sabato 9 maggio 2020

Il Gatto e la Volpe intorno al Cavallo


“Quanta fretta, ma dove corri, dove vai… Se ci ascolti per un momento, capirai… Lui è il gatto, ed io la volpe, siamo in società… Di noi ti puoi fidar…” Ecco, non fai in tempo ad assaporare l’aria di primavera, la Fase 2 e, forse, l’arrivo della Fase 3 e… zzzzzacchete… ti arriva tra capo e collo la bella storia misteriosa con la quale passare (se non c’è di meglio) il sabato e domenica. Slurp… slurp.,. boccone ghiotto per complottisti, retropensieristi  e tramologi di varia natura.

Succede che questa mattina La Repubblica, in grande evidenza in prima pagina centrale a 4 colonne, con la firma autorevole di Carlo Bonini (uno che se ne intende), titola così “Ecco la strana storia della tentata truffa alla Rai di Marcello Foa”. Leggiamo “Un anno fa la mail di un sedicente ministro Tria convince il presidente ad autorizzare una operazione da un milione di euro. La truffa è sventata ma svela una trama internazionale che porta in Israele. Salini, con una sola telefonata, scopre l'inganno nei confronti dell'azienda. Foa racconta di non aver avuto sospetti e riferisce al Cda sette mesi dopo …È la storia di una "stangata" da 1 milione di euro tentata esattamente un anno fa. Al cui amo il Presidente della Rai aveva abboccato e sventata dall'amministratore delegato Fabrizio Salini.” 

Questa, in parziale sintesi la vicenda dalla quale emerge: 1) Foa avrebbe “abboccato alla truffa”; 2) Salini la sventa; 3) è all’opera una Monstre Spectre Internazionale che punta ai CEO 4) gli autori, due italiani, sarebbero stati identificati, operano in Israele e prossimi ad essere beccati (non si sa bene da chi). Più o meno questo il pollaio dove si agitano il Gatto e la Volpe e, aggiungiamo noi,  un altro animale un pò tonto che ancora non abbiamo ben identificato (povero cavallo... no lui no... ha altri problemi).

Vediamo qualcosa che non torna. Perché Repubblica torna dopo oltre un anno (ha ragione, di fitto mistero) su un tema che sapevano essere all’attenzione della Magistratura dal 19 dicembre scorso dopo le audizioni secretate in Vigilanza (fatto mai avvenuto prima)? Da osservare tre elementi di contesto: il primo si riferisce al cambio di gestione del giornale, il secondo relativo al fatto che l’inchiesta sia stata condotta da una firma di punta e, infine, che questa storia coincide con il repentino cambio di rotta di PD e parte del M5S sull’altrettanto misterioso caso delle schede di votazione sullo stesso Foa in Vigilanza che finora non sono state mai riverificate e che ora invece anche il PD concorda nel richiedere l’accesso agli atti. 

Inoltre, in un momento in cui di Rai, di Servizio Pubblico, si parla sempre meno per gli aspetti strutturali, strategici (risorse economiche, informazione, proposta editoriale, nuovi palinsesti, transizione al DVB-T2) su cosa si accende l’attenzione? Su una vicenda certamente importante ma della quale abbiamo seri dubbi che possa interessare pochi oltre una ristretta cerchia di esperti di trame e complotti. Intendiamoci, quando c’è di mezzo la morale pubblica, i soldi della collettività, non bisogna mai mollare la preda ed è corretto essere sempre vigili, attenti e rigorosi. A suo tempo abbiamo scritto che da qualche parte è avvenuto qualcosa di losco dove però non tutto appare come sembra. Ecco allora la nostra chiave di interpretazione di questa mattina: Repubblica vorrebbe sostenere che qualcosa è avvenuto come la si vorrebbe fare apparire. 

Ma qualcosa non torna. Un esempio illuminante: leggiamo che la competenza sulle indagini, nel frattempo, si è spostata su Milano (non sembra del tutto chiaro il motivo) e che “la Procura di Milano riesce a dare un volto ad almeno due giovani italiani che, ne ha le prove, di quell'organizzazione fanno parte. Hanno lasciato l'Italia da qualche anno per stabilirsi in Israele. E sembrano usciti da un film. Uno di loro, soprattutto. Parla almeno cinque lingue. Veste di un'eleganza ricercata. Vive spostandosi tra Europa e Medio Oriente in hotel a cinque stelle. Ama le auto fuoriserie, le uniche che utilizza per spostarsi. E che affitta in contanti quando passa per l'Europa. Dove il denaro incassato a Hong Kong rientra attraverso un complesso tragitto di bonifici estero su estero, concepito per cancellarne l'origine e per essere reinvestito in acquisti immobiliari in Italia. Dicono ora che il tempo dei due stia scadendo. Che, presto, saranno arrestati per pagare il conto tutto in una volta. Rai compresa”. Nella descrizione mancano solo Nome, Cognome, Luogo e Data di Nascita e ultimo domicilio conosciuto (ergo, la Procura sa esattamente chi sono). Ma, Santa Pace, scrivere una cosa del genere significa chiaro e tondo che, posto che i due baldi compatrioti lestofanti operanti in Israele leggono i giornali italiani, già dall’alba di questa mattina si siano dileguati per emigrare come fulmini vero qualche altro paese sperduto tra gli oceani, foreste boreali o amazzoniche. Perché allora fargli questa gentilezza di “avvisarli “ che la Giustizia gli sta per mettere le manette ai polsi? Magari, prima si arrestano e dopo si svelano tutti i fatti e gli antefatti. Un giornalista esperto come Bonini, tutto questo lo sa benissimo.

Infine, Il Riformista del 30 dicembre scrive, riportando dichiarazioni di Michele Anzaldi “Siamo di fronte ad uno scandalo davvero grave e senza precedenti: sul presidente del Cda del servizio pubblico pesa un’ombra pesantissima, ma gli organi di garanzia e di controllo hanno preferito andare in ferie e lasciare al completo sbando l’azienda che amministra quasi 2 miliardi di euro all’anno di canone dei cittadini. Il presidente e l’amministratore delegato Rai vengono convocati in audizione parlamentare secretata e dicono cose opposte, tanto da dover interessare la Procura”. Ecco l’altro mistero: in Vigilanza AD e Presidente vengono uditi separatamente e a porte chiuse e, per quanto si è potuto sapere, hanno reso dichiarazioni divergenti tanto, appunto da dover costringere il Presidente Barachini, in accordo con tutti i gruppi parlamentari, di rinviare gli atti alla Magistratura almeno per capire e sapere se ci sono state omissioni e da parte di chi.

Nota finale. Abbiamo chiesto qualche parere e, grosso modo, emergono due schieramenti. Il primo sostiene una azione pro Salini, una specie di “Captatio benevolentiae” da parte di Repubblica per  non chiare finalità; il secondo invece, esattamente al contrario, sostiene che “alla fin fine… Foa ne esce bene… vittima incolpevole di grandi truffatori internazionali”.
Ci sarebbe molto altro di scrivere per sapere chi il Gatto e chi la Volpe, ma... la primavera incombe e la Fase 2 dura poco… approfittiamone…


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