domenica 1 marzo 2020

Roma


Sono nato in un rione di Roma centrale e popolare: proprio di fronte Castel S. Angelo. A quel tempo, il rione era come un paese. Ci si conosceva tutti e ci si incontrava la domenica mattina, tra Piazza dei Coronari e la Chiesa di S. Salvatore in Lauro. Ora non è più così: tanto per dire, alla mia scuola elementare di Via della Rondinella non ci sono più i bambini. Non ci sono proprio più i bambini nel rione che avevano il parco giochi sulle sponde del Tevere, che giocavano a pallone intorno alla Mole Adriana. Non c’è proprio più il Rione.

Cosa c’entra tutto questo con la Rai? Forse poco, forse nulla. Sono pensieri in libertà venuti in mente questa mattina mentre attraversavo la città, vuota e ventosa, senza nemmeno i turisti. Esattamente quel nulla che interessa il Servizio Pubblico in questo momento. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi: tutto tace.

Questa mattina la sola notizia interessante la riporta Aldo Grasso sul Corriere: la crisi sanitaria fa volare gli ascolti della televisione. Aumenta la platea, aumentano i telespettatori nelle diverse edizioni dei Tg e aumentano i giovani. Magari ci sarà pure qualcuno che ne trae beneficio per qualche punto di share in più.


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