lunedì 27 aprile 2020

La Confusione della normaliità


Lo abbiamo scritto nei giorni scorsi: ritorno alla normalità … già, ma quale normalità quando essa stessa era il problema, non la soluzione. Per i lettori miei coetanei, forse torna in mente un famoso manifesto comparso a Parigi verso la fine del movimento del’68  dove si vedeva un gregge di pecore, graficamente stupende, con il testo retourner à la normalité. Era il 3 di maggio, appunto,  quando alla Sorbona iniziano i primi scontri che hanno dato vita alla più vasta ondata di protesta politica, culturale e sociale mai avvenuta nel mondo moderno. 
Con un pizzico di nostalgia riavvolgiamo il film di quella storia che ha visto,direttamente o indirettamente, nascere una sentimento, una coscienza collettiva “globale”. Come sia andata a finire e cosa ha lasciato in eredità è altro discorso.

Oggi, questa mattina esattamente, ci troviamo nel mezzo di un guado che a dir poco ci disorienta e ci confonde. Pensieri in libertà: aver visto il presidente Mattarella prima mettere, poi levare e poi rimettere ancora la mascherina mentre si recava a deporre la corona al Milite Ignoto ha rappresentato, simbolicamente, lo stato di confusione in cui versa il Paese (non solo il nostro). Mascherina si o no, forse, dove e, quando e quanto costa, obbligatoria per tutti o no? boh? Non si sa, forse, dipende… e se non ha le idee chiare il Presidente della Repubblica non c’è da stare allegri. In questo clima si inserisce perfettamente il discorso di ieri sera di Conte: il 4 maggio cosa succede di nuovo esattamente rispetto ad oggi? Una sola appare certa: è stato privilegiato il mondo della produzione rispetto a quello della relazione, il mondo dell’economia rispetto a quello della società civile.
Torna, drammaticamente e illuminante, l’articolo de L’Economist del 2 aprile scorso, leggetelo attentamente:

Si potrebbe aggiungere:  è stato  privilegiato il mondo dell’emergenza sanitaria rispetto a quello dell’emergenza sociale, come se questi due mondi fossero distinti e distanti. Ieri sera era assente tutto il mondo della scuola (10 milioni di persone), tutto il mondo dei giovani chiusi in casa (mantenete le distanze) per non dire del mondo degli “anziani” (da quando si diventa tali? A 60 anni?  E la Fornero che ha posticipato a 67?), tutto il mondo  dell’agricoltura (chi lavorerà nei campi ora che i tanto disprezzati “immigrati irregolari” li hanno "dovuto" abbandonare dopo che hanno tolto tanto lavoro a “prima gli italiani” ?). Ha lasciato fuori la religione: a Messa no però si ai funerali massimo in 15 (come si farà a decidere chi potrà partecipare? Lo zio si, il cugino no, i colleghi forse, gli amici storici no) e le prime comunioni che si solito si tenevano a maggio? e i matrimoni? 

Da non dimenticare, mai, che viviamo in un mondo in cui tutta la Scienza, con la S maiuscola è anch’essa confusa e incerta, indecisa e frammentata nelle ricerche, nelle ipotesi e nelle soluzioni . Il vaccino? Per chi e quando? L’Eparina? Funziona? Con il caldo il Virus scomparirà??? Boh!!! Forse, probabile, vedremo … Se ne potrà riparlare dopo il  18 maggio.

Se oggi qualche lettore del blog avesse voglia di varietà sulla Rai, o fosse in attesa di “chiarimenti” promessi in Cda e non ancora pervenuti, sul futuro del Servizio Pubblico, sul sistema audiovisivo, sulla pubblicità, sul rinnovo al vertice di Repubblica, sul video di Jovanotti su RaiPlay… può mettersi tranquillo e, nei limiti imposti dal DPCM, farsi una passeggiata intorno al palazzo, a debita distanza e senza obbligo di mascherina (le imposizioni in proposito sono molto chiare, almeno quelle: obbligatorie solo in determinate circostanze e per determinate persone).  Chi vi scrive, spesso e volentieri, prende un caffè al bar con i suoi amici, lettori o meno del blog. Con la mascherina, no ... mai !!!

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