lunedì 23 settembre 2024

RAI sospesa

Foto di succo da Pixabay

  … perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti. Queste ninfe e altre genti sono allegre tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia, di doman non c'è certezza...

Siamo come color che son sospesi. Manca poco al giorno decisivo del 26 settembre quando il Parlamento potrebbe votare i nuovi amministratori RAI. Paradossale che possa apparire, tutto è ormai chiaro quanto invece tutto è completamente oscuro. Sembra orma del tutto chiaro che il Governo intenda chiudere la partita subito, a tutti i costi, e la Meloni sa bene che affinché possa succedere deve cedere qualcosa al suo interno (Lega) e verso l’opposizione (quale?). Come sembra del tutto chiaro che ci sia buio intenso su cosa sottende questo intendimento a votare il 26. Quali accordi sono stati presi, da chi e per conto di chi? Chi si voterà e con quali criteri saranno scelti i nomi dei nuovo consiglieri? Dall’opposizione, ancora stamattina, non si avvertono segnali di fumo. Tacciono pensosi: è verosimile che qualcuno trama e qualcuno trema.

Nulla è successo e nessuno ha sollevato il problema dei criteri di nomina dei nuovi consiglieri: solo i ricorrenti al TAR e al Consiglio di Stato lo hanno fatto in completa solitudine e indifferenza anche dei partiti che avrebbero potuto e dovuto sostenerlo senza se e senza ma. Avete mai sentito citare il termine “ricorso” da Schlein, Conte o Fratoianni? No, mai! Eppure, strano a dirsi, nel merito non avrebbero dovuto aver dubbio alcuno. Strano a dirsi ma chiaro a comprendersi.

Veniamo ad oggi. Come al solito, per capire quanto succede oggi spesso è necessario rivedere quanto successo ieri. Parliamo dello Sciopero generale in corso oggi in tutta la RAI.

Ripercorriamo alcune tappe. A maggio 2023, il 26, le organizzazioni sindacali indicono uno sciopero generale per protestare contro la mancanza del Piano industriale, del piano immobiliare, del piano finanziario, RAI Way, per la questione canone etc. Succede poi che pochi giorni prima,il19, le stesse organizzazioni sindacali revocano lo sciopero perché sostanzialmente le parti hanno convenuto di affrontare e risolvere insieme le criticità che hanno dato vita allo sciopero.

Era successo però che proprio pochi giorni prima si era insediato il nuovo Cda di Viale Mazzini con Roberto Sergio e Giampaolo Rossi (fortemente voluto e sostenuto  dal Governo Meloni) ed era palesemente “scomodo” per loro trovarsi di fronte ad uno sciopero generale. Tant’è che poi i due nuovi amministratori hanno avuto buon gioco a mostrare lo scalpo dell’accordo raggiunto dichiarando genericamente di voler affrontare i problemi sollevati. Tutto ciò che ne è seguito è noto: a partire dal Piano industriale e finire al canone ridotto di 20 euro. Tutt’ora del prossimo canone nessuno sa nulla. Nel frattempo è successo proprio recentemente che i lavoratori RAI hanno bocciato la proposta di accordo sul rinnovo contrattuale. Dunque, a pochi giorni e ore dal possibile insediamento del nuovo Cda di Viale Mazzini si certifica ancora una volta la permanenza di uno stato di criticità complessiva dell’Azienda della quale questo vertice, questi amministratori, hanno chiare ed evidenti responsabilità. È sufficiente ricordare la questione Piano Industriale: non ci sono risorse adeguate e sufficienti per sostenerlo (inizialmente previsti 190 mln come abbiamo documentato) a tal punto che si vorrebbe accelerare la s/vendita di una quota di RAI Way.

Vedremo quale sarà l’esito dello sciopero e se in quale modo potrà incidere sui prossimi sviluppi. Non c’è un tema di possibilità che qualcosa possa avvenire. È solo questione di tempo, basta attendere e poi vedremo.

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