venerdì 28 luglio 2023

Orribili pensieri sulla RAI, sui suoi amici e sui suoi nemici


Quanto spazio intercorre “Dal mondo del pressapoco all'universo della precisione”? Quanto tempo intercorre tra un pensiero laterale e uno sguardo fulminante? Come si misura un ambiente indeterminato?

Questi gli interrogativi che si pongono alla calura di fine luglio, quando i pensieri si intrecciano in un divagare ondivago. Sono gli stessi interrogativi che ci siamo posti ieri mattina quando abbiamo ascoltato la relazione del Ministro Giorgetti in Vigilanza RAI.

Cosa ha inteso dire esattamente e in sintesi il Ministro dell’Economia e delle Finanze sul tema Servizio Pubblico e RAI (posto che potrebbe trattarsi di cose diverse)? Quale messaggio intimo, profondo, essenziale, ha voluto lanciare? Abbiamo atteso, riflettuto e dibattuto e questo è quanto emerso in modo molto, molto sommario.

1. abbandonate ogni speranza o voi che entrate a dibattere sul tema canone: noi non abbiamo idee e quelle poche sono assai confuse.

2. chi paga comanda e chi paga, in questo momento, non ha soldi in tasca e non sa dove prenderli.

3. tutto il resto (contratto di servizio e conseguente piano industriale) sono acqua fresca ripassata in padella.

Andiamo con ordine. Vi abbiamo riportato nel precedente Post alcune frasi riprese dal testo integrale del suo intervento. La prima è fondamentale per comprendere tutto il resto: un contratto è tale se sono previsti adempimenti reciproci tra le parti e infatti il Ministro parla di “I compiti di servizio pubblico da svolgere nell’ambito della concessione, in termini di diritti e obblighi del concessionario, sono descritti nel contratto di servizio”. Peccato che nella bozza di Contratto oggi in discussione siano spariti gli “obblighi specifici” come prima invece lungamente dettagliati nell’art.25 del precedente contratto. Come abbiamo scritto più volte, addirittura si esclude il vincolo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: gli obblighi diventano un “optional” privato e riservato.

Non ci sono soldi per investimenti e qualsiasi azienda se non investe è destinata a scomparire. Ne è consapevole lui e lo sa bene il vertice di Viale Mazzini che, infatti, “ … non ha ancora reso noti gli elementi quantitativi riguardanti il Piano”. Come puoi pianificare qualcosa (Contratto e Piano industriale) se non sai dove trovare le risorse? Il Ministro tira fuori dal cilindro tre carte magiche: la prima è il ricorso al mercato dei capitali (alla salute di Fuortes e del pareggio di bilancio). Fenomeno: già l’Azienda è indebitata di oltre mezzo miliardo. La seconda, non prevista nella relazione,  la tira fuori nella replica: vendiamo quel che resta di RAI Way. Doppio fenomeno. Parliamone. Lui dice “si ma a condizione che il ricavato sia destinato ad investimento e non a ripianare buchi”. Acciperbacco !!! Geniale. La terza è micidiale: “…l’ipotesi di scorporare dal pagamento del canone la quota di investimenti sostenuti dalla RAI ... circa 300 milioni”. Fantascienza allo stato puro. Si vorrebbe far credere a chi paga il canone che pagherà un po’ meno in bolletta perché poi ci pensa la “fiscalità generale” ovvero … il Governo … ovvero … la RAI non decide cosa, quando e dove investire. Fa caldo, molto caldo.

Il fior da fiore, perla tra le perle, deve ancora venire e la espone quando si cimenta con qualche idea, quale che sia, tanto per buttarla in caciara, ben sapendo che, nella migliore delle ipotesi, circa 107 milioni di SIM scenderanno in piazza con i forconi. Non sta in cielo ne in terra, senza capo ne coda, senza un inizio e senza una fine, una storia mai raccontata. Ipse dixit " ... il presupposto dell’imposta venisse individuato nel possesso di un’utenza telefonica mobile...". Apriti cielo!!! I Signori TIM, Vodafone, Iliad, Ho Mobile &C hanno convocato un'Assemblea urgente. Faranno sapere, però intanto hanno fatto trapelare che sono alquanto "scocciati". I cittadini invece sono in festa, tripudio, non vedevano l'ora!

Anche il buon Fuortes ebbe la malaugurata idea di far trapelare un cosa del genere ma fu poi indotto a più miti consiglio “ooopss..mi sono sbagliato … volevo dire altro ...” (ottobre 2021, audizione in Vigilanza). Evidentemente, è rimasta traccia ... una specie di “vizietto” di famiglia.  

La sintesi di tutto questo è squisitamente filosofica: “so di non sapere” e, infatti come noto, è al lavoro un gruppo di lavoro che non si nega a nessuno. Però, dopo averla lanciata in tribuna, si riprende la palla e la lancia alla “politica”: vedetevela voi! io Ministro, al massimo, posso solo dire che “Se si prendesse a riferimento l’orizzonte connesso al rinnovo della concessione, altri meccanismi di finanziamento dovranno essere oggetto di valutazioneovvero il 2027… ovvero .. c’è tempo.. tanto tempo per far lavorare il gruppo di lavoro. Qualcosa certamente, prima o poi, proporrà. Dopo di che, sembra, pare, dicono, si sussurra che abbia ricevuto una telefonata dal suo capo Lega Salvini e, pare, dicono, forse, era alquanto “scocciato” e gli ha dovuto ricordare che il partito al quale lui pure appartiene, pochi mesi fa, ha avuto una idea ben chiara: abolire il canone progressivamente, un tantino alla volta, il 20% annuo … giusto il tempo di arrivare al rinnovo della Concessione. 

bloggorai@gmail.com

 

Nessun commento:

Posta un commento