venerdì 16 novembre 2018

il piacere e il dovere

Non è obbligatorio assumere incarichi importanti. Quando però si accetta è obbligatorio svolgere con rigore il proprio incarico, specie se se maneggia la cosa pubblica a partire dal fatto che un manager di tale livello non si può presentare in una sede istituzionale e leggere il compitino, come i bambini alle elementari, non è rispettoso.

Negli ultimi due giorni l'AD Rai si è esposto in pubblico per due volte: la prima ad un incontro sul futuro del DTT e la seconda, ieri, in Vigilanza. di entrambi gli incontri, si fatica a trovare traccia di grandi proposizioni, di idee, di proposte utili da inserire nel prossimo piano industriale o quello editoriale ( salvo Italia Oggi, il Corriere dell'Umbria  e La Notizia di oggi che hanno scritto qualcosa).
Partiamo da quest'ultima. Il tema è il canone. Quindi si parla di quante risorse necessita la Rai per adempiere ai suoi compiti, specie quelli previsti dal recente Contratto di servizio. Lo abbiamo scritto più volte: si richiede molto, si concede poco e, quel poco si fa per dire, il canone, potrebbe presto essere rivisto.

E come se ne esce da questo imbuto? Salini batte i pugni sul tavolo: "«L'impostazione della legge di bilancio rende critico il reperimento delle risorse necessarie per i progetti del contratto di servizio». Porca miseria !!! Il Governo trema per la minaccia. Aggiunge" è stata avviata con il Governo una interlocuzione per giungere ad una ottimizzazione delle risorse". Non è e non può essere cosi: il cambiamento, gli adempimenti, lo sviluppo, gli aggiornamenti tecnologici costano e tanto. Non c'è proprio nulla da ottimizzare, c'è solo da chiarire una volta per tutte cosa si vuole fare del Servizio Pubblico, se lo si vuole rendere forte e competitivo sul mercato o lasciarlo allo sbando del primo governante di turno che magari promette al popolo di abolire il canone e vincere le prossime elezioni (Salvini docet; do you remember quante volte lo aveva minacciato?). 

Tutto questo, però, non si può chiedere all'AD, è al di fuori di lui e di quanti gli sono intorno che, evidentemente, in questo momento debbono solo "tirare a Campari".

Quasi nessuno ne ha parlato o scritto: nei giorni scorsi, il 6 novembre esattamente, la Corte dei Conti ha rilasciato la sua relazione sulla Rai  per il controllo di gestione per l'anno 2016. di grande interesse: riportiamo solo una piccola voce "Nel 2016 la Direzione risorse umane e organizzazione ha stipulato, per conto delle Direzioni di Staff, 89 contratti di consulenza, per una spesa di circa 1.129.000 euro". Da leggere con attenzione:

http://www.corteconti.it/archivio_novita/dettaglio.html?resourceType=/_documenti/comunicati_stampa/elem_0053.html

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