lunedì 29 luglio 2024

RAI: la settimana calda. Si accettano scommesse.

Foto di Azmi Talib da Pixabay

 Mala tempora currunt … sed peiora parantur. 

Iniziamo bene la settimana. Rimettiamo in ordine qualche appunto dei giorni appena trascorsi e cerchiamo di intuire cosa potrà succedere, non prima di aver fatto il solito giro con i “quattro amici al bar” solitamente bene informati.

a. le dimissioni della Soldi: già archiviate, come del resto tutta la sua presidenza. Con il mandato già scaduto e appena avuta notizia del suo nuovo incarico “commerciale” con la BBC, nel giro di poco più di un ora l’Ufficio Stampa Rai ha dato notizia delle sue dimissioni. Una finezza d’altri tempi. Amen.

b. tensioni interne alla maggioranza: ci hanno provato due volte e ci riproveranno ancora. Il Governo, o meglio una parte di esso, vorrebbe chiudere subito la partita delle nomine e qualcuno scrive che già dopodomani vorrebbero votare. No, continuiamo a non crederci e la cronaca di queste ora conforta questo ragionamento (vedi più avanti).

c. caso Temptation/Angela: Sergio non sapeva nulla dello spostamento del programma e qualora lo avesse saputo era contrario. Tutto sembra essere avvenuto “a sua insaputa”. Ma chi comanda in questa Azienda? Fino a prova contraria, i due reggenti sono lui stesso e il DG (sic!) Rossi. La decisione, per quanto è stato letto, sarebbe titolata alla Calandrelli, direttora del “genere” Cultura ed Educational considerata “in quota” PD ma molti sostengono  in buona sintonia con il DG Rossi, il cosiddetto “filosofo di Colle Oppio”. Se mai così fosse, visto che Sergio non ne sapeva nulla, la Calandrelli avrebbe preso questa decisione da sola? Tutto può succedere.

d. la privatizzazione RAI: una mezza bufala. Per metà fumo negli occhi (chi se la compra un’Azienda dove la prima cosa da fare sarebbe fare scelte molto "impopolari" (eufemismo)? Chi se la compra un’Azienda dove il suo pubblico di riferimento è già “anziano” prima ancora di essere stato "giovane"? chi se la compra un’Azienda tutta “antenne e digitale” destinata all’estinzione tra pochi anni?). Per altra metà un pensiero ricorrente, prima a sinistra e poi a destra e viceversa che potrebbe avere anche un suo perchè. Sarebbe forse utile e comodo vendere almeno una parte di essa? Già. Ma quale? E per fare cosa? con quale progetto, quale "missione"? La “Digital Media Company”  quando  non riescono (non vogliono) a fare nemmeno una banale e razionale “newsroom”? Lasciamo perdere.  

e. il referendum sul Contratto RAI: Sergio e Rossi non hanno portato a casa lo scalpo per chiudere in bellezza. Si erano insediati alla viglia di uno sciopero, il 26 maggio dello scorso anno, immaginando un mondo che non conoscevano. Ora lo conoscono.

Bene vediamo ad oggi. La notizia del giorno la pubblica solo La Stampa dove titola Rai, tg in crisi. Persi un milione di spettatori Fuga di un milione di spettatori. E quanto hanno perso i telegiornali della Rai nel primo trimestre del 2024”. Lo scrive chiaro e tondo AgCom nel consueto osservatorio sule comunicazioni. Un milione di telespettatori sono tanti e non solo da un punto di vista brutalmente numerico. Sono tanti per quanto “pesano” in termini di fiducia e credibilità dell’informazione del Servizio Pubblico. Non a caso il solo Tg che cresce è quello di La7 con un 20% in più. Non è un caso. Anche nei Tg non esiste il vuoto.

L’altra notizia del giorno, tanto strombazzata oggi, sarebbe la risposta che la Meloni ha inviato alla Von Den Leyen in risposta la pubblicazione del Rapporto sullo stato dei media in Italia. “Fake news” sostiene la presidente del Consiglio. Non merita attenzione più di tanto quanto invece stupisce lo spazio che oggi gli è stato dedicato. Ci è sufficiente notare e ricordare cosa è successo, cosa succede e cosa si vorrebbe che succedesse in RAI nel suo prossimo futuro. Da mesi, quasi un anno, è noto che a governare l’Azienda c’è un uomo  che, si legge da tempo,  dovrebbe/vorrebbe/potrebbe essere il nuovo AD ovvero Giampaolo Rossi, un uomo di sua stretta osservanza. Basta questo per annullare qualsiasi divagazione sull’argomento. Per chiudere il tema una nota non osservata da nessuno, nel testo della Meloni si legge che “ … Gli attuali componenti del Cda Rai sono stati nominati nella scorsa legislatura da una maggioranza in cui Fratelli d’Italia  non era parte”. Ma chi ha nominato Sergio AD e Rossi DG se non questo Governo a seguito della sciagurata “operazione Fuortes”? La Befana?

Chiudiamo (o meglio apriamo) con la domanda che regnerà nelle prossime ore: ce la faranno a votare in Parlamento i quattro consiglieri? Ragioniamo: proprio la risposta della Meloni a Ursula lascerebbe intendere che Palazzo Chigi non avrebbe gran voglia di intestarsi un grana del genere proprio in questi giorni. Inoltre, le tensioni con la Lega sembrano tutt’altro che sopite. Accordo? Quale accordo? Con chi e per cosa? Tra i partiti di governo e con l’opposizione? Le notizie e i commenti che abbiamo, le nostre fonti, i nostri interlocutori propendono in maggioranza  per il no: le nomine non si faranno. Bloggorai, ha scommesso e continuerà a scommettere che se ne parlerà con il fresco. Se perdiamo paghiamo pegno. La Signora del Bar è avvisata ed ha già il conto aperto.

bloggorai@gmail.com

 

 

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