lunedì 8 novembre 2021

Rai: pensavo fosse amore e invece era un calesse, ovvero una Lasagna

Foto di Bruno /Germany da Pixabay

Alla nostra veneranda età, capelli bianchi e nipoti, tanta storia, tante esperienze e tanti tondini di ferro sullo stomaco, non potevamo immaginare di arrivare al “patto della lasagna” (a parte quella fenomenale che si cucina a casa mia). La realtà, come al solito, ha superato la più fervida fantasia.

Confessiamo un certo imbarazzo: non sappiamo da che parte iniziare a scrivere questa piccola storia ignobile eppure sappiamo che dobbiamo farlo. Turiamoci il naso, stringiamo fortemente, e andiamo avanti.

Nei giorni scorsi si è svolta una festa per il compleanno di Goffredo Bettini, anima e mente del PD, alla quale hanno partecipato il fior fiore dello  stesso partito (ma non il segretario) insieme a tanta altra bella gente di varia natura e cultura. Che bellezza! Quando si tratta di festeggiare siamo tutti felici. Che c’è di più bello che un brindisi augurale, una fetta di torta (o di lasagna, magari con le candeline), un pò di musichetta e via !!! Alla festa ci sarebbero stati Gianni Letta (similia similibus, tra grandi menti ci si intende), Dario Franceschini, Giuseppe Conte… Walter Veltroni e tanti altri eminenti e autorevoli personaggi della politica romana e nazionale… tra i quali si è intravisto Carlo Fuortes, AD Rai.

Non potevano perderci un’occasione del genere siamo riusciti ad infiltrare un nostro inviato che oltre a descriverci l’ambientino ci ha inviato un telegrafico sommario di una brevissima conversazione, molto intima e privata.

“Sono in difficoltà!”

“E perché mai?”

“Situazione molto, molto complicata… non immaginavo…”

“Come ne usciamo? Hai qualche idea?”

“No… e nessuno mi aiuta… avverto una sgradevole sensazione che… ”

Il dialogo si interrompe per una persona che sopraggiunge e si intromette indebitamente. Fine, tutto il resto è cronaca o fantasia, scegliete comodamente.

Ci mancherebbe: ognuno è libero di frequentare chi crede. Però, come abbiamo già scritto, qualcosa non torna. Sono passati solo pochi giorni dal titolo di Repubblica dove si leggeva “La politica non sta bussando e devo dire che sta andando tutto come dovrebbe. Non vedo problemi. I direttori saranno scelti in base alle competenze e porterò la proposta in Cda. Anzi, credo che questo nuovo modello potrebbe servire ad allontanare i partiti che qualche volta, in passato, hanno mostrato una certa invadenza”. Passano solo poche ore e Dagospia pubblica una notizia su un suo presunto incontro con Salvini e nei giorni successivi con Di Maio. Alla festa di Bettini invece ha incontrato tutti gli altri interessati dove, secondo quanto si legge oggi, avrebbe discusso delle nomine ai TG. Ovviamente, nessuno smentisce nulla, anzi, tutto sommato potrebbe anche fare comodo.

A noi viene da pensare solo che la prossima volta che si dovrà cercare un candidato AD per la Rai converrebbe mandare qualche cacciatore di teste tra i conventi spirituali monastici, eremiti, ashram, stupa tibetani. Se a Fuortes suscita tanto fastidio sentire il Toc Toc dei politici alla sua porta, e abbiamo motivo di crederci, non gli resta che chiuderla saldamente a chiave e non frequentare certi ambienti e se mai succede che vengono pubblicate certe notizie malevole basta smentirle categoricamente, magari aggiungendo un pizzico di sdegno. Nulla, niente, silenzio. Non si sa bene cosa possa essere più imbarazzante.

A questo ragionamento si lega quanto abbiamo scritto sabato a proposito della "politica” amica della Rai. Breve memo: il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 dove, per quanto riguarda la Rai, in particolare, è stato decisa “l’Attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo che contiene disposizioni fortemente penalizzanti per la Rai in materia di restringimento delle risorse provenienti dalla pubblicità. Eravamo nel pieno caldo di agosto, i primi giorni, quando emerse la notizia: si prevedono  riduzioni tra i 60 e i 100 milioni (Giancarlo Leone dixit). Nel frattempo, le commissioni Lavori pubblici del Senato e quella Cultura della Camera hanno lavorato alacremente ma questo tema non sembra essere stato al centro delle loro preoccupazioni ed è rimasto il testo originario invariato: sono ridotti gli affollamenti per la Rai!!! Ci sarebbe da essere imbarazzati a dir poco eppure tutti tacciono, un silenzio assordante su questo argomento e il primo che dovrebbe rilasciare dichiarazioni dovrebbe essere proprio Fuortes.  Qualora fosse impensierito lo si può comprendere. Forse credeva che la Rai fosse altra cosa.

A parte due colonne su Italia Oggi di sabato, su questo argomento non abbiamo letto nulla di più. I profeti del "nuovo modello organizzativo" tacciono. Abbiamo ancora il naso turato, chissà se lo hanno pure tanti altri nostri amici, parenti e conoscenti?  

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