domenica 19 aprile 2020

C'è molta vita su Marte


C’è grande vita su Marte … sembra Campo De Fiori in giorno di mercato !!! chi vi scrive è nato nel rione e conosce bene la vitalità della piazza (qualcuno conosce il mitico forno all’angolo con la pizza bassa e scrocchiarella??? Da bambini era un rito: pizza, gambuccio di prosciutto e fichi freschi).

Bene, allora, con ordine: oggi l’AD Fabrizio Salini ha inviato un testo al Corriere in risposta all’appello sul teatro in Rai. Si legge: ”Condivido le vostre ragioni e voglio dirvi, prima di tutto, che la Rai è al vostro fianco in questo momento di particolare difficoltà. I firmatari dell'appello sono portatori di una storia che appartiene a tutti noi … Naturalmente si può e si deve fare di più, con maggiori investimenti, con una più ampia disponibilità da parte di tutti a sperimentare nuove forme di adattamento, con la produzione di una drammaturgia ad hoc per il video, per reinventare una modalità di racconto televisivo del teatro senza pubblico, con una discussione ampia e senza pregiudizi rispetto ai diritti e alla distribuzione sulla piattaforma digitale”. Bene, è cosa buona e giusta, staremo a vedere. Manca solo la risposta precisa sull’impegno in una rete generalista e magari in prima serata.  

Poi: lunga intervista del direttore di Radio Rai, Roberto Sergio al Messagero.it: “ … è la radio, storicamente, il "media" che prima ancora della tv, si è fatta "voce" per l'intero Paese prendendolo per mano nei periodi bui e in quelli felici, tra i disastri e le ricostruzioni, durante l'amara e la Dolce vita di ogni epoca. Fornisce in tempo reale notizie, interviste, approfondimenti e oggi, in tempo di Coronavirus, ci si è prontamente organizzati per l'emergenza”. Poi un tema che ci interessa molto e chiede l’intervistatore Leonardo Jattarelli: “Dal suo osservatorio, come sta reagendo la gente a questo momento così stressante, preoccupante? C'è una vicinanza particolare? «C’è sicuramente grande vicinanza con i conduttori delle radio, che mai come in questo momento sono per gli ascoltatori punti di riferimento e voci amiche. Ce ne accorgiamo con i feedback che arrivano a ogni radio. E’ aumentato il numero dei messaggi che ogni radio riceve, altissimo, ed è cambiato il tono: si sente la voglia di parlare con i conduttori, di avere un confronto, una risposta. Il distanziamento sociale attraverso la radio è annullato».

Infine, interessanti dichiarazioni del Ministro Dario Franceschini sul Messaggero: “Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la nostra cultura a pagamento, una sorta di Netflix della cultura che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un’altra modalità…”. Tutto bene, benissimo … osserviamo solo: a pagamento? Se c’è un tema e in particolare in questo momento che ha possibilità di ricondurre e attrarre persone a attenzione verso il nostro Paese è proprio la cultura. Il ritorno economico dovrebbe essere conseguente non presupposto. Si parla tanto della BBC: provate a cercare, anche storicamente, cosa gli inglesi hanno offerto gratis e cosa a pagamento, provate a cercare i corsi di lingua prodotti e distribuiti dell’emittente britannica (provare per credere: http://www.bbc.co.uk/languages/ ).

Bene allora … tutto bene … la vita su Marte può riprendere e tornare alla normalità … già ...la normalità. Ieri abbiamo letto velocemente un graffito: “non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità era il problema, non la soluzione”.  Ora che molti si apprestano al risveglio di idee e proposte in vista del post Covid, osserviamo con piacere che il terreno privilegiato sono i “contenuti” associati al “sociale”. C’è molto da fare, da riflettere, da proporre. Subito però …

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