venerdì 24 gennaio 2020

La Rai e Trump


Anzitutto una buona, eccellente notizia: Paolo Favale, dirigente Rai ingiustamente e illegalmente licenziato da oltre 5 anni, dopo la sentenza della Cassazione che lo ha ritenuto completamente innocente delle colpe che gli erano state addebitate, è stato riassunto in Rai. Qualche volta la giustizia funziona e ora sarebbe interessante sapere: chi paga per i danni subiti?

A proposito dello “spot” riparatore di Zingaretti, andato inonda ieri sera  ci sono venute in mente le elezioni presidenziali USA dove, nelle ultime tornate, ha vinto il candidato per uno scarto di voti di poche migliaia. In particolare, vedi il caso Bush contro Al Gore nel 2000. Facciamo un gioco: ieri abbiamo saputo che circa 5 milioni di persone hanno visto lo ”spot”di Salvini su Rai Uno. Poniamo che tra questi il 5% debba votare domenica prossima in Emilia o in Calabria e poniamo che solo il 5% siano stati influenzati da quanto ha detto: sono pari a diverse migliaia di voti (fate voi il conto, in matematica sono un disastro). Magari, vai a sapere, proprio in virtù di quella differenza Salvini potrebbe vincere. Bel guaio, altro che “scusate, ci siamo sbagliati” … difficile cavarsela con così poco. Ha scritto oggi Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano: “Quando Salvini ha preso la parola da Vespa, verso le 21:40, su RaiUno erano sintonizzati 261.000 elettori emiliani su 3,5 milioni aventi diritto e 132.000 calabresi maggiorenni - si vota anche in Calabria - su 1,5 milioni. Nessuna piazza ha garantito a Salvini una platea del genere, soprattutto perché formata da ragazzi che non guardano i programmi d'informazione, prerogativa dei pensionati”. Scusate se è poco.

Comunque, secondo Auditel di questa mattina, i dati di ascolto sono:

La prima riga si riferisce a Salvini, la seconda a Zingaretti. Da osservare la diversa collocazione oraria e il diverso pubblico raggiunto. 

Stamattina leggiamo la solita informatissima Giovanna Vitale su Repubblica che scrive, senza esitazioni “Al Nazareno sono furibondi. Da settimane chiedono la testa dell'amministratore delegato. E ora sono decisi a ottenerla. Fosse l'ultima cosa che fanno stando al governo. Già lunedì, qualunque sarà l'esito del voto, il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri convocherà Salini in via XX Settembre per comunicare la rottura del patto di fiducia fra l'azionista di controllo e il capo del servizio pubblico. Mettendolo di fronte a un aut aut: o se ne va sua sponte, o si procederà con la revoca”. La congiunzione astrale di PD e Lega potrebbe far saltare il banco indipendentemente dall’esito delle elezioni regionali. Non sarebbe nemmeno poi tanto fantascientifico che lo splashdown possa avvenire anche prima di Sanremo, non fosse altro per prevenire ipotetici risultati negativi.

La domanda che molti si pongono (compreso il sottoscritto) è molto semplice? Si può fare ed è utile, conveniente, per gli interessi dell’Azienda cambiare tutto ora? Non è facile rispondere: per un verso si può e si dovrebbe fare, l’attesa di un tempo migliore che non si sa quando potrebbe arrivare non può mai essere un alibi a non cambiare. I problemi ci sono oggi, subito e poi domani e dopodomani. Per altro verso, la gravita' della situazione (ascolti, Piano industriale che non decolla, mercato in fermento) sconsiglierebbe di cambiare in corsa: i problemi sul tappeto se non affrontati per tempo fanno correre il rischio alla Rai di perdere treni difficilmente recuperabili (vedi switch off al DVB-T2, vedi ascolti di RaiPlay riportati da Auditel digitale). Per quanto ci riguarda, lo abbiamo scritto da tempo: o si trova il coraggio e si fanno scelte impegnative o, altrimenti, “tirare a Campari” non giova a nessuno.

Sull’argomento Sanremo obbligatorio stendere un velo pietoso di cemento armato con i tondini da 14. A Viale Mazzini ora comunicano solo “ufficiosamente”. Ora si parla di Benigni e del suo compenso. Chi è l’agente del comico toscano? Lucio Presta … of course … e della direttiva della Vigilanza sulla limitazione del numero degli artisti nello stesso programma ??? Me ne frego !!! Signorilmente parlando.

A proposito di educazione, ieri la consigliera Rita Borioni ha pubblicato una sua lettera all’AD dove scrive “Mi riferisco alla sprovvedutezza di mandare in onda uno spot di Porta a Porta… ti scrivo per chiederti un intervento immediato e netto per riportare la Rai al rispetto degli obblighi di pluralismo e delle condizioni di parità di accesso, trattamento e imparzialità tra tutte le forze politiche. Evitare, rimandare o temporeggiare ancora su questo punto sarebbe gravissimo per la tenuta stessa della credibilità, della dignità – del servizio pubblico ma anche di tutti coloro che lavorano per esso - e del prestigio della Rai”. Già … il prestigio della Rai. 
Comunque, grazie Rita … anche al settimo piano c’è vita.

bloggorai@gmail.com

3 commenti:

  1. Chi, come me ha fatto TV e cinema per 25 anni, sa benissimo che si potrebbe avere un servizio pubblico svecchiato da potentati alla Vespa, che abolisce l'infotainment trasformandolo in qualcosa di meglio e avere programmi più economici,più belli,più seguiti e quindi con grande share. È questione di idee e lasciarle realizzare a chi sa fare.

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  2. Scusate a proposito di vespa: 1)è collocato come consulente esterno, non come giornalista, si presume come artista (questo la RAI non lha ancora confessato) 2) non essendo giornalista non può in par condicio ospitare politici 3) la storia della partita è quanto di più bieco si sia mai visto nella TV pubblica, peggio di quando ha invitato e promosso il libro del figlio di Riina 4) è sicuro che a spulciare il suo contratto si trova il modo di cacciarlo con ignominia dalla RAI e per di più con richiesta di risarcimento.

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