domenica 16 luglio 2023

La RAI su quel treno per Pompei nel delirio della calura


 Ciuff.. ciufff ... tuuu ..tutuuuuuu ...che c'è di meglio di una gita in treno (vedi in fondo)

E trascorsa una settimana rovente e appiccicosa e altri giorni ancora verranno. Approfittiamo di un leggero venticello mattutino collinare per due righe due … non tanto di più.

La prima riga la dedichiamo a noi poveri pensionati, sfaccendati e forse pure alquanto rimbambiti. Il caldo poi acuisce i sintomi di quel leggero senso di stordimento e ci fa confondere lucciole (ce ne sono) per lanterne (non ce ne sono). Abbiamo inteso che il nuovo Contratto di Servizio, orribile e mostruoso senza altra scorciatoia, fosse un argomento che meritasse almeno qualche alzatina di ciglio. Nulla… nada … nisba ... non se lo fila nessuno, manco due righe sul giornale che in genere non si negano a nessuno. Eppure, già questo silenzio e disattenzione su un documento del genere è una notizia in quanto tale, in se medesima… come non detto!!!

Delle due l’una: o il Contratto di Servizio è un argomento del quale, realmente, non interessa nulla a nessuno (assai probabile) oppure interessa talmente tanto che il silenzio è dovuto al fatto che tutti si sono rintanati negli uffici, nelle redazioni, nelle case estive in riva al mare o in collina, nelle cantine, nei circoli del PD, nelle sedi sindacali, al bar del Circolo Arci della Bassa Val Tiberina a studiare, dibattere, confrontare e proporre. Sembra un’ipotesi alquanto improbabile ma non ci sentiamo di escluderla priori.

In attesa di capire meglio quale delle due ipotesi è più verosimile, oggi ci accontentiamo di registrare un insolito attacco a palle incatenate de L’Espresso che titola in copertina “PerdeRAI”. Da leggere attentamente e tenere in considerazione, specie sulla parte economica. Ora, che l’Espresso faccia L’Espresso non è sorprendente ma che l’Espresso si unisce al coro di quanti vorrebbero abolire il canone RAI diventa un tema interessante. Come abbiamo scritto tante volte, il canone sarà il principale campo di battaglia prossimo venturo sul futuro della RAI. Non perdiamo tempo con altra babbole: chi paga comanda. E lo stesso nuovo Contratto di servizio (e collegato piano industriale seppure scomparso dagli obblighi specifici come nel precedente) è un’architettura di cannucciato se non è chiaro quali saranno le risorse certe sulle quali puntare. 

Bloggorai ancora (non si sa bene per quanto sarà possibile) sosterrà la fondamentale necessità del canone e però avvertiamo che forze potenti si stanno schierando contro di esso e non tutte apparentemente del campo avverso. Punto.

Perché Governo e RAI hanno tanta fretta di chiuderlo entro il 30 settembre, dopo averlo tenuto segreto, nascosto, inguattato per quasi un anno? Qualcuno ha sostenuto che in questo nuovo Contratto ci sarebbe “qualcosa di buono” e non peggiore del precedente. Il solo fatto che è stato trattato come “cosa privata” intima e riservata lo priva di ogni interesse e rilevanza pubblica: tra chi sostiene questo ragionamento c’è anche chi ha raccolto firme per chiedere appunto la pubblicizzazione del dibattito. Respinte al mittente!

Basta, comincia fare caldo, troppo caldo per ragionare ancora.

bloggorai@gmail.com

ps: last minute: leggiamo sul sito de La Repubblica “Meloni si blinda sul treno per Pompei: giornalisti rinchiusi in un altro vagone e vietate le riprese alla Rai. La premier è partita dalla stazione Termini con il ministro Sangiuliano per l’inaugurazione della nuova tratta di Trenitalia. Assente Santanchè. Al passaggio della delegazione cronisti allontanati: “Salite, è un ordine”. Al posto loro mi preoccuperei: magari la prossima volta li menano. E poi: curioso che nemmeno alla RAI viene concessa tanta grazia: magari non si fidano del tutto… chissà, ci sarà qualche comunista infiltrato.

 

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