lunedì 3 luglio 2023

I segretucci del quartierino RAI e relativi custodi


Il quartiere Prati è borghese. Vivono e prosperano serenamente studi legali e notarili, case di produzione audiovisive, agenti artistici che, tutti insieme, prosperano sulle generose borse di Mamma RAI. Ci si vive bene e anche i cani e gatti possono passeggiare tranquillamente.

E poi dice che un Capo marziano viene sulla Terra, si aggira per Viale Mazzini, chiede di sapere sulla RAI, lo prendono a pesci in faccia e lui si scoccia e torna su Marte con le antenne che gli girano a trottolina. C’è da crederci: forse è capitato nel quartiere sbagliato! 

Prima di proseguire sul racconto dei misteri, torniamo solo per un momento su quanto successo ieri a Viale Mazzini. Il primo aggettivo che ci viene in mente è surreale ma se ci impegniamo ne troviamo altri più suggestivi. È successo che si è svolto il Cda con Odg i palinsesti e la bozza di Contratto di servizio. A farla breve: si prende atto dei palinsesti e si vota il CDS a maggioranza con una astensione (Bria del PD) e un contrario, Laganà. Superfluo ricordarlo: si tratta del documento più rilevante in assoluto, senza paragone con qualsiasi altro atto di governo dell’Azienda. Si impegna il suo futuro, si disegna la sua strategia, si dettano le regole del gioco: cioè tutto! Manca solo un dettaglio che pure non è irrilevante: il canone sul quale è stato istituito un “gruppo di lavoro” cioè un’iniziativa che già la dice lunga sulle sue possibili prospettive. Pessime!

Bene, allora, diciamocela tutta: c’è la vaga e forse concreta sensazione che sia in corso una colossale presa per i fondelli mai avvenuta prima nella storia della RAI. Operazione alla quale partecipano più o meno tutti con i loro silenzi e omertà. Veniamo nel merito: cosa è stato votato? Mistero, nessuno lo sa. Quale bozza di Contratto? Quella di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi? Una diversa? Diversa dove? Quali punti qualificanti? Quali le divergenze rispetto al Contrato precedente? Nulla, non una parola. O meglio, qualche riga su un tema dove, peraltro, la beffa appare ancora più significativa. Nei giorni scorsi si è tanto parlato e scritto sulla presenza o meno, tra gli impegni del nuovo Contratto, del vincolo a mantenere il “giornalismo d’inchiesta”. Ieri, per quanto sappiamo e leggiamo, il Cda ha messo a verbale questo interesse e l’Azienda ha diffuso poi un comunicato per confermarlo ma, invece, nella bozza votata non sembra esserci cenno. L’argomento è parte del fumo negli occhi ma molto interessante per considerazioni che faremo più avanti.

Torniamo all’essenza del Contratto. I furbetti, i custodi dei segretucci del quartierino, se ne guardano bene da far trapelare anche solo un soffio della bozza di contratto, se la tengono stretta stretta sotto il cuscino come la copertina di Snoopy. Cosa hanno votato e perché alcuni a favore (compreso Di Majo con grande gioia di Conte) una consigliera si è astenuta senza sapere le motivazioni e uno ha votato contro? A favore, astenuta o contro su cosa? I furbetti dei segretucci sono talmente astuti e ostinati che sono pure fortunati: succede che oggi tutti i giornali, a piene pagine, titolano sull’uscita di Bianca Berlinguer da Viale Mazzini per andare a Mediaset (e questo merita uno speciale di Bloggorai) e quasi nessuno scrive una riga sul fantasmico Contratto di Servizio.

Il coraggio e la forza non si trova al mercatino: o lo hai nel DNA primigenio o non lo hai. Tiratela fuori ‘sta bozza di Contratto, aprite il dibattito, rendete partecipi tutti. Abbiamo fatto una breve verifica con alcuni tra i diretti interessati: nessuno sa nulla. Nelle scorse settimane l’USIGRAI ha scritto: “Coltre di silenzio sul contratto Rai-Mimit”. Se il segretario Macheda volesse sapere sa bene a chi chiedere una copia. Pure i sindacati, che pure sul CDS avevano convocato un tonante sciopero per lo sorso 26 maggio poi rientrato a seguito di un “proficuo” incontro con SergioRossi (crasi), non sembra che ne sappiano qualcosa. 

Bene, vediamo allora una rapida carrellata sulle tipologie del voto di ieri. Iniziamo con i favorevoli: nulla da dire su chi rappresenta il “nuovo “Governo e i partiti che li esprimono. Compatto il fronte Sergio, Agnes e De Biasio. La Soldi pure vota a favore e, a sorpresa, vota a favore anche Di Majo. A suo dire perché “Nel CdA di oggi ho espresso con chiarezza e fatto mettere a verbale l'impegno, da parte dell'azienda, a tutelare e a valorizzare nell'applicazione del contratto di servizio quella che è la grande tradizione del servizio pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta…Ho voluto così dare il mio personale contributo e impulso al percorso di approvazione, evitando un possibile stallo in una fase delicata per il servizio pubblico su un documento fondamentale per definire la missione dell'azienda da qui ai prossimi cinque anni". Non c’è che dire: nobilissima motivazione. Peccato che non dice tutto il resto: anzitutto è stato solo "messo a verbale" o esplicitamente inserito il passaggio nella Bozza? non è per nulla chiaro. Perché poi, a suo dire, si rischiava un possibile stallo nel percorso di approvazione? Ci sono fondati motivi per ritenerlo? Sul suo voto Dagospia pubblica una sua versione dei fatti (e delle trattative vere o presunte) che provoca subito una risposta stizzita dell’Ufficio Stampa RAI: “… difficile parlare di sostituzioni, di alternative, di accordi …”. Già, molto difficile.

Andiamo avanti: perchè la Bria si è astenuta? Che significa? Un documento del genere o si approva e si condivide o non si approva e si vota contro. O No? Lei stessa era a conoscenza delle “linee guida” scritte da tempo. Le conosceva? Sono state modificate? Dove e come? Torniamo alla presidente Soldi. Perché ha votato a favore? Evidente, si suppone, perché ha condiviso pienamente il testo del documento al quale ha lavorato direttamente e indirettamente tramite la struttura che a lei  fa riferimento (do you remember Cinzia Squadrone?). Come abbiamo scritto più volte, a quanto sembra, alla stessa Soldi si addebita la responsabilità di aver inserito il perverso  e malevolo criterio dei KPI (Key performac Indicator) nel Contratto di Servizio, se non che, leggiamo nel comunicato RAI “…lo schema di contratto di Servizio prevede per la prima volta un intero articolo dedicato alla sostenibilità economica e quindi alla compatibilità tra risorse riconosciute e perimetro degli obblighi di Servizio Pubblico” che è più o meno in forma impannicciata rivista e corretta la versione del KPI in formato 2.0. Tombola !!! Su questo passaggio silenzio tombale. Verrebbe , infine, fare una considerazione per il consigliere Laganà ma ci asteniamo.

Andiamo avanti ..la storia prosegue e forse anche in giornata ci potrebbero essere aggiornamenti.

bloggorai@gmail.com

 

 


 

Nessun commento:

Posta un commento