giovedì 7 maggio 2020

Papere


“Senza acqua, le papere non galleggiano” questo il senso generale e riassuntivo della risposta a lunghe conversazioni che abbiamo avuto nei due giorni scorsi, a Roma e al telefono, con alcuni molto autorevoli lettori di vario livello e caratura politica, dirigenti e giornalisti in SPE (per chi non ha pratica di cose militari: Servizio Permanente Effettivo). Da tempo ci siamo interrogati sul fatto che sulla “grande stampa nazionale”, sulle testate di grande tiratura (sic!!!) le sole volte in cui compare il tema Rai o Servizio Pubblico si parla prevalentemente di gossip, di nomine, di conduttori che vanno e che vengono, di ascolti che salgono o scendono a seconda delle convenienze. Questo fenomeno è in corso da diversi mesi e più di una volta ci siamo trovati a constatare come, a fronte di grandi problemi sul tappeto che interessano direttamente Viale Mazzini, quasi nessuno si azzarda ad intervenire, a proporre, a sollevare osservazioni o riflessioni. Eppure, solitamente, su questi temi si affollano fior di analisti, di esperti di varia provenienza che, nel migliore dei casi, sono costretti a pubblicare articoli sul Web dei quali nessuno è in grado di quantificare il  “peso” anche se c’è sempre Google Analytics (che questo blog adopera costantemente e sappiamo in ogni ora quanti lettori ci seguono da dove e per quanto tempo si soffermano sulla pagina).

Cerchiamo di riassumere. Anzitutto da precisare: la domanda ha due tempi, prima e dopo il Covid. La risposta può trovarsi a cavallo. Negli ultimi mesi dello scorso anno si stava formando uno schieramento di attacco che la politica stava portando al cuore delle risorse Rai, il Canone. Ricorderete Boccia e Patuanelli, tanto per citare due insospettabili.  A loro si aggiunge, con rinnovato vigore, il  prode Anzaldi che, per quanto rappresenti in Vigilanza un partitino stimato intorno al 3% ha la forza di minacciare la stabilità del Governo Conte. Dunque, questo il tema di fondo al quale si accompagna direttamente quello relativo all’andamento del mercato pubblicitario. Il combinato disposto di questi due elementi, porta al cuore del problema: la torta delle risorse è piccola e non ce n’è per tutti. Tutta l’editoria, cartacea, broadcast e Web nelle varie interconnessioni soffre e soffrirà in maniera differenziata l’impatto di questa crisi. Per alcuni si potrebbe trasformare in una formidabile opportunità, per altri una drammatica anticamera dell’inferno. Parlare o non parlare del futuro del Servizio Pubblico, a maggior ragione esattamente durante questo periodo, porterebbe a sostenere un mainstream dove lo vedrebbe soccombere,  porre in secondo piano rispetto ad altri soggetti che hanno più forza “contrattuale” sul piano della politica (lobby), delle risorse proprie di cui dispongono, della maggiore proiezione internazionale e,  infine, della capacità di governare la competizione tecnologica sulla produzione di contenuti e distribuzione sulle piattaforme.

Aggiunge uno dei nostri interlocutori che riportiamo sommariamente: “… vedi i contenuti: quale è lo sport più seguito in Italia? Il calcio. La Rai trasmette calcio? No… e allora ??? Inoltre, il grande pubblico cosa altro chiede? Cinema. La Rai produce e diffonde “grande cinema” che non siano riproposizioni di vecchie glorie? No… E allora?  Intrattenimento e fiction: raccolgono consenso ma si contendono l’arena con un concorrenza che non è da meno. Resta l’informazione:  anche questa non è prerogativa del Servizio Pubblico". Punto, a capo. A proposito di Fiction: più d’uno ci ricorda che le scorte stanno per finire.

Ancora un altro nostro interlocutore: “per paradossale che  possa apparire, la più grande Azienda di comunicazione del Paese, non ha una politica di comunicazione, almeno non all’altezza di quella Media Company che vorrebbe essere”. Un altro aggiunge una sciabolata: “Tentennano nel vuoto: vedi la Task Force sulle Fake News: cosa hanno prodotto?”. Sono bravissimi a “seguire le indicazioni del Governo: dobbiamo fare accordo per la Scuola: Fatto !!!”
Torniamo alla domanda iniziale. Un altro lettore lancia la palla in tribuna: “Buona parte dei giornalisti della carta stampata, di Servizio Pubblico, di tecnologie, di transizione al digitale etc etc non è “attrezzato” (eufemismo) e poi, in questo periodo sono tutti alle prese con il Covid”.  Uno esperto di carta stampata precisa: i soli giornali che solitamente seguono ceri aspetti con competenza sono il Sole 24 Ore e Italia Oggi.

Le riflessioni sono molto più lunghe e complesse e un post non sarebbe sufficiente a riportarle tutte. Ma sono sufficienti a tratteggiare un quadro che poggia su pareti traballanti: della prima ne parliamo quasi ogni giorno e riguarda la risorse economiche,  la seconda invece è più subdola ma non  meno complessa. Come noto, a partire dallo scorso gennaio, è iniziata la transizione verso il DVB-T2 che non era prevista proprio come una passeggiata primaverile per i broadcasters in generale e segnatamente per il Servizio Pubblico, prima ancora dell’esplosione della crisi Coronavirus. Ora il Covid ha drammaticamente rimescolato le carte e non ne ha date di migliori. I punti fermi sono che le frequenze Tv dovranno essere liberate (gli OTT non faranno sconti a nessuno e non hanno nessun intenzione di immaginare deroghe al calendario) e che i consumatori, le famiglie, che magari prevedevano di rinnovare il vecchio TvSet in occasione delle varie Olimpiadi, Europei di calcio etc, ora non ci pensano lontanamente e quella spesa sarà l’ultima delle loro preoccupazioni.   

Ecco che si comincia, in modo forse frammentario e incompleto,  a capire perché e per come di Rai,  di Servizio Pubblico se ne parla sempre meno. Aggiunge l’ultimo perfido lettore: “Perché se ne dovrebbe parlare? Quali solidi e convincenti argomenti dovrebbe far preferire riflettere sul suo futuro quando la stessa politica che pure dovrebbe governarla non sembra affatto interessata all’argomento?” Già, perfido lettore… la butta sempre in caciara.

Infine: la settimana prossima si torna a ballare con le nomine. Previsto martedì il Cda con Rai Way e Rai Com: ci sono novità in arrivo, siamo in attesa di conferma e ve ne parleremo.

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