venerdì 24 aprile 2020

Rai, La Repubblica e Mediaset


Questa mattina saremo brevi e non perché non ci sarebbero argomenti. Una volta per tutte: Foa sta a Salini come Salini sta a Foa. Per meglio dire: i partiti che li sostengono  si ritrovano nella stessa empasse: non hanno forza e coraggio per fare nulla, per modificare alcun equilibrio, per proporre nulla di progettuale, di nuovo, di alternativo. Ieri a Viale Mazzini si è svolto il Cda sul quale, ovviamente, si è steso il consueto imbarazzante silenzio. Entrerà forse nella storia il solo aneddoto che ci è stato riferito: a fronte di una richiesta di “chiarimenti” sul ritorno di Gerardo Greco in Rai, L’AD ha risposto che avrebbe “verificato”. Non siamo del tutto certi che sia andata proprio così ma se il racconto è vero, la dice lunga su come viene diretto il Servizio Pubblico. Come abbiamo scritto e anticipato, la minacciata censura nei confronti di Foa ventilata da Borioni e Laganà si è infranta contro il muro degli altri consiglieri dove brilla di luce propria la consigliera Coletti espressa dal M5S. Che altro c’è da dire?

Le notizie del giorno sono due. La prima è il licenziamento di Verdelli dalla direzione di Repubblica. Parliamo del giornale/partito proprio come Scalfari, nel 1976, lo aveva proposto: “E’ un giornale d’informazione il quale anziché ostentare una illusoria neutralità politica, dichiara esplicitamente di aver fatto una scelta di campo”. Con il cambio di rotta di Repubblica, tramite la nuova proprietà Agnelli, avviene la mutazione genetica che non si racchiude semplicemente entro un generico schieramento “destra, centro, sinistra” quanto più si apre verso un panorama economico internazionale ridefinito da nuovi schieramenti geopolitici. Non è sufficiente leggere questa nuova direzione con uno "spostamento a destra". Il giovane Elkan affronta un mercato editoriale in rapida e radicale trasformazione dove l’elemento centrale è esattamente il calo progressivo delle vendite cartacee. Il nuovo direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, è lo stesso artefice della riorganizzazione de La Stampa con lacrime e sangue sul fronte occupazione. Lo stesso fronte che si potrebbe aprire con Repubblica che, con poco meno di 200 mila copie vendute al giorno,  potrebbe non reggere il peso di circa 400 giornalisti. Tanto per fare un paragone: RaiNews  dovrebbe avere in carico circa 200 giornalisti che pure sotto direzioni “illuminate”  non ha saputo superare numeri da prefisso telefonico. La partita di Repubblica, dunque, si sposta da un lato verso il mercato e dall’altro verso i riferimenti internazionali ai quali  il gruppo Gedi guarda con crescente attenzione. Perché avviene ora questo cambio? Forse, proprio perché è in questi momenti che si possono cogliere prospettive strategiche che in altre circostanze sarebbe più complesso individuare.

La seconda notizia si riferisce, appunto, allo scenario internazionale. Mediaset fa un deciso passo avanti verso il mercato europeo con l’aumento di quota capitale di Prosibensat.1 e si avvicina velocemente alla realizzazione della prima freeTv “made in Europe”. Non è proprio una cosa da poco e porta dritto alla ridefinizione di un mercato della televisione  digitale già in ebollizione con la forte concorrenza degli OTT. Superfluo aggiungere come, in questo scenario e segnatamente in questo momento, la grande assente è la Rai la cui sola risposta si concretizza nella paralisi del Piano Industriale schiantato dal Corinavirus che, seppure da questo blog aspramente criticato, poteva costituire una parvenza di progettualità verso un nuovo modello di Servizio Pubblico. È comunque sempre necessario, doveroso, ribadire che alla fin fine le colpe di Viale Mazzini sono da chierichetti rispetto a quelle degli stessi politici che li hanno messi alla guida dell’Azienda e che magari ora si “pentono” di averlo fatto. Tanto per dire: nel programma di questo Governo è prevista la riforma del “sistema del TLC”. Qualcuno ne ha mai sentito parlare?  Mentre, al contrario, da questo governo le sole voci che ormai si sentono riguardano il taglio o la riduzione del canone.
Arrivederci !!!
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