giovedì 23 aprile 2020

Il Sale della Terra

I raffinati dietrologi e sofisticati cultori del complottismo di vario genere che pure albergano intorno a questo blog, questa mattina troveranno un “panino” per il loro dentini delicati. Si tratta di Rai Play. 

Sui quotidiani di questa mattina possiamo sapere tutto, ma proprio tutto, sulla diffusione di un documentario girato da Lorenzo Cherubini-Jovanotti durante un suo lungo viaggio tra Cile e Argentina. Molti giornali ne ha scrivono con dovizia di particolari e li accompagnano con florilegio di dati sulla diffusione della piattaforma Rai Play e dei suoi clamorosi successi di pubblico che ottiene. Qualcosina non torna. Anzitutto leggiamo l’AD Salini: “Rai Play in questo modo si conferma un innovatore, un incubatore di innovazione all'interno della Rai". Acciperbacco !!! Clamoroso!!! Leggiamo sempre su Italia Oggi: “All'inizio non avevo in mente di girare per Rai Play, mi sono portato una microcamera e pensavo: magari faccio dei video per YouTube, li posto nei social, vedremo - ha raccontato Jovanotti, spiegando che l'idea è venuta dopo, al rientro in Italia”. 
Cioè, se abbiamo capito bene: Jovanotti torna dal suo bel viaggio, si ritrova qualche ora di materiale girato tra le mani e pensa: che ci faccio coo ‘sta robbbba? Risposta: ... quasi quasi la vendo a Rai Play …non si sa mai che magari me la pagano. Geniale !!! Fantastico !!! Come ha detto Salini? Incubatore di innovazione ??? Lasciamo perdere: meno male che il “presunto” piano industriale “avrebbe” dovuto prevedere una direzione Nuovi format e siamo tutti in attesa di conoscere cosa ha inventato. Magari è successo qualcosa e ci è sfuggito.

Ezzacchete che arriva la dietrologia: nei giorni scorsi (lo abbiamo scritto) su Repubblica.It compare un articolo, firmato Adriano Bonafede, dove si legge: “Trasversalmente – si legge nel documento riservato - si pensa a contenuti ‘di seconda mano’, ovvero che sono andati in onda recentemente sui canali Rai, dunque di limitato interesse”. Inoltre, c’è un equivoco di fondo: “I senior pensano vi siano contenuti solo per giovani (perché un mezzo a loro più congeniale); viceversa i giovani – specialmente quelli distanti ideologicamente da Rai – pensano a contenuti per target over 60”. Il sondaggio parla poi di una “percezione di difficoltà di navigazione” attraverso la massa di contenuti messi a disposizione della Rai. E molti, che avevano conosciuto Rai Play tempo fa, hanno smesso di usarla “perché non consentiva una ricerca facile dei contenuti”. Quelli che hanno invece provato di recente a navigare trovano la piattaforma deficitaria in comparazione alla fluidità di Netflix o di Amazon Prime. Queste ultime vengono preferite quando si ha una smart tv e ovviamente un abbonamento già pagato.” E infine “Sembra ancora mancare l’informazione sull’ampiezza e sulla varietà dei contenuti di Rai Play”, riporta il documento -. Di conseguenza, “gran parte dei fruitori ne fanno un uso piuttosto circoscritto, non esplorativo, per questo non hanno un’idea precisa di quale sia l’offerta editoriale al suo interno”. In particolare, “i più adulti si limitano a ricercare programmi già andati in onda che si vogliono recuperare o rivedere (film, serie tv), mentre i giovanissimi usano la piattaforma per la visione di serie tv/teen drama e il recupero di spezzoni di programmi”, come l’esibizione di un artista a Sanremo. La minoranza che conosce meglio l’offerta di Rai Play “sembra avere un approccio quasi storiografico alla tv”. Delle due l’una: o questo documento è vero e allora qualcuno ne dovrà trarre qualche conseguenza, o è una bufala e allora sarebbe opportuna una smentita. Aggiungiamo una nostra nota: alla luce dell’esperienza finora realizzata, è stata giusta la decisione di scorporare la parte tecnologica (al CTO) da quella editoriale (Direzione Digital) ???

Oggi è atteso il Cda a Viale Mazzini e qualcuno suppone che ci possa essere la seconda mano sulla questione Foa con un possibile atto di sfiducia nei suoi confronti. Sono leciti tutti i dubbi: se è andata liscia la prima perché dovrebbe andare meglio la seconda? C’è solo una possibilità che possa cambiare qualcosa: Salini vota a favore di una eventuale sfiducia al suo Presidente e quindi si formerebbe una maggioranza con Coletti, Borioni e Laganà. Colpo di scena! E dopo? Come fanno ad andare avanti con un presidente sfiduciato, con quale clima potranno lavorare insieme, ancora per un anno o poco più?

“Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.” Già … Il sale della Terra … almeno una cosa buona la dobbiamo dire e ce ne rallegriamo: ieri è andato in onda su Rai Storia il film di Wenders e Salgado: un capolavoro assoluto.

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