mercoledì 27 maggio 2020

Probabilità, possibilità e necessità


Visto il successo del post di ieri tra i nostri lettori, anche oggi mettetevi comodi e leggete fino in fondo. Torniamo sul tema delle possibili dimissioni dell’AD Salini. Anzitutto riportiamo un breve articolo de La Stampa a firma Paolo Festuccia. Si legge “Dell'addio di Fabrizio Salini alla Rai si parla ormai da settimane. Nelle ultime ore, però, nei palazzi della politica prima ancora che l'Ad lasci (ammesso che lasci), si cerca già il candidato più idoneo a sostituirlo. Anzi, più che un successore, dicono negli ambienti di viale Mazzini, si cerca un traghettatore. Un uomo Rai che per undici mesi guidi l'azienda fino al rinnovo dell'intero cda”.

Come noto, il sottoscritto ha la fortuna di conoscere “gli ambienti di Viale Mazzini” e abbiamo cercato di capire. Anzitutto parliamo di “voci” e,  giustappunto, sull’articolo di Festuccia si riporta un mezzo virgolettato:  “Per ora comunque Salini c'è ancora. Anzi, chiarisce l'attuale numero uno della Tv pubblica che sta lavorando «alle nuove offerte editoriali dell'estate e dell'autunno, della tv, della radio e di Rai Play. Abbiamo ancora molto da fare. Siamo e sono al lavoro, come sempre». Insomma, «solo voci sul mio futuro»”. Posto che, per quanto ne sappiamo, solo Santa Giovanna d’Arco e Edoardo De Filippo erano in grado di “ascoltare” le voci “di dentro” e di fuori. A noi comuni osservatori rimane a mala pena la possibilità di interpretare i fatti e leggere i documenti. Ieri abbiamo scritto chiaro e tondo che di fronte ad una situazione del genere un atto di responsabilità sarebbe solo quello di dire forte e chiaro quali sono gli intendimenti che l’AD intende perseguire senza incertezze, dubbi e ambiguità e non è sufficiente un mezzo virgolettato per chiarire. Giornalisticamente si dice: “non si commentano le voci” ma non è questo il  caso. Non è più una “voce” ma un coro che non è iniziato ieri, viene da lontano e si lega a molte vicende interne ed esterne all’Azienda. È iniziato tempo addietro, quando si manifestavano le prime difficoltà e incertezze sulla  guida dell’Azienda, sia sul piano industriale (vedi il Piano) sia sul piano “politico “ (vedi il tira e molla sulle nomine). La sua nomina, era frutto di un accordo politico venuto meno con il cambio di maggioranza di Governo ed è noto che si vorrebbe (PD) rimettere in discussione quegli equilibri ormai superati. Inoltre, come abbiamo scritto più volte, la partita più generale sulle nomine (AgCom… Giacomelli ???) è sempre aperta (vedi quanto successo ieri al Senato e poi alla regione Lombardia con il voto/veto dei renziani).  
Questo, sommariamente, il contesto. Poi, qualora fossero vere le “voci” si pone il problema tecnico giuridico: cosa succede in caso di dimissioni dell’AD? Le Legge  del 28 dicembre 2015, n. 220, all’art. 2, al comma  8, prevede solo che “8. In caso di dimissioni o impedimento permanente ovvero di revoca del presidente o di uno o più membri del consiglio di amministrazione, i nuovi componenti sono nominati con la medesima procedura di cui al comma 6 entro i novanta giorni successivi alla data di comunicazione formale delle dimissioni” . Successivamente, al comma 11, si legge “Nell’anno successivo al termine del mandato di amministratore delegato, non può assumere incarichi o fornire consulenze presso società concorrenti della RAI Radiotelevisione italiana Spa”. Non ci sono riferimento di procedure da adottare in caso di dimissioni dell’Ad se non come  componente del Cda e quindi in questo caso si dovrebbero  applicare le norme previste dal Codice Civile: significa che A) la Rai non può rimanere senza AD;  B) la sua assenza non si può supplire e sarebbe necessario nominare, con la Legge in vigore,  un nuovo AD. Come ci dice un esperto legale “Salini lascerà solo quando sarà certo il nome del suo sostituto”.

Ecco allora che il quadro si fa molto ma molto complesso e si tratta di riflettere all’interno di tre parametri: probabilità, possibilità e necessità. La probabilità si riferisce alla fortuita combinazione di fattori esterni a lui e alla Rai (Va a Netflix? La politica raggiunge nuovi equilibri? etc etc ). La possibilità riporta ad un calcolo geometrico: siamo di fronte ad un panorama incerto e forse anche drammatico per Viale Mazzini per le note prospettive economiche altamente rischiose per canone e pubblicità. La “politica”si può permettere di lasciare a bagno maria l’Azienda? Per quanto abbiamo potuto capire, NO. Infine, la  necessità si collega al  dovere diremmo “civile” di assumersi le proprie responsabilità e nel dovere di non lasciare l’Azienda nel guado delle incertezze e delle confusioni. Non vi è dubbio, infatti che le “voci” in Azienda si sentono e modulano i comportamenti delle persone che ci lavorano. 

Per quanto abbiamo potuto raccogliere, queste alcune tra le opinioni che girano: molti sono propensi a ritenere che le dimissioni siano imminenti (una fonte ci riferisce che Salini ne avrebbe parlato “ufficiosamente”) magari dopo l’approvazione del bilancio; la minoranza degli interpellati invece sostiene, con varie argomentazioni, che non ci sono le condizioni e quindi resta fino a scadenza. Infine, una buona parte, più problematica, riporta tutto alla difficoltà di affrontare il problema che non sarebbe solo suo ma anche del Presidente e di tutto il Cda. Un commento tra i tanti merita di essere riportato: “Facciano qualsiasi cosa ma, per favore, non ci propongano un esterno con la una nuova corte al seguito. Il peggiore tra i candidati  interni è 10 volte migliore di un esterno, non fosse altro perché non si porterebbe appresso la sua corte dei miracoli”. A proposito di candidati interni, ricordate quando si trattava di nominare un DG (peraltro non previsto dalla Legge e che Salini ha voluto forzare con la nomina l'esterno Matassino)?  I nomi per quell’incarico c’erano tutti (noi ne abbiamo fatti tre: Flussi, Ciccotti e Claudio). Non ci presteremo a questo gioco ma sosteniamo quanto ha scritto il nostro lettore: solo un interno, una persona che conosce la natura e la cultura del Servizio Pubblico può cercare di salvare il salvabile.

Infine, nota a margine: tra ieri e l’altro,  Rai Uno ha riproposto due repliche di Montalbano. C’è altro da aggiungere?
 bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento