Abbiamo diversi argomenti sui quali riflettere: Sanremo e la Coppa Italia, gli anziani e la tv, la cronaca nera e gli “speciali” su Netflix, quanto avvenuto sugli schermi RAI la sera del 7 luglio e poi la sera dell’attentato a Trump e ieri la notizia della dimissioni di Biden, il prossimo Cda e il gossip relativo e così via.
Però un fatto ci ha colpito assai e ancora più il suo racconto, ovvero come è stato spiegato, approfondito e commentato sugli schermi RAI il recente crash informatico globale. Per farlo proviamo a fare un gioco. Mettetevi comodi in poltrona, al fresco, chiudete gli occhi e provate ad immaginare di accendere la Tv per vedere RAI Uno, magari il Tg1. Schermo nero, buio, nulla. Eppure la spia di accensione c’è. Sembra acceso. Non c’è nulla, non c’è nessuno. Una telefonata a mio figlio dal telefono fisso: riesci a vedere la tv? Un attimo, No … che succede? Boh.. sarà un’interruzione di corrente. Strano … altre volte è comparso il cartello “Ci scusiamo per la breve interruzione .. le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile”. Nulla. Altre telefonate. Nulla. Inizia la preoccupazione. Prendo il cellulare,compongo il numero e leggo “Assenza di rete”. Che succede? Anche la radio tace. Uhmmmmmmm… Accendo il pc. Parte il sistema operativo ma quando apro il browser leggo “mancanza di connessione”. Uhmmmmmmmm… che strano.
Scendo in strada e vado verso il bar sotto casa. Vedo persone con il cellulare in mano che smanettano nervosi. Chiedo. C’è linea? No !!! Si, qualcosa non va. Prima del bar c’è lo sportello Bancomat e vedo lo schermo: “Temporaneamente fuori servizio”. Comincia a serpeggiare un filo di timore. Funziona solo la rete telefonica fissa ma sono pochi quelli che la usano ancora ed io stesso di molti miei amici non ho il numero. Torno a casa e chiamo il 112. “Si signore, è in corso un gigantesco black out informatico ... è tutto fermo, la metro, i treni, gli ospedali, le banche … tutto fermo … noi pure non sappiamo nulla. Rimanete in casa e aspettate, presto si risolverà”.
È uno scenario apocalittico ma nemmeno poi tanto fantascientifico: qualcosa di simile, molto simile, è successo pochi giorni addietro e già oggi sembra passato nel dimenticatoio. È durato solo poche ore eppure siamo stati vicini ad un punto tragico. Eppure sta passando negli annali come una banale routine di un malfunzionamento di qualche software non aggiornato.
Qualcosa non torna, ci limitiamo a qualche osservazione sulla RAI e al Servizio Pubblico e poniamo qualche domanda. La notizia è stata data ma non c’è stata adeguata informazione, commento e approfondimento se non per qualche breve servizio dei Tg. Perché? Eppure, ribadiamo, si è trattato di un evento di tale portata e rilevanza simile alla minaccia di un missile nucleare partito per errore. E' stato paragonato al Millennium Bug. Per mettere in ginocchio un Paese, un sistema di paesi, potrebbe non essere necessario avere un esercito poderoso con armi potenti e sofisticate: è sufficiente riuscire a mettere mano alla rete, ai cavi sommersi, ai satelliti. Fantascienza? Forse anche no. Qualcosa di simile è realmente successo nei giorni scorsi. Poi, la vicenda ha interessato solo i paesi occidentali mentre Russia e Cina sembra che non hanno avuto lo stesso problema. Cosa sta a significare? Qualcuno lo ha spiegato? E la RAI come ha trattato la notizia? Abbiamo chiesto ma molti hanno annaspato nel buio. “Forse se parlerà venerdì … c’è un programma sulle nuove tecnologie”. Ah beh... stiamo tranquilli. Poi abbiamo chiesto oltre: altro buio e silenzio imbarazzato che, come al solito, dice molto di più di parole e testi. Solo RAiNews24 ha trattato molto la notizia. Peccato che il canale all news non lo vede quasi nessuno. Va bene. Però c’è un altro aspetto interessante: quanto e come la Rai, il Servizio Pubblico Radiotelevisivo è protetto da tali evenienze? Da non dimenticare che sui tralicci di RAI Way transitano anche i segnali di molta sicurezza nazionale. Sono stati fatti i “crash test” sui server? Sono stati interpellati gli “esperti”? Stiamo cercando di sapere e di capire. Così, per semplice curiosità ... tanto per giocare a Guerra e Pace.
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