lunedì 15 luglio 2024

Attentato a Trump e la RAI: cronaca della battaglia


Nei giorni scorsi abbiamo scritto a lungo della Caporetto dell'informazione delle tre reti RAI sulla serata del 7 luglio e del tentativo, forse riuscito, di gettare sabbia negli occhi parlando e concentrando l’attenzione solo su Rai News24 dimenticando tutte le altre responsabilità. Cosa c’è oltre Caporetto? Una volta ci ha salvato il Piave … ora chi, come e quando si salverà la RAI?

Ieri notte è avvenuto qualcosa che ancora non è del tutto chiaro e cerchiamo di capire cosa. Alle 18.11 ora della Pennsylvania (ricostruzione del Corriere) si avverte il primo colpo diretto contro Trump. Ci sono sei ore di differenza di fuso orario. In quel momento è in onda il Tg3: e in Italia sono le 24.11.00. Pochi minuti dopo va in video il corrispondente da New York, Claudio Pagliara, esattamente alle 24.24.45, ovvero circa 13 minuti dopo lo sparo e non riferisce la notizia. Non sappiamo esattamente quando le prime agenzie americane hanno battuto la notizia ma è verosimile supporre che siano state alquanto rapide se già in Italia dopo pochi minuti si sapeva cosa era successo. Quanti minuti dopo? Vedremo. Fatto sta che il Tg3 rimane aperto per circa 40 minuti e la notizia dell’attentato è già nota in Italia, a quanto sembra anche nella redazione di RAI News24, circa 4 minuti dopo, ovvero alle 24.15.00. Se facciamo bene i conti, il Tg3 ha “bucato la notizia” per tutta la sua durata. E, per quanto sappiamo, alle 25.01.05  parte lo speciale del Tg5 che, per inciso, fa quasi l’11% di share con circa 400mila telespettatori. alla stessa ora su RAI Tre andava in onda "Fuori Orario" (sic!!!).

Questi i dati precisi:

(Elaborazioni Studio Frasi su dati Auditel)

Cosa è successo? Qualcosa non torna. Perché il Tg3 non ha preso subito la notizia ed interrotto la normale conduzione per aprire uno speciale? Possibile mai che il corrispondente dagli USA non sapesse nulla? Cercheremo di sapere e di capire. Eppure, si tratta di una di quelle notizie dove si sveglia il Presidente della Repubblica, si allarmano le cancellerie di tutto il mondo, si rifanno le prime pagine dei giornali. Oggi leggeremo che RAI News24 ha coperto la notizia per tutto il giorno. E' del tutto evidente che in gioco non c'è lo "scoop" o il minutaggio televisivo: si parla di credibilità, di attendibilità, di fiducia dei telespettatori verso tutta l'offerta informativa del Servizio Pubblico. Se si perde su quel fronte tutto il resto è irrilevante.

Per tutto il resto appunto, la battaglia sul futuro della RAI è in pieno svolgimento ed è arduo immaginare se e quando si potrà concludere. Le nomine entro luglio? Appaiono assai improbabili. Domani audizione in Vigilanza sul 7 luglio e sabato i palinsesti a Napoli. Tutto però è possibile. A suo tempo abbiamo scritto più volte che non ci saranno nomine in Cda fintanto che non c’è accordo tra i partiti, sia della maggioranza e sia tra quelli di opposizione. Confermiamo e ribadiamo. Tra Meloni, Tajani e Salvini la tensione è forte e nulla lascia pensare che il leader della Lega possa mollare la presa sul Governo proprio ora e, in particolare sulla RAI. All'interno della stessa RAI la tensione è alle stelle. Stamattina si legge su La Stampa addirittura che la Lega avrebbe messo gli occhi sul Tg1. 

Ma se Atene piange Sparta non ride: tra PD, M5S e AVS le silenziose apparenze lasciano intendere che abbiano raggiunto un tacito (e forse perverso) accordo: un posto per uno non fa male a nessuno.

Bloggorai spera, confida, auspica e indirizza le proprie opinioni verso un ripensamento ed una esplicita presa di posizione: 

“Cari Partiti di opposizione … e magari pure Cari partiti tutti ... una volta per tutte, abbandonate al suo triste destino la Legge 220 del 2015 e adottate subito quanto sia il MFA e il buonsenso impongono: i nuovi consiglieri RAI si dovranno scegliere adottando criteri aperti, trasparenti e non discriminatori. Evitate, vi preghiamo, di far uscire i nomi dal cilindro di nefaste trattative sottobanco. Uscite allo scoperto e ditelo chiaro e tondo, forte e chiaro: Non ci presteremo al mercatino della spartizione che tanto auspicate, ci opporremo in ogni modo a questo sistema di nomine e non presenteremo candidati che non siano stati valutati pubblicamente adottando criteri di selezione adeguati.

Grazie, un cordiale saluto”.

bloggorai@gmail.com

 

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