consumatore di fronte ad un device elettronico. Ma, si sa, robetta del genere, è troppo complessa per essere inserita dentro una direzione di genere “intrattenimento”

Oggi, giocoforza, tutti i titoli sono concentrati sulla questione Report dove si fatica a distinguere i buoni dai cattivi. Report è cattivo e tutti gli altri, compreso un certo PD o quel che resta di esso, che si mettono a spiluccare quello che si può approfondire da quello che è bene tacere, sarebbero i buoni? Per come la vediamo noi la questione è molto semplice: prima i fatti e poi le opinioni. Report ha informato su quanto sta avvenendo intono a noi su un tema di dimensioni planetarie e tutto ciò che aiuta a comprendere fatti e misfatti, dubbi o errori è il minimo sindacale per il Servizio Pubblico. O no??? Discutiamo nel merito. Parliamo di “pandemia” e non a caso si usa questo temine altrimenti si parlerebbe di “epidemia”. Sostenere che la scienza, tutta insieme, a dir poco è sembrata confusa e disordinata, oltre che “partigiana” laddove ha diviso in ricchi e poveri, buoni e cattivi, i malati del mondo non è offensivo. Qualcuno vorrebbe negare che i vaccini sono il più grande business dell’era moderna, seppure sono in grado di affrontare efficacemente il virus? Se cosi non fosse, ci sarebbe stata e c’è una sola soluzione: un solo vaccino libero, uguale e gratuito per tutto il pianeta, come ha fatto Sabin ai tempi del vaccino contro la poliomelite (lo ha regalato !!!). Suggeriamo vivamente di rileggere questo articolo: https://www.affaritaliani.it/coronavirus/astrazeneca-oggi-come-sabin-ieri-storia-di-un-vaccino-demonizzato-729131.html . Infine, potranno piacere o meno, ma Report insieme ad altre trasmissioni di approfondimento di Rai Tre sono le sole che caratterizzano l’approfondimento giornalistico del Servizio Pubblico in prima serata. Tutto il resto è noia o meglio… solo un pericoloso e dannoso “bla...bla...bla “.

bloggorai@gmail.com

 

 

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