“Io credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze”
Leonardo Sciascia
Tanti moventi, molti mandanti, un solo esecutore. Moventi e mandanti si voglio spesso mescolare in un calderone indistinto dove l’uno può valere ed è in funzione dell’altro. Mafia/camorra/n’drangheta o criminalità più o meno organizzata e sofisticata o cialtrona e arruffona, nazionale o internazionale che arriva fino ai cartelli dei narcos oppure limitarsi agli affari del litorale romano. Non sarà facile venirne a capo e non si può escludere che la bomba davanti casa di Ranucci possa finire negli archivi polverosi dove ne giacciono già tanti.
Come già avvenuto in passato,
si faranno carte false per alzare polvere, distogliere l’attenzione sulla
verità prevalente e fastidiosa a vantaggio di quella utile e comoda a molti. Un cialtrone travestito da finto terrorista o un vero terrorista vestito da falso cialtrone che maneggia
fuochi artificiali fa comodo a molti. Fa certamente comodo a molti buttarla “in
caciara”. Per non dire di quanto già di suo l’attentato a Ranucci è in grado di
distogliere l’attenzione su tanti altri problemi interni ed esterni alla stessa
Rai. Con una bomba sola tanti risultati a valere per il passato e monito per il futuro. Solo menti sopraffine, sofisticate e “intelligenti”
sono in grado di mettere a terra un piano del genere.
Non ci stupirebbe se qualcuno volesse affermare che "non ci sono prove che la bomba sotto casa di Ranucci le ha messe un terrorista" adombrando il sospetto che magari se l'è messa da solo per autoammonirsi o farsi pubblicità. Poi magari qualcuno prende le sue difese e sostiene ch lo ha detto "a titolo personale".
Bloggorai, come noto, è complottista per natura e cultura, pone
domande e solleva interrogativi. Leggendo i giornali di ieri e di oggi, ci stupisce
come una pista tra le tante non trova sufficiente attenzione. Facciamo qualche passo
indietro a partire dall’altra sera quando Ranucci dalla Gruber su LA 7 rivela
che gli sono giunte intimidazioni pesanti su un tema specifico: “lascia
perdere il caso Moro e Mattarella”. Argomento molto spinoso e complesso sul
quale, dopo oltre 45 anni, non ci sono ancora verità e non c’è stata giustizia.
Allora, succede che il 4 gennaio scorso, su Repubblica compare un lungo
articolo a firma Lirio Abbate, con il titolo “Omicidio Mattarella svolta 45
anni dopo indagati due killer” e si legge “Ci sono due nuovi indagati nell’inchiesta
sull’omicidio del Presidente della Regione Piersanti Mattarella, assassinato il
6 gennaio1980 a Palermo. Si tratta di soggetti legati alla mafia accusati di
essere i sicari dell’esponente della DC, fratello del Capo dello Stato Sergio Mattarella”.
L’articolo è “pesante”: intende riportare una pista, segnatamente quella
mafiosa, alternativa e opposta a quella del magistrato Falcone che invece
indicava quella politica e segnatamente quella della destra fascista e terroristica
che potrebbe aver utilizzato la mafia. Sono
trascorsi 10 mesi e di quella “notizia” per certi aspetti clamorosa non si è saputo
più nulla: perché dalla Procura di Palermo non è “trapelato” più nulla su questo
argomento? A che punto è l’indagine sui presunti colpevoli dell’omicidio Mattarella
individuati in due nomi di mafiosi importanti?
Per una singolare coincidenza, il giorno 9 gennaio scorso, era prevista a Roma la proiezione in anteprima del docu- film “Magma. Mattarella, Il delitto perfetto” (vedi e leggi bene https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2025/01/04/il-delitto-perfetto-un-docufilm-su-piersanti-mattarella_8c099f6f-f57d-4bb8-8772-2f209525eee6.html). Attenzione, il film era previsto che venisse messo in onda sugli schermi Rai e invece, misteriosamente, viene tolto e vale la pena rileggere quanto scritto a Bloggorai a gennaio scorso: https://bloggorai.blogspot.com/2025/01/omicidio-piersanti-mattarella-lo.html . Una nota del M5S e del consigliere Natale chiede perché è saltata la diffusione ma, ovviamente, nessuna risposta è mai pervenuta. Pochi mesi dopo, il 18 maggio scorso, Ranucci e Report (a firma Paolo Mondani) se ne occupano e mandano in onda un servizio con il titolo “Il passato che ritorna” e si chiede “E si chiede: “Com'è possibile che, a 45 anni dall'omicidio di Piersanti Mattarella, il fratello del Presidente della Repubblica, non si sappia ancora chi siano i mandanti politici e mafiosi di quel delitto? Possibile che lo Stato, in tutto questo tempo, non sia riuscito scoprire la verità?”. Report si è chiesto perché si cerca di offuscare la pista nera sull’omicidio Mattarella. La puntata di Report merita di essere rivista integralmente: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Un-passato-che-ritorna-e23b7bc9-6d55-4889-9693-b6554d8ea413.html .
Già, perché la Rai non ha trasmesso Magma che
invece è stato trasmesso su La7 ed ora è disponibile su Netflix? Il Servizio Pubblico
non è nuovo quando si tratta di offuscare e sottovalutare argomenti scomodi a
destra: vedi il recente caso del film premio Oscar No Man’s Land, già previsto
in onda il 7 ottobre scorso (giorno in cui la Meloni era inonda prima da Vespa
alle 20.30 e poi a tarda notta a Porta a Porta) ed ora misteriosamente rinviato a non si sa
quando.
Bene, ieri in una nota del M5S si è letto che “Sarà
importante vedere che l'impegno dimostrato oggi (dal Cda Rai) si traduca in
scelte concrete a tutela dei programmi e dei giornalisti che li realizzano. Se
questo non avverrà per quanto ci riguarda sarebbe opportuno che i consiglieri
facessero un passo indietro”. Il problema è molto semplice: la scelta concreta
è una sola ovvero ripristinare per intero Report e altre trasmissioni del genere come Petrolio e il passo indietro doveva già
avvenire quando Report è stato indebolito con tagli e spostamenti di palinsesto e Petroli è stato cancellato.
Comunque, hanno un loro consigliere di riferimento, Alessandro di Majo: basta
fare una telefonata. Al consigliere Natale le dimissioni le aveva suggerite pure Bloggorai.
bloggorai@gmail.com
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