martedì 28 gennaio 2020

Il silenzio dei tartari

Questa mattina nebbia fitta su Roma … e non solo. Le uniche notizie di un certo rilievo che potete leggere sui giornali riguardano Tiziano Ferro e la sua nuova canzone, Elodie è felice di essere a Sanremo, Ilary Blasi risolleverà le sorti de L’Isola e, notiziona politica, Amadeus ha capito chi è nemico e chi no.

Per tutto il resto un velo di granitico silenzio. Il partito di Repubblica, solitamente loquace e bene informato, tace. Gli altri giornali sembrano tutti presi dall’imminente Festival. La sola notizia degna di nota la riporta, appunto, La Notizia, che ci informa che il Cda di domani non si occuperà di nomine e tutto è rinviato al 14 febbraio. Tutto questo perché, supponibile, dopo l’incontro dell’AD con Gualtieri, non proprio tutto sia stato tarallucci e vino. Le maggioranze variabili cui si è affidato Salini nell’ultima tornata di nomine non sembrano aver convinto granché quasi nessuno e, dopo il risultato di domenica, è supponibile, che vadano riviste alcune cosucce all’interno del Cda prima di andare avanti. Vedremo.

Non ha suscitato sufficiente attenzione un “dettaglio” delle recenti elezioni in Emilia che ha interessato, in particolare, la Rai. Questi i fatti: mentre le urne si erano chiuse da poco, lo speciale di Porta a Porta comunicava i primi exit pol, forniti dal Consorzio Opinio con una copertura del 6%, che davano Stefano Bonaccini (centrosinistra) al 48,2% mentre Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra, con il 45,9%. Anche Televideo, ancora alle 00.26 dava il primo a 48,6 e la seconda a 45,5. Leggiamo quanto ha scritto PrimaOnLine “il gigante Rai è stato battuto dal Davide La7. La Rai è andata male sia in termini di correttezza dei dati sia in termini di tempestività. Mentre a Porta Porta Bruno Vespa si gingillava con gli exit poll sballando la forbice tra il vincitore Stefano Bonaccini e la sconfitta Lucia Borgonzoni, Mentana a mezzora dalla chiusura delle urne era in grado di fornire la prima proiezione che pur avendo una copertura solo del 3% centrava sostanzialmente l’esito delle urne…”. A quell’ora dichiara il leader della Lega: “Avere una partita aperta con un distacco del 2,3% è per me una grande emozione, per la prima volta da 70 anni quella regione è diventata contendibile …”.  Leggiamo poi dall’Huffington Post: Salvini “Chiunque vincerà che sia Lucia o Stefano, vorrà dire che avrà meritato, perché il popolo ha sempre ragione”. E’ il discorso di chi non è ancora consapevole della sconfitta, di chi vuole provare a esternare un messaggio moderato in un contesto cui non è abituato, il terreno dei perdenti”.

Ecco, questo il tema della riflessione: la cosiddetta “narrazione” il racconto che prende forza e racchiude il senso generale della comunicazione politica, il “wishful thinking”, la spinta emozionale al sostegno di chi vuole sempre saltare sul carro del vincitore come succede durante una partita di calcio il commentatore dice la solita frase “si riapre la partita” quando la squadra che perde ha segnato un gol ma sta sotto di altri due. Su questo terreno il Servizio Pubblico ha mostrato il fianco debole, fosse pure inconsapevolmente (come si dice a Roma: “ famo a capisse”) e si presta ad un gioco nemmeno poi tanto pulito che la stessa AgCom ha rilevato con l’apertura di una istruttoria (si dovrebbe chiudere il 13 febbraio) per violazione del principio di pluralismo come previsto dal TUSMAR. No, la Rai non si può permettere anche questi errori.

A proposito di Servizio Pubblico, vi proponiamo la lettera/manifesto dell’EBU sul ruolo e le prospettive dei PSM europei dal titolo significativo: Questo il nostro impegno.

Noi, le organizzazioni dei media di servizio pubblico (PSM) unite nell’ Unione europea di radiodiffusione, apparteniamo ai cittadini che serviamo. Accettiamo le sfide della rivoluzione digitale, che è cambiata e ha arricchito le nostre relazioni con il pubblico. Stiamo sviluppando nuovi modi per servire il nostro pubblico, in qualsiasi momento e ovunque, su piattaforme nuove, emergenti ed esistenti. Ci impegniamo a includere tutti e a migliorare tutti le comunità all'interno delle nostre società. Esistiamo per soddisfare le esigenze democratiche, culturali e sociali dell'Europa. La nostra libertà ci consente di essere determinati a raggiungere tutti. Vogliamo svolgere un ruolo determinante nel garantire la libertà di espressione e pluralismo di opinioni. Crediamo in un mondo di comunicazione aperto e trasparente per il bene comune, oltre le ragioni del profitto. Ci sforziamo di operare ai più alti standard, con integrità morale e massima efficienza. Ci rendiamo conto che la fiducia è al centro della relazione con il nostro pubblico, una fiducia che deve essere guadagnata ogni giorno.
Grazie !!! per chi sostiene il nostro Servizio Pubblico da incorniciare e diffondere!!!
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