sabato 18 ottobre 2025

Bombe RAI 2: chi, come, dove, quando e perché

By Bloggorai ©

Chi, dove, come, dove, quando e perché. Elementare quanto fondamentale: se non si riesce a mettere insieme in pezzi, se non si riconnettono i punti essenziali, se non si comprende (come sempre) il contesto e la sua genesi, difficile comprendere gli avvenimenti e costringe e limita alla constatazione e alla solidarietà.

Chi è stato colpito? Anzitutto la persona, Sigfrido Ranucci, la sua persona e le persone che gli sono vicine: la sua famiglia e i suoi colleghi. Ma l’obiettivo sotteso è chiaro ed evidente e trascende le persone: è la “sua” trasmissione, Report, e quel “modo” di fare giornalismo, quello stesso per cui nel recente dibattito sul Contratto di Servizio Rai si è concentrato sul “giornalismo d’inchiesta” e che non pochi volevano limitare se non chiudere del tutto. 

Dove è avvenuto l’attentato? Davanti casa sua, dove vive la sua famiglia, dove era parcheggiata anche la macchina della figlia. Una casa nella provincia sud della Capitale, vicino ai quei “litorali” dove ora si cercano i possibili mandanti ed esecutori, quei clan malavitosi/mafiosi che governano quelle zone. Saranno, speriamo, gli inquirenti che indagheranno. Però, a naso, ci appare una pista “comoda”, buona a per tutti gli usi. Un “professionista” avrebbe potuto colpire dovunque e invece lo ha fatto proprio in quel posto, davanti casa di Ranucci e nella zona in cui abita: due risultati in un colpo solo ovvero intimidire Sigfrido e la sua famiglia e mandare un “messaggio” al territorio. Ma il “territorio” è proprio quello dove abita Ranucci oppure è ben più esteso, non solo geograficamente.

Come? Si legge per lo più di un ordigno confezionato con polvere pirica, roba da fuochi artificiali, innescato con una miccia. Qualcuno ha scritto invece "tritolo", che non si trova proprio al supermercato. Sembra roba da cialtroni camuffati da terroristi o da professionisti camuffati da cialtroni del terrore. Non è la prima volta che succede dove le due “categorie” si mescolano e si confondo, l’una in funzione dell’altra e il “come” diventa la chiave di lettura dell’attentato.

Quando? La scelta del tempo non è mai casuale. Raramente nella storia succede qualcosa per fatal combinazione o per caso fortuito. Tutto ha sempre una sua logica e un tempo. Il momento storico di questo Paese, il momento storico dell’Azienda in cui lavora Ranucci e si diffonde Report sono molto particolari e, in qualche modo, si intrecciano. Intorno a noi ci sono guerre devastanti e drammatiche: Report si è spesso occupato di traffico di armi. Tra i tanti nemici della persona e della trasmissione, alcuni sono dentro l’ex palazzo di Viale Mazzini: Report, come pure Petrolio condotto da Duilio Giammaria, hanno subito tagli pesanti e non è un mistero che la “politica”, quasi tutta, ha vissuto le sue/loro inchieste in modo “fastidioso”.  Allora perché la bomba proprio oggi? Evidente che non c’è una sola risposta ma tante messe insieme. difficile credere per “vendetta” su qualche inchiesta passata, più facile credere per qualche inchiesta prossima a venire. Più facile credere meglio, supporre, ad un “depistaggio”, un classico modo di far deviare lo sguardo, rivolgere l’attenzione da altre parti. In questo momento, forse più che nel recente passato, è utile e conveniente “esprimere solidarietà” a Report ed occupare quello spazio che altrimenti si dovrebbe concentrare su altri temi, nazionali e internazionali e financo interni alla stessa Rai. Chi si ricorderà più nelle prossime ore o nei prossimi giorni di quanto avvenuto e avviene nel Servizio Pubblico?

Perché? Così come per il quando, ci sono tanti buoni e ragionevoli motivi per trovare il perché. La pista “mafiosa” o malavitosa che manda un messaggio forte e chiaro?  Certo, perché no. Una potente e occulta quanto potentissima “lobby” (scegliete a caso, siamo pieni) che teme una prossima inchiesta? Certo, perché no. Apparati più o meno deviati (ce ne sono sempre stati e forse ce ne sono ancora) interni ed esterni che mandano un messaggio forre e chiaro “ci siamo e ci saremo, stai in campana”. Certo, perchè no. Infine, una banale “scheggia impazzita” un cane solitario, una specie di “unabomber” di periferia con la smania di protagonismo occulto? Perché no. Tutto va bene, tutti i perché possono avere una loro ragion d’essere. Gli uni può valere gli altri, il risultato si somma e non si sottrae.

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