domenica 12 gennaio 2020

Lucrezio

oggi ci sarebbe tanto, ma ... talvolta ...è meglio meno


“….Né certo sfugge al mio animo che è arduo spiegare le oscure scoperte dei
Greci con versi latini, soprattutto perché se ne devono trattare molte con nuovi
vocaboli per la povertà della lingua e la novità dei concetti;
ma il tuo alto valore e lo sperato piacere della dolce amicizia
 mi persuadono tuttavia a sostenere qualsiasi fatica
 e m’inducono a vegliare durante le notti serene
 escogitando con quali parole e quale canto alfine
 possa diffondere davanti alla tua mente una splendida luce,
 per cui tu riesca a vedere il fondo di cose arcane.

 Queste tenebre, dunque, e questo terrore dell’animo,
 occorre che non i raggi del sole né i dardi lucenti del giorno
 disperdano, bensì la realtà naturale e la scienza.

 Il suo fondamento per noi di qui assumerà il proprio inizio:
 che mai nulla nasce dal nulla per cenno divino.

 Così lo sgomento possiede tutti i mortali,
 perché scorgono in terra e in cielo accadere fenomeni
 dei cui effetti non possono in alcun modo vedere le cause,
 e assegnano il loro prodursi al volere divino.

 E perciò, quando avremo veduto che nulla può nascere dal nulla,
 allora già più agevolmente di qui noi potremo scoprire
 l’oggetto delle nostre ricerche, da cosa abbia vita ogni essenza,
 e in qual modo ciascuna si compia senza opera alcuna di dèi”.

 Da “De rerum natura” Tito Lucrezio Caro


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