venerdì 17 ottobre 2025

Bombe RAI

By Bloggorai ©

Intorno alle 22 di questa notte un ordigno è esploso di fronte all’abitazione di Sigfrido Ranucci autore e conduttore di Report. Proviamo ad immaginare: se mai un giorno lontano si dovese organizzare un convegno sugli attentati ai giornalisti, ci potrà essere qualcuno/a che potrà sostenere “Non ci sono prove che siano stati i terroristi” e magari, a microfoni spenti, sussurrare ad un suo vicino “forse la bomba se l’è messa da solo”.

Quel giorno lontano non ci sorprenderebbe leggere una dichiarazione del genere. Ai giorni nostri c’è chi è stato capace di dire “Non esiste una sola prova che siano state effettuate mitragliate contro i civili inermi a Gaza”. Chissà, magari avrà pensato che se le sono fatte da soli come pure le immagini dei bambini moribondi per fame magari sono solo “comparse cinematografiche” e, al colmo dell'orrore, sostenere che "hanno fatto i funerali alle bambole". 

C’è poco da commentare sulla bomba contro Ranucci: le bombe appartengono ad una cultura consolidata nel nostro Paese da Piazza Fontana a Piazza della Loggia per finire a Bologna. Da decenni nei momenti cupi della storia, fascisti e complici vari hanno sempre prestato i loro servizi al soldo del terrore.

Cechiamo di andare avanti, o meglio indietro. Ieri c’è stato un Cda che avrà titolo ad entrare nella storia Rai, riprendiamo il caso di detta “Cora” per gli amici ovvero Incoronata Boccia capo Ufficio Stampa Rai. Ieri l’AD l’ha difesa sostenendo che “ha parlato a titolo personale”. NO !!! Come si legge nella locandina e si vede nelle immagini del convegno al CNEL dove ha pronunciato la citata frase si vede forte e chiaro che sotto il suo nome compare “RAI” e detta “Cora” non ha mai specificato di esprimersi a titolo personale come suo diritto. Come ha detto lei stessa “Vergogna, vergogna, vergogna ... lo affermo tre volte perché tre è il numero della completezza”. Vedi foto:

Ma ieri in Cda si è consumato uno scontro già sottotraccia da tempo e del quale vi abbiamo riferito: è guerra aperta tra l’AD Rossi e il suo nuovo “socio” Sergio contro il presidente facente funzioni/anziano Marano. Oggi Repubblica a firma Giovanna Vitale ricostruisce bene la faccenda. Leggiamo “Sono mesi che ci provano. Ieri l’assalto finale, fallito però piuttosto miseramente. È da prima dell’estate che la Lega ha messo nel mirino Roberto Sergio, il direttore generale della Rai che proprio Matteo Salvini aveva difeso quando, esattamente un anno fa, sulla poltrona di amministratore delegato venne insediato il meloniano Giampaolo Rossi e lui dovette arretrare di una casella”. Guerra per bande? Si certo ma forse non sembra del tutto vero che l’assalto leghista sia fallito miseramente. La nomina pesante che è passata ieri si riferisce ad Angela Mariella, di nota “quota” leghista, che ora lascia la direzione Relazioni istituzionali per andare a sostituire nientepopondimenoche la Maggioni alla direzione coordinamento giornalistico. Si tratta di direzioni “pesanti”: la prima perché si interfaccia direttamente con la politica e proprio in questo momento molto delicato per la discussione in corso sulla riforma Rai. la seconda, ca va sans dire, perché interferisce con le testate giornalistiche, con la nomina dei corrispondenti esteri etc. Chi si avvantaggia e chi ci rimette?

Sul fondo di tutto questo c’è l’esame del Piano industriale: un buco nero nel quale non si vede luce. Sarebbe interessante sapere o leggere cosa pensa il consigliere di opposizione (l’altro si è perso).

Passiamo ad altro tema. Ieri lo Studio Frasi ha reso noti alcuni dati interessanti sugli ascolti dei tg a confronto dal 14 settembre al 10 ottobre. Leggiamo che perdono tutti i tg ma con una differenza sostanziale: mentre i tg Rai perdono da un minimo di 114 mila telespettatori del Tg2 (Tg1 -118, Tg3 -187 e TgR -259 mila) i tg Mediaset perdono molto meno: Tg5 -34 e Tg4 -9 mila mentre il Tg de La7 perde solo -5 mila. Ma il dato che più colpisce è l’età media dei rispettivi tg: per il Tg1 è di 66 anni e per il Tg5 di 58 mentre per la TGR è addirittura di 68 anni.

Infine, una nota a margine merita il tema della trasmissione di Bruno Vespa a tarda notte: è una trasmissione di “Intrattenimento” come ha sostenuto l’avvocato Lovati, l’ex difensore di Sempio nel caso Garlasco, o si tratta di trasmissione giornalistica come sostiene lo stesso Vespa? Bella domanda: che tipo d contatto lega Vespa alla Rai: come conduttore artistico e come giornalista?  

bloggorai@gmail.com    

Nessun commento:

Posta un commento