Foto di Nashrulloh Huda da Pixabay
Poco, ai bordi nel nulla e ai confini del niente.
Quando si parla di Rai, specie in questi
giorni, sembra di stare sui bastioni di Fortezza Bastiani: scrutare l’orizzonte
e vedere solo sabbia e dune, deserto e silenzio. Si spera, si attendono rinforzi
e rincalzi della guarnigione. Ci si volge indietro, dall’altro lato della
fortezza, laddove potrebbero arrivare forze fresche, nuove energie, risorse
materiali e spirituali, spunti intelligenti e idee. E invece anche da quella
parte solo silenzio e deserto, sabbia negli occhi e luce accecante. Solo di
notte, quando l’aria rinfresca, si avverte qualche piccolo rumore dall’interno che
molti avvertono quasi come un fastidio. Basta poco e torna il silenzio, ancora
silenzio e per tuta la notte ancora silenzio. Dentro la fortezza nessuno ha più
voglia di parlare e forse nemmeno di ascoltare. Rimane solo lo sguardo, attonito,
verso un futuro che nessuno ha più sentimento nemmeno di immaginare.
Per dire, oggi la sola notizia che fa alzare un sopracciglio la riporta La Repubblica laddove cita un provvedimento del Governo con il quale si prevede che il canone RAI possa essere pagato direttamente in trattenuta diretta sulla pensione (al di sotto dei 18 mila euro). Si tratta di una notizia talmente piccola da apparire grande come un macigno per svelare quanto il tema canone sia sensibile per tutti, dentro il Governo e dentro la RAI. E pensare che siamo solo a metà dell’anno: le sorprese sono dietro l’angolo, dietro le dune del deserto dove sono accampati i nuovi e antichi barbari che assediano il Servizio Pubblico.
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