domenica 2 luglio 2023

Il Capo Marziano cornuto e mazziato

 

Se volessimo proseguire con la metafora del Capo Marziano in visita sulla Terra per sapere qualcosa sul “dossier RAI” dovremmo immaginare che sia salito sulla sua sfavillante astronave e sia tornato al suo paesello/pianeta con le pive nel sacco ovvero … come si dice appunto sulla Terra ... “cornuto e mazziato”.

Ma noi siamo terrestri incalliti, materialisti della prima ora e razionalisti oltre ogni misura sicché proviamo ad attenerci a fatti concreti, misurabili, documentabili oltre ogni ragionevole dubbio.

Ci eravamo lasciati al 14 ottobre 2021, quando a Viale Mazzini venne istituito un “tavolo di lavoro” ufficialmente coordinato da Stefano Luppi, dirigente noto, stimato ed esperto in particolare proprio di Contratto di Servizio avendo avuto in precedenza il compito di seguire da vicino la lunga e complessa trattativa. Attenzione alle date: siamo a ridosso di pochi mesi dall’insediamento del nuovo Cda con AD Fuortes e Presidente Soldi. Sarà proprio nell’ambito della Presidenza che viene “appaltato” il raccordo e il supporto al coordinamento del Gruppo di lavoro. Doppia attenzione: nella comunicazione aziendale si legge che “Per essere forza al servizio del Paese, RAI deve porsi all’ascolto, con spirito aperto e senza interruzione di servizio, dei propri utenti etc etc”. 

Come abbiamo già detto, poco dopo, Luppi viene destinato ad altro incarico ed entra in scena ripescata dall'esterno l’ex direttore del Marketing, Cinzia Squadrone, a diretto riporto della Presidenza con lo specifico compito di occuparsi del Contratto di Servizio. La Lega batte i pugni sul tavolo, minaccia le ire nefaste ma non succede nulla. Gli altri partiti in Vigilanza tacciono. Luppi da una parte e la Squadrone, assunta con contratto di consulenza, dall’altra. Perché sia avvenuto questo cambio di passo nessuno è stato in grado di saperlo ed è tutto passato in cavalleria senza avvertire fiatar di fronda. A Fuortes&C va bene così.

E si arriva ad una bozza di documento, datato 19 novembre 2021, dunque poco dopo un mese dalla costituzione del Gruppo di lavoro, dove si traccia la prima “Bozza di linee guida del Contratto di Servizio 2023-2027”. Attenzione alla data di scadenza del 2027, ne parleremo più avanti, è molto importante.

Il documento, di circa 22 pagine, contiene affermazioni e indicazioni importanti che abbracciano pressoché tutto il perimetro di interesse del nuovo Contratto: si legge che “Il ruolo del Servizio Pubblico Multimediale riparte da 4 aggettivi ambiziosi: rilevante, inclusivo, sostenibile, credibile”. Poco credibile però che in un mese circa si possa elaborare e condividere un documento di tale rilevanza ed è supponibile che sia il frutto di un lavoro iniziato molto tempo prima. Attenzione: di questo documento ne esistono due versioni. La prima è in formato testuale e la seconda in formato slides. Passano alcune settimane e a gennaio 2022 viene presentato in Cda un nuovo documento aggiornato ed esteso intestato “Contratto di Servizio 2023-2027. Processo e linee guida”.

C’è molto da dire e dibattere su questo complesso e articolato documento ma una cosa balza all’attenzione: per la prima volta (pag. 14) compare un riferimento ai famigerati KPI (Key Performance Indicator) che, nelle pagine successive verrà poi specificato in calce con una formuletta KPI DA DEFINIRE”. Chi si intesta questa significativa e fondamentale novità non è dato sapere con certezza ma si nutrono forti e fondati sospetti.

Sarà questo elemento che definisce compiutamente il passaggio “epocale” che segna profondamente la differenza con il precedente Contratto e traccia il solco profondo del dibattito presente e futuro del Servizio Pubblico: si vorrebbe ancorare le sue prestazioni al raggiungimento di determinati obiettivi che nessuno è in grado di spere quali potranno essere o misurati, chi li stabilisce e quali penali si potranno applicare in caso di mancato adempimento. Sotto traccia emerge con chiarezza un possibile obiettivo: il canone.

Il 2022, come noto, sarà un anno turbolento a Viale Mazzini almeno per l’AD Fuortes. Cambia il Governo e cambia il vertice: arrivano Roberto Sergio e Giampaolo Rossi. Entrambe le nomine sotto il segno di forti dubbi e perplessità nel merito del meccanismo della loro nomina. L’uscita di Fuortes viene “agevolata” da un DL varato senza conoscere i necessari requisiti di necessità e urgenza esplicitamente previsti dalla Costituzione e il secondo nominato in una carenza normativa della famigerata Legge Renzi che abolisce la figura del Direttore Generale per introdurre quella dell’Amministratore Delegato. Amen. 

Vassene il tempo e pur fugge tuttavia … e molti dimenticano tutto: SergioRossi (crasi) recentemente si presentano in Vigilanza e nessuno batte ciglio, come se nulla fosse.

La storia continua … nel 2022 succedono molte cose interessanti … quasi quasi converrebbe riconvocare il Capo Marziano.

bloggorai@gmail.com

 


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