lunedì 11 dicembre 2023

La RAI: da terre assai lontane alle paludi di casa nostra

Foto di Francesco Foti da Pixabay

Notizie da terre assai lontane e altre da paludi a noi vicine. Cominciamo da molto lontano: a Dubai (ormai i grandi appuntamenti di interesse globale o sono li oppure non esistono) si sta svolgendo la WRC-23 (World Radiocommunication Conference) alla quale partecipano circa 3.000 persone in rappresentanza di quasi tutti i paesi del mondo dove si dovrà decidere il prossimo futuro delle telecomunicazioni. In particolare, per quanto ci interessa, si dovrà decidere quale sarà il possibile sviluppo delle frequenze utilizzate per la diffusione dei segnali radiotelevisivi. In quella sede si combatte una battaglia aspra tra i due mondi: quello broadcast e quello broadband per la contesa della preziosissima risorsa delle frequenze radioelettriche. Non c’è posto per tutti e qualcuno dovrà perdere terreno. Ebbene, nonostante questo appuntamento sia tanto atteso per quando potrà decidere, su come stanno andando le trattative non si sa pressoché nulla. Provate a digitare l’acronimo su Google e bene che vada viene fuori la recensione di un videogioco. Eppure la delegazione italiana è numerosa e autorevole. Mistero della tecnologia.

Il secondo luogo dove avvengono fenomeni importanti è la Gran Bretagna: nel giro di poche settimane prima la BBC avrebbe deciso di effettuare una manovra di contenimenti dei costi interni per circa 9 mln intervenendo sul fronte giornalistico con il taglio di 127 posti in uno dei prodotti di punta dei notiziari, Newsnight. Successivamente, proprio nei giorni scorsi, il Governo inglese ha deciso di innalzare il costo del canone di circa 10 sterline per far fronte alle difficoltà economiche dell’emittente britannica in conseguenza del precedente blocco dell’aumento del canone, che avrebbe causato perdite per circa 570 mln di euro. Da ricordare che invece in Francia, lo scorso anno, il canone è stato del tutto abolito.

Infine, merita la citazione un terzo luogo dove ha visto luce il recente provvedimento di Bruxelles su sull’Intelligenza Artificiale. È stato approvato il primo AI Act con l’obiettivo di assicurare che ogni applicazione di AI sia compatibile con il sistema di tutela in vigore all’interno dell’Unione Europea in particolare sul fronte dei principi, dei diritti e del valori a tutela della persone. Anche di questo argomento, nonostante la sua rilevanza, non ci sembra sia stata colta al necessaria attenzione mediatica.

Bene, veniamo alla palude di casa nostra. La storiella che vi stiamo per raccontare non è nuova: già da tempo ha cominciato a girare qualche frammento. Questa volta però si sono aggiunti nuovi particolari che potrebbero influire sul suo proseguimento. Allora, è successo che, come noto, Bloggorai che pure non frequenta salotti più  o meno buoni e, al massimo, frequenta il baretto sotto casa, intrattiene relazioni positive con persone di diverso tipo ed estrazione politica con le quali avviene spesso e volentieri un proficuo scambio di riflessioni. È successo dunque che uno di loro ci ha tenuto ad informarci e confermarci che, a quanto sembra, quello che abbiamo scritto a suo tempo sia sugli umori e le amichevoli relazioni tra Sergio AD e Rossi DG, sia sul futuro del prossimo CdA potrebbero essere entrate in una fase di “turbolenza” mano mano che si evidenziano le naturali divergenze di interesse e prospettive. 

Cosa significa, in buona sostanza? Che i giochi per la costituzione del prossimo Cda, in scadenza a giungo prossimo, sono effettivamente cominciati ed è partita la tarantella dei nuovi nomi e del nuovo equilibrio politico. A suo tempo, una nostra fonte aveva riferito di un certo “prurito” di Palazzo Chigi per voler anticipare la “fine delle trasmissioni RAI” e mandare a casa anticipatamente questo Cda in vista della campagna elettorale delle prossime elezioni europee. La notizia potrebbe avere una sua logica ed un suo fondamento. Il “condominio” tra Sergio e Rossi quanto potrà durare prima che il gioco cominci ad essere più duro del solito? Poco, molto poco e soprattutto poco profittevole per chiunque. A chi conviene mantenere questo improbabile equilibrio di un Cda ormai pronto a fare le valigie incapace nemmeno ad ottenere uno straccio di certezza sulle risorse economiche sulle quali puntare e fondare il futuro dell’Azienda? A chi conviene “tirare a Campari” senza alcuna prospettiva sia per le persone (vedi quanto letto sulla ipotesi di scambio di rilevanza tra Rossi e Chiocci, oppure dell’ipotesi di traghettare la Agnes verso la presidenza al posto della Soldi), sia per lo sviluppo dei nuovi impegni che dovranno essere assunti nel prossimo Contratto di Servizio, e il conseguente Piano industriale? Chi è in grado assumere impegni vincolanti in un contesto di totale incertezza? Tanto vale, si ragiona, rimescolare le carte prima possibile. Un ragionamento che regge, la nostra fonte sa quello che dice.

Dalla palude di casa nostra infine emerge un piccolo fatto che la dice lunga su come siano fragili e delicati i meccanismi che formano il “consenso” Auditel. Oggi leggiamo che gli ascolti dello scorso sabato sera di RAI Uno sono cresciuti quando è stata fatta una richiesta di matrimonio in diretta. Per i creativi si tratta di un ottimo spunto per una nuova trasmissione: un matrimonio a settimana e la crisi degli ascolti Rai si risolve.

bloggorai@gmail.com

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