mercoledì 22 ottobre 2025

Bombe RAI 5: la Terra di Mezzo tra confusione e incertezza

By Bloggorai ©

Se i concetti non sono giusti le opere non si compiono. Se le opere non si compiono arte e morale non prosperano e se questo avviene la giustizia non e' precisa e se la giustizia e' precisa il paese non sa dove poggiare.

Percio' non si deve tollerare che le parole non siano in ordine.

Oggi sembra una giornata di mezzo. Nel mezzo della stagione che cambia. Nel mezzo di un momento politico che non prende forma tra una destra in apparente solida maggioranza e una sinistra che non cresce. Nel mezzo di un Paese sempre più povero, con oltre 5 milioni di indigenti. Nel mezzo di un paese sempre più anziano dove si nasce sempre meno. Nel mezzo di un Paese dove va a votare solo una minoranza, vicino alla soglia critica del 50% di astensione.

In questa giornata di mezzo abbiamo visto la “mezza” manifestazione di ieri sera in solidarietà a Ranucci e Report: Piazza Santi Apostoli era mezza piena (o mezza vuota) e le persone che hanno aderito erano ben oltre la mezza età. Erano completamente assenti i “giovani” che invece abbiamo visto numerosi in tutte le recenti manifestazioni di solidarietà con il Popolo Palestinese. Perché poche persone e perché pochi o nulli i giovani? Eppure il tema, la libertà di stampa, è universale e fondamentale (tant’è che ieri sera sono apparsi pure esponenti di governo). Eppure la manifestazione è stata si promossa dal M5S ma vi hanno aderito conviti anche il PD e AVS e ciononostante i pochi che vi hanno partecipato non “sembravano” rispecchiare tutte le anime politiche dell’opposizione. Eppure, i “giovani” non dovrebbero essere insensibili al tema. Insomma, qualcosa non torna, come abbiamo scritto ieri.

Cosa c’è che non torna? Ci possono essere tanti buoni motivi, politici anzitutto proprio come le “piste” più o meno criminali che vengono seguite (come se la criminalità, appunto “organizzata” non fosse contigua a certa politica).  

Proviamo a cercare una possibile risposta nel solo ambito che, forse, conosciamo bene: la Rai. Non torna, ad esempio, la “solidarietà” dei vertici a Ranucci e Report che prima gli tolgono quattro puntate, lo spostano di collocazione (dal lunedì alla domenica), gli impongono intralci burocratici ed editoriali (vedi l’Espresso dello scorso luglio “Ci tengo a informarvi direttamente per evitare fraintendimenti. Dopo circa 10 anni, la Rai ha deciso, per motivi noti, di togliermi la responsabilità della firma per quello che riguarda presenze, contratti, trasferte, acquisti, questioni legali penali civili, rapporti con autority’’ o gli impongono un “supervisore” su servizi (vedi https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/26/supervisore-programmi-rai-norma-anti-report-opposizioni-attaccano/7852292/ ). E poi non torna l’immagine del Cda che si fa fotografare in Via Teulada vicino a Ranucci e che invece non si convoca urgentemente in via straordinaria per ripristinare subito le quattro trasmissioni tolte e la ricollocazione al lunedì sera. 

Come abbiamo letto in un comunicato del M5S sul Cda Rai: “…  e' necessario che tutelino i principali programmi di giornalismo d'inchiesta, confermandoli e valorizzandoli nel prossimo palinsesto primaverile, da Presa Diretta a Petrolio fino a Il Fattore Umano. Sarà importante vedere che l'impegno dimostrato oggi si traduca in scelte concrete a tutela dei programmi e dei giornalisti che li realizzano. Se questo non avverrà per quanto ci riguarda sarebbe opportuno che i consiglieri facessero un passo indietro". Se ci possiamo permettere un modesto consiglio: alzate il telefono e chiamate subito il vostro consigliere di Majo, magari poi l’altro consigliere Natale lo viene a sapere si accordano e insieme si dimettono.

In questa terra di mezzo, ovviamente, si colloca anche il tema della riforma Rai. Ieri sera l’abbiamo sentita invocare più volte. È una riforma di mezzo, nel senso che la proposta dell’opposizione è o appare del tutto dimezzata rispetto a quella della maggioranza. Queta mattina sono completi gli emendamenti al testo di riforma dove il solo che spicca di luce propria è quello della Lega sul canone. Ne abbiamo scritto tante volte e non ci ripetiamo più di tanto. In sintesi: gli emendamenti proposti da PD, M5S e AVS sono prevalentemente a dir poco inaccettabili, irrilevanti, irricevibili e ai limiti dell’illegittimità costituzionale. E non ha alcun senso invocare “lo spirito unitario” dell'opposizione  raggiunto dagli Uffici legislativi dei partiti e non dal dibattito pubblico come invece è avvenuto: quale "unità " ci può essere se i contenuti sono inverti e confusi?  Chi, come e perché si “inventa” un Contratto Obiettivi e Mezzi (poi diventato Attività e Risorse) senza capo né coda? Da una parte si scrive che dura 5 anni e in altra 10? Come e perché si inventa un “canone scorrevole anno per anno” da una parte e dall’altra si scrive che il finanziamento Rai avviene con “risorse statali” e, infine, come si deve intendere l’art. 64 della Costituzione laddove dice chiaro e tondo che il Parlamento non prevede votazioni con il criterio dei “due terzi”???

Ci sono volte, ci sono avvenimenti, che si comprendono molto più facilmente di quanto invece non appaiono complessi.

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